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Anniversari

‘Colpire al cuore’, l’imperdibile film di Gianni Amelio ha 40 anni

Colpire al cuore segna l'esordio sul grande schermo di Gianni Amelio. Uno dei film, diretti 40 anni fa, tra i più appassionati e vibranti sul terrorismo (e non solo) mai realizzati in Italia.

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Trama di Colpire al cuore

Nella casa di campagna, Dario (Jean-Louis Trintignant), cinquantenne professore all’Università di Milano, riceve la visita di Giulia (Laura Morante) e di Sandro (Vanni Corbellini), un suo allievo. Il clima è disteso ed Emilio (Fausto Rossi), il figlio di Dario, un quindicenne inquieto e alla costante ricerca di regole e di certezze, scatta delle foto. Qualche giorno dopo Emilio scopre che Sandro è morto in un attentato terroristico e, senza dir nulla al padre, consegna alla polizia le foto.  Saccente, pieno di sé, sempre pronto a dare lezioni, a giudicare più che a comprendere, Emilio è convinto che il padre nasconda qualcosa. Dopo averlo pedinato, scopre che mantiene i contatti con Giulia, anche lei una terrorista, ricercata dalla polizia.

Individuato l’appartamento nel quale lei si rifugia, Emilio la denuncia e Giulia è arrestata assieme a Dario, che l’aveva raggiunta, per consegnarle un biglietto ferroviario per la fuga. L’ultima scena si chiude con Dario, in manette, che lancia uno sguardo interrogativo al figlio, nella vana attesa di una risposta.

Un film spiazzante sul conflittuale rapporto padre- figlio

In Colpire al cuore, centrale é l’ambivalente e conflittuale rapporto tra un padre e un figlio. Il primo accecato da istanze rivoluzionarie, e il secondo, fedele custode dell’ordine costituito, difensore dello Stato e dei valori della tradizione. Con intelligenza ed originalità il regista ribalta i ruoli e ci mostra un figlio che si preoccupa per le scelte del padre e non viceversa. Dario vorrebbe sentirsi libero di non dovere, a tutti i costi, indicare la strada a Emilio, e vorrebbe trattarlo alla pari o come un fratello maggiore. Emilio, invece, ha bisogno di steccati e di punti fermi e l’idea che il padre sia diverso da come possa apparire, lo destabilizza. Dario intuisce il suo disagio e, sin nelle prime battute del film, prova a mettere le carte in tavola:

Vorrei sapere perché ce l’hai con me? Che cosa ti ho fatto Cosa mi rimproveri? Cosa ti aspetti da me? Vorresti che ti dicessi dov’è il bene e dove è il male? Piacerebbe anche a me, ma padri così perfetti non ce ne sono più.“

Testardo e irremovibile, Emilio prosegue sulla propria strada e programma la sua spietata vendetta. Sullo sfondo, la figura della moglie (Sonia Gessner) di Dario, descritta come una donna silenziosa, totalmente immersa nel lavoro e ignara di tutto quello che le succede intorno.

colpire al cuore

La poetica di Amelio

“I grandi temi non li affronto mai di petto perché significherebbe banalizzarli, snaturarli. Più grande è il tema, più lo devi sfiorare, prendere di sbieco, perché la sua importanza s’imporrà comunque e non farà ombra alla gente, ai personaggi, ai comportamenti, non li schiaccerà, non li ridurrà a uno schema convenzionale.”

E successivamente:

“Se c’è una cosa che fa vivere di vita propria i miei film è tutto ciò che non ho raccontato, tra le cose che ho raccontato. E le cose che racconto, acquistano forza se sono forti le assenze  di racconto. Colpire al cuore è tutto così.”

Queste affermazioni di Gianni Amelio ci illuminano sul perché non abbia voluto impaginare una vicenda che affrontasse soltanto la stagione del terrorismo, ma l’ abbia invece mescolata con il ritratto intimo di un padre e di un figlio agli estremi tra loro. In verità, a ben vedere, il regista calabrese si schiera apertamente dalla parte di Emilio e tra le pieghe del film mette in scena un padre e figlio che, seppur legati da un affetto sincero, non riescono a dialogare.

Girato tra Bergamo e Milano, Colpire al cuore si avvale delle musiche di Franco Piersanti e Amelio, in sede di sceneggiatura, si è avvalso della collaborazione di Vincenzo Cerami. Il titolo del film, infine, è un chiaro riferimento allo slogan in voga in quegli anni dai terroristi che proclamavano che bisognava colpire “il cuore dello Stato”. Fausto Rossi fu premiato con il David di Donatello e il Nastro d’argento come miglior attore esordiente e Gianni Amelio si aggiudicò il Nastro d’argento per il miglior soggetto originale. Curiosità: Sonia Gessner è la madre di Fausto Rossi anche nella vita reale.

Divertente l’aneddoto sul film raccontato da Amelio

“Nel maggio ’82, mente giravo a Bergamo Colpire al cuore, alcuni amici mi portarono Samuel Fuller sul set. Si fece raccontare la trama del film e, quando gli dissi che alla fine il figlio quindicenne denunciava il padre alla polizia, sospettandolo di terrorismo, fece una smorfia: “Non va”, tagliò corto, mordendo il sigaro, “gli deve sparare.”

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Colpire al cuore

  • Anno: 1983
  • Durata: 105'
  • Distribuzione: GAUMONT - FONIT CETRA VIDEO - GRUPPO EDITORIALE BRAMANTE.
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Gianni Amelio
  • Data di uscita: 15-March-1983