Con a fianco il genio dell'informatica Luther Stickell, Ethan Hunt deve fermare il rilascio del virus Chimera da parte di un gruppo di terroristi tedeschi.
In veste di produttore, Tom Cruise rimane ammaliato dall’operato nei film orientali (The killer, Hard boiled, A better tomorrow) di un regista che ha rivoluzionato il genere action degli anni 80-90, fino a costituire un modello vero e proprio di film action di intrattenimento. Ebbene tale regista risponde al nome di John Woo, autore, negli anni, dei più grandi film d’azione degli ultimi decenni. Negli ultimi anni 90 diventa determinante anche in territorio americano con la regia di Senza Tregua, Face off e Broken Arrow. Gli stilemi tamarri degli action man duri e puri, con tanto di doppie pistole, esplosioni, inseguimenti adrenalici e scene di combattimento mozzafiato sono ricorrenti nel cinema di Woo.
In occasione del secondo capitolo dell’ormai storica saga di Mission: Impossible, Tom Cruise decide di affidare il compito della regia di Mission: Impossible 2a John Woo. Cercando un intreccio narrativo meno complesso, ma una forma action coerente con lo stile dei film orientali del regista.
Il trailer di Mission: Impossible 2
Trama di Mission: Impossible 2
Nekhorvich (Rade Šerbedžija) invia un messaggio a Ethan Hunt, avvertendolo che la Biocyte Pharmaceuticals lo ha costretto a sviluppare un virus per trarre profitto dall’antidoto. Cerca di organizzare un incontro con Ethan per neutralizzare il virus (Chimera) e rendere disponibile l’antidoto (Bellerofonte). Con Hunt in vacanza e senza la possibilità di comunicare, l’IMF manda l’agente Sean Ambrose (Dougray Scott) a impersonarlo, per scortare Nekhorvich su un aereo di linea. Ambrose uccide Nekhorvich, ruba Bellerofonte e si paracaduta dall’aereo. Il comandante dell’IMF Swanbeck (Antony Hopkins) convoca Hunt, informandolo delle circostanze della morte di Nekhorvich. Swanbeck incarica Hunt di recuperare il virus a Sidney e la sua cura, gli fa reclutare l’ex compagna di Ambrose, Nyah Nordoff-Hall, (Thandie Newton) una ladra, per spiarlo. La squadra dell’IMF si reca a Sydney, dove si trovano i laboratori Biocyte.
Film divisivo, più azione e meno noir
Nel 1996Brian De Palma aveva realizzato un autentico film noir in cui la forma narrativa e visiva ingannava lo spettatore. Rispetto al primo capitolo qui ci troviamo lontani anni luce perché la costruzione della tensione attraverso scene silenziose viene sostituita da esplosioni frastornanti, inseguimenti da brividi, sparatorie e molto altro. Per di più il commento sonoro epico e allo stesso tempo adrenalinico di Hans Zimmer ben si sposa con lo stile registico action di John Woo. Laddove questo capitolo fa un passo indietro in termini spy e thriller, il film ne guadagna in termini action, perché le scene sono costruite sapientemente.
L’ora finale di missione è un continuo alzare la posta in palio che prevede qualsiasi cosa tra inseguimenti in moto, incidenti autostradali, sparatorie, fiamme, coltelli, cazzotti e via dicendo. In sintesi, il passaggio da primo a secondo film è molto brusco.
In termini di apprezzamento questo film si ama o si odia. Per i fan della saga forse è più semplice apprezzare entrambi i film. Per un pubblico più generalista o si sposa lo stile più frenato e curato del primo film, oppure la pomposità action di questo secondo capitolo.
Lo stile di regia di John Woo
Il regista porta il suo inconfondibile stile nella saga di Mission: Impossible. Lo stile di Woo si impronta su tre elementi: il melodramma, il ruolo della natura, l’azione.
Il melodramma si riflette in campo amoroso, l’innamoramento tra Nyah e Ethan è messo in scena come un corteggiamento lungo, ma allo stesso tempo privo di profondità narrativa. Nel celebre podcast della saga Light the Fuse si fa notare che l’ultima battuta di Nyah risulti essere a ben 41 minuti prima del finale! A testimonianza di come la romancetra i due amanti sia un canovaccio e il personaggio di Thandie Newton diventi quasi una comparsa. Anche il triangolo amoroso tra Ethan, Sean Ambrose e Nyah è fortemente melodrammatico. Il melodramma coinvolge persino il sottoposto di Ambrose in un malsano rapporto di gelosia che porta a un gesto di castrazione, con il taglio del dito.
Il ruolo della natura prevede l’impiego di tante inquadrature in slow motion o di zoommate a porre i personaggi in contesti naturali ostili. Come la montagna dell’Utah di inizio film dove Ethan sta in vacanza o la scogliera da cui si vuole buttare Nyah. Allo stesso modo la natura è l’estensione della caratterizzazione del personaggio. Il setting racconta perfettamente tramite le immagini chi è Ethan Hunt. La ricerca del brivido è costante per il protagonista, persino lontano dalle missioni. La natura si manifesta anche attraverso il topos dei volatili e delle colombe presenti in molti film di John Woo. La natura aiuta persino il personaggio di Hunt nella scena in cui si alza il coltello da terra, per la scazzottata finale con Sean Ambrose.
