Su MUBI è disponibile il film Il vento che accarezza l’erba di Ken Loach
Palma d’oro al 59º Festival di Cannes, il film è ambientato nell’Irlanda del 1920, periodo delle lotte per l’indipendenza del paese. Nel cast Cillian Murphy, Pádraic Delaney, Liam Cunningham, Orla Fitzgerald e Damien Kearney.
Paul Laverty, per la sceneggiatura, si è basato sui volumi di Ernie O’Malley, soldato e scrittore irlandese.
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La trama ufficiale del film Il vento che accarezza l’erba
Ambientato in Irlanda durante la guerra d’indipendenza e la conseguente guerra civile, ci racconta la storia di Damien, giovane studente di medicina, che per spirito patriottico decide di lasciare gli studi e unirsi al fratello Teddy, comandante dell’Irish Republican Army, nella lotta per la libertà. Lo scontro porterà alla firma di un trattato con gli Inglesi, ma la vittoria sarà solo apparente. Si creeranno due fazioni divise tra chi si ritiene soddisfatto del trattato e chi si oppone, proponendo invece di proseguire la lotta per l’indipendenza assoluta. Damien e Teddy diventeranno nemici giurati, mettendo a dura prova gli affetti familiari e le rispettive convinzioni politiche.
Il vento che accarezza l’erba: storia, amore e ideali
Non c’è forse un altro film nella lunga carriera di Ken Loach che riassume tutti gli ideali del regista. Il vento che accarezza l’erba è una straziante vicenda che riesce a riunire, nel corso di due ore, la maggior parte dei temi che Loach ha trattato nelle pellicole precedenti.
Il contesto storico e sociale è qui minuziosamente ricreato dall’ottimo lavoro di Laverty che tesse una “doppia” sceneggiatura: storica e umana. La rappresentazione storica della condizione irlandese tra il 1919 e il 1921.
Il film si apre con una sequenza violenta e brutale che esprime il clima irlandese. Damien O’ Donovan (Murphy), insieme al fratello Teddy e un gruppo di amici, subisce le angherie dei soldati inglesi che sfocia nell’omicidio di uno di loro. Sconvolto, Damien vuole lasciare il paese per terminare i suoi studi come medico a Londra. In stazione assiste a un nuovo attacco ai danni del capotreno e decide di rimanere a casa e unirsi a lui nella lotta per l’indipendenza.
Seguendo la vita di Damien, che sarà prima fatto prigioniero e poi fuggirà per unirsi al gruppo di indipendentisti guidati dal fratello Teddy, Ken Loach con il suo tipico stile, realistico e unico, rende Damien un simbolo dei suoi stessi ideali. Coraggioso, appassionato e determinato, il Damien di Chillian Murphy è un giovane uomo che non si lascia sopraffare dalla paura, né dalle minacce pur di inseguire il sogno di libertà.
Nel corso del tempo, il suo atteggiamento e il suo animo lo rendono un leader. La sua è una personalità forte e pura, capace di non cedere a sopraffazioni e di mantenere salde le sue convinzioni. Lo spettatore, che non può non ammirare il personaggio, non riesce a staccare gli occhi dal magnetismo emanato da Murphy mai così centrato in ruolo.
L’attore, allora trentenne, fa proprio il messaggio del suo paese (è orgogliosamente irlandese) e si affida alla regia di Loach conquistando la macchina da presa.
Una storia famigliare
La storia diventa famigliare nel momento in cui, dopo il trattato di pace con gli Inglesi, l’ Irlanda si divide.
Fedele all’ideale dell’Irlanda libera, Damien non crede nella nascita del nuovo Stato libero d’Irlanda. Cinico davanti a questo cambiamento, sente che il suo compito sia terminato e si rifiuta di sentirsi parte di un paese “staccato” dall’Irlanda del Nord. Deluso dall’atteggiamento di Teddy, incline ad accettare il nuovo partito democratico, si separa dal fratello definitivamente. Teddy, convinto di aver ottenuto una vittoria, è membro del nuovo esercito che contrasterà i ribelli della guerra civile, guidati da Damien.
La frattura tra loro segna l’inizio della fine, una corsa verso una caduta umana e morale.
La denuncia al potere
Denunciando così il potere e le sue conseguenze, Loach mostra schiettamente i suoi effetti sulle persone. Affidando a Pádraic Delaney il personaggio di Teddy, la discesa agli inferi di un uomo è messa per filo e per segno sul grande schermo. Non ci saranno parole o abbracci tra i due fratelli; la guerra civile irlandese è l’unico contatto tra i due. Eppure Teddy, che lo spettatore finisce per odiare, a una attenta riflessione, incarnerebbe anche lui un ideale. Probabilmente quello più semplice della resa inglese. Ma la sua sete di vittoria, la sua ostentazione del potere ottenuto, non riesce a far immedesimare in nessun altro personaggio all’infuori di Damien.
L’empatia verso Damien e la sua fedeltà alla patria, all’amore e alla vita, divengono il messaggio finale del bellissimo film di Ken Loach. Non a caso, Palma d’Oro.
Ken Loach, i suoi film