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Calabria Movie Film Festival

‘Friend’: due bambini, un violino e un cellulare

Un cortometraggio graffiante, dinamico ed esuberante, proprio come le personalità dei due piccoli protagonisti. Parliamo di "Friend", di Andrey Svetlov.

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Due piccoli protagonisti (ma due grandi attori)

Non fatevi ingannare dal titolo apparentemente banale. Friend di Andrey Svetlov in proiezione al Calabria Movie International Short Film Festival tratta di un’amicizia improvvisa e fortuita tra due ragazzini molto diversi. Non sappiamo i loro nomi, ma le loro personalità e fattezze rimangono di certo impresse. Il protagonista è un bambino dai capelli rossi, sempre imbronciato e chiuso a riccio nel suo giaccone di pelo, di diverse taglie più grande di lui, indossato nella speranza di risultare minaccioso.

Il bambino rosso desidera ardentemente un cellulare nuovo, come tutti i suoi coetanei. É stanco di stare a guardare il vuoto in classe: vuole anche lui provare l’ebbrezza di stare davanti allo schermo. Il co protagonista, “Quattrocchi”, è, invece, un bambino dai capelli scuri, il taglio a scodella, simpatici occhiali di metallo: il classico nerd costantemente bullizzato per i suoi voti e il suo aspetto. Il secondo bambino gira sempre con un violino sulle spalle, spesso oggetto di ricatto da parte dei bulli. Sebbene siano due stereotipi agli antipodi, come possiamo immaginare, gli opposti si attraggono in questo corto. Una nota di merito a questi piccoli attori, che sfoderano due brillanti performance, credibili e struggenti. Qualcuno che proponga una serie TV su questo simpatico duo?

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La trama

Il film parla di due giovani studenti, entrambi vittime di solitudine. Il bambino rosso è chiuso e schivo, nascosto in una dura corazza per cercare di farsi rispettare, mentre Quattrocchi viene bullizzato semplicemente per il suo aspetto e la sua dedizione allo studio. Il primo brama un cellulare, per alleviare finalmente la sua solitudine e dare un senso ai momenti vuoti; il secondo cerca un amico e un po’ di pace. Quando tre bulli rubano il violino di Quattrocchi, i due protagonisti stringeranno un patto per aiutarsi a vicenda. Tra inseguimenti, strategie, avventure e light humour, riusciranno i due a scamparla? Ma, soprattutto, troveranno un amico?

Stereotipi… arricchiti

I personaggi sono essenzialmente cinque: i due protagonisti e i tre bulli, gli antagonisti. Tutti i caratteri del cortometraggio sono stereotipi classici: il bambino insicuro che vuole fare il duro, il nerd e i bulli più grandi. Grazie ad un brillante montaggio iniziale, entriamo subito in empatia con i due piccoli protagonisti. Dopo solo pochi minuti, si ha l’impressione di guardare un film feature, invece di un cortometraggio di venti minuti.

Una scrittura un po’ rigida viene compensata dal montaggio molto dinamico, che immerge subito il pubblico nella vicenda. In due rapidi montaggi iniziali, conosciamo i  protagonisti e le loro caratteristiche essenziali: atteggiamento, aspetto fisico e, soprattutto, problema. In particolare, visualizziamo i loro ostacoli: il bambino rosso viene ripreso mentre si annoia quando tutti gli altri studenti giocano con i loro cellulari, e un montage di vari pugni e botte sul naso di Quattrocchi ben dimostrano quale sia la sua difficoltà a scuola. Nel corso del film, entrambi i personaggi crescono e si dimostrandosi complementari nel finale: il bambino rosso mostra gentilezza e riesce ad aprirsi un po’ di più, mentre Quattrocchi sfodera il suo coraggio.

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Due atti avvincenti, un terzo più debole

Essendo un corto d’esordio, la scrittura appare a tratti troppo schematica e didascalica, in particolare nel finale. Questo vorrebbe presentarsi come colpo di scena, ma purtroppo fallisce nell’intento, lasciando un sapore insipido in bocca al pubblico dopo ben più saporiti secondo e primo atto. Sarebbe forse stato consigliabile concludere il film alla scena della fuga in bicicletta, con i crediti che scorrono sopra l’immagine, in quanto la sequenza finale risulta molto più lenta del resto del corto, quasi fosse “in più”. A volte, non è necessario rispettare pedissequamente tutte le sequenze di scrittura.

“Ho realizzato questo film per dimostrare i problemi di oggigiorno nella generazione più giovane” – Andrey Svetlov

Alcuni cenni tecnici

La fotografia e il montaggio colpiscono. Un sapiente utilizzo delle lenti, talvolta distorte, e l’utilizzo del formato in 4:3 conferisce alle inquadrature un aspetto vintage, sebbene il tema sia assolutamente attuale e… giovane. Dalle tecniche di montaggio, dall’utilizzo di suoni e musica, si nota uno studio profondo dei film di commedia. Sebbene il corto non susciti risate, è proprio il montaggio a rinfrescare ed alleggerire le tematiche del film, rendendo l’esperienza visiva davvero d’intrattenimento e più potabile ad un grande pubblico. La fotografia si appoggia ad una simmetria ferrea, permeata da colori contrastanti, tra i verdi e gli arancioni. Un grande uso delle architetture, pali, ringhiere, porte sottolineano le forme della griglia della videocamera.

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In conclusione…

Friend è un ottimo corto d’esordio, dalla storia dinamica, fotografia strutturata e montaggio superbo, ma con una scrittura nel finale didascalica e dei personaggi che, per quanto coinvolgenti, rimangono degli stereotipi.

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FRIEND

  • Anno: 2021
  • Durata: 20.30 min
  • Distribuzione: Italia da Materiali Sonori Cinema
  • Genere: drama, bambini
  • Nazionalita: Russia
  • Regia: Andrey Svetlov