Chimera e Bellerofonte
Chimera e Bellorofonte sono due facce della stessa medaglia. La metafora per eccellenza dell’eroe e del villain. Laddove le spie stanno attraversando una crisi per cui al termine della guerra fredda non c’è più un lavoro o un ruolo definito per queste figure, le spie si creano i nemici da soli. Sean Ambrose è un cattivo creato in un certo senso dall’IMF stesso. Egli lascia partire un virus e dopodiché vende l’antidoto. Il film riflette attraverso la sceneggiatura il bisogno di queste spie di cercare il pericolo e di cercare nuovi cattivi. Proprio come Ethan nella scena d’apertura (per quanto sia in chiave ironica sta effettuando una scalinata pericolosissima) le spie sono quasi rassegnate al dover combattere costantemente contro il proprio nemico.
La sceneggiatura di Robert Thowne, oltre a guardare il cinema del passato (Hitchcock su tutti), si concentra sul contesto cinematografico di quel momento. L’esigenza di scoprire dei cattivi eterei, proteiformi. Tale entità viene riscoperta sottoforma digitale nel recente capitolo Dead Reckoning. A testimonianza di come le narrazioni non siano vincolate dall’esigenza di un cattivo fisico, umano e tangibile. Bensì la natura eterea di un virus o di un’intelligenza artificiale si sposano bene come nemesi della corporeità, della fisicità, degli stunt action di Tom Cruise. Il villain “astratto” di questo film (non Sean Ambrose) è una fine riflessione dello status del genere spy per il cinema contemporaneo. Non a caso la minaccia del virus viene riproposta in molti film degli ultimi anni, ad esempio in No time to die.
Il commento sonoro del film
La saga ispirata alla serie di Bruce Geller presenta un tema sonoro leggendario che ha segnato la storia del cinema. In ogni film l’arrangiamento principale di Lalo Schifrin viene leggermente modificato.
Nel primo film era stata la volta di Danny Elfman, mentre nel 2000 viene chiamato in causa Hans Zimmer. Il compositore era in questi anni forte di molte collaborazioni e prossimo a ulteriori lavori (La maledizione del forziere fantasma, Il gladiatore, Spirit, L’Ultimo Samurai, Kung Fu Panda e molti altri). Nel film del 2000 sono presenti tracce vocali grazie alla collaborazione con Lisa Gerrard, non a caso alcune tracce di Mission: Impossible IIricordano vagamente alcuni lavori dei cori presenti ne Il gladiatore. Detto ciò la colonna sonora di Zimmer, non è la migliore della saga, ma fa il suo. Bisogna citare la presenza di altre tracce sonore molto importanti per il film.
La canzone principale del film è Take a Look Around dei Limp Bizkit, mentre la canzone che si può sentire nella scena iniziale dove Cruise scala la parete rocciosa si intitola Zap Mama-Iko-Iko, che accompagnava già l’altro film di Cruise Rain Man – L’uomo della pioggia.
Oltre alla colonna sonora ufficiale, è stato pubblicato un album dal titolo Music from and Inspired by Mission: Impossible 2, alla quale hanno partecipato, tra i vari artisti, anche i Metallica, con il brano I Disappear, per il quale è stato prodotto anche un videoclip con alcune scene tratte dal film; la canzone compare nei titoli di coda insieme a Take a Look Around.
Mission: Impossible 2 in rapporto al cinema passato
John Woo dichiarò che la trama si basa su Notorious di Alfred Htichcock. Si cita anche il primo Mission: impossible del 1996 con l’iconica scena della calata a Langley in questo caso buttandosi dalla cima di un palazzo. Allo stesso modo l’uso delle maschere di questo film ricorda le maschere in Face off, altro film di John Woo. Il momento in cui Ethan e Nyah si inseguono in macchina, fino a sfiorare un incidente mortale è ispirato ad una scena di Goldeneye.
Il film in rapporto ai successivi capitoli della saga
In confronto ad altri film della saga, questo capitolo si pone come il più sfrenato e il più frenetico dal punto di vista action, nel bene e nel male. In futuro la saga cercherà un maggior equilibrio tra il primo e il secondo film, cercando di coadiuvare la componente spy thriller, e la componente spettacolare legata a mirabolanti scene d’azione. Difatti i primi film della saga hanno una forma molto antologica. Si tratta di una saga lodevole in tal senso, che dal quarto capitolo in poi cercherà di sviluppare una certa verticalità narrativa che fa guadagnare sviluppo dei personaggi, però i film perdono in termini di identità.
Questo secondo capitolo è fondativo per i film successivi, non solo in merito ai famigerati stunt ma anche rispetto ad alcune dinamiche narrative. Per esempio il rapporto amoroso tra una donna tenace sarà rielaborato con il personaggio di Ilsa Faust (Rebecca Ferguson) a partire dal quinto capitolo. Anzi, la romance tra Ethan ed Ilsa, oltre ispirarsi al canovaccio intravisto in questo film tra Ethan e Nyah vedrà persino maggiori sviluppi ed occasioni narrative. La ricerca di un’ora finale action sarà prerogativa della saga. La risoluzione in un lungo terzo atto si manifesta non solo in Fallout ma anche in Dead Reckoning parte 1.
In attesa di Dead Reckoning Parte 2
I film di Mission: Impossible si trovano su Sky on Demand oppure sulla piattaforma streaming Paramount Plus. Inoltre in sala si trova attualmente Mission Impossible Dead Reckoning Parte 1, settimo capitolo della saga. La seconda parte di Dead Reckoning è prevista per l’anno prossimo.
Mission: Impossible II
Anno: 2000
Durata: 124 minuti
Distribuzione: Paramount
Genere: azione, spionaggio, thriller
Nazionalita: USA
Regia: John Woo
Data di uscita: 24-May-2000
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