Alphaville Cineclub propone una rassegna monografica dedicata a Polanski
Roman Polanski è protagonista questa settimana della rassegna che Alphaville Cineclub propone, dal 30 maggio al 3 giugno prossimi nella sua sede di Via del Pigneto 283 dalle ore 20:45, selezione di lungometraggi tra i più significativi della carriera del grande autore franco/polacco.
Presente all’edizione appena conclusa del Festival di Cannes con A film Memoir, documentario sulla sua vita attraverso i momenti più nevralgici, Roman Polanski è protagonista questa settimana della rassegna che Alphaville Cineclub propone, dal 30 maggio al 3 giugno prossimi nella sua sede di Via del Pigneto 283 dalle ore 20:45, selezione di lungometraggi tra i più significativi della lunga e premiata carriera artistica del grande autore franco/polacco.
La vita di Roman Polanski è un romanzo pieno di colpi di scena dove si può trovare di tutto, dalla guerra con i suoi i suoi orrori ai campi di concentramento e ai trionfi sul palco dei maggiori festival internazionali, dai continui vagabondaggi attraverso l’Europa e l’America fino ai guai con la giustizia e poi anche la morte. Ma soprattutto questa storia di vita così cinematografica è dominata dalla caparbietà e dalla forza del protagonista, che, come la fenice, risorge sempre dalle ceneri. Il suo vero nome è Roman Lieblin, nasce a Parigi il 18 agosto 1933 da una famiglia di emigranti polacchi che si trasferisce di nuovo a Cracovia due anni prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Durante il conflitto i suoi genitori vengono imprigionati in un campo di concentramento (dove la madre più tardi morirà) ed il giovane Roman è costretto a cercare accoglienza tra le famiglie cattoliche per scappare dal ghetto dove è rinchiuso. Si ritrova con il padre soltanto alla fine della guerra e, forse per evadere e per scordare le terribili esperienze vissute, si avvicina al teatro e poi al cinema. Si iscrive alla Scuola d’Arte di Cracovia e poi alla Lodz Film School. Ottiene un discreto successo grazie ad uno show radiofonico e si dedica anche alla recitazione, passione che continuerà a coltivare negli anni, con brevi apparizioni nei suoi film o con notevoli interpretazioni per altri registi, come nel caso di Una pura formalità per Giuseppe Tornatore. Negli anni della scuola compare in Ingenui e perversi di Andrzej Wajda e intanto realizza alcuni cortometraggi dove si rintracciano già il suo celebre humor nero e la sua passione per il lato oscuro e bizzarro delle relazioni umane. Nel 1962 realizza in Polonia il suo primo lungometraggio, Il coltello nell’acqua (sabato 2 giugno alle 22.45), che ottiene una nomination all’Oscar come miglior film in lingua straniera, e conquista il Premio della Critica al Festival di Venezia. Dopo questo primo successo, Polanski si trasferisce di nuovo in Francia, dove incontra lo sceneggiatore Gérard Brach con il quale scrive i suoi film successivi. Nel 1966 gira Cul de sac (giovedì 31 maggio alle 21.00), Orso d’oro a Berlino, in cui porta sullo schermo, così come nel precedente Repulsion, universi talmente inquietanti, pieni d’angoscia, zeppi di incubi e nevrosi da fare di Polanski l’erede morale del cinema del maestro Hitchcock. La fama di Polanski arriva fino ad Hollywood, dove il regista si trasferisce per realizzare Rosemary’s baby – Nastro rosso a New York (venerdì primo giugno alle 21.00), magistrale intreccio a trama borghese diabolico/perverso tra psicosi e realtà che gli vale il Golden Globe. Nel frattempo, Polanski ottiene il divorzio dalla prima moglie, Barbara Less, e sposa l’attrice Sharon Tate. Un anno e mezzo dopo il matrimonio, la tragedia colpisce di nuovo Polanski. Sharon, incinta di otto mesi, viene assassinata nella sua villa di Los Angeles da alcuni membri della setta satanica di Charles Manson. Roman è sconvolto, non si dà pace e si trasferisce di nuovo in Francia, il più possibile lontano dai ricordi e dai fantasmi dell’atroce delitto. Dopo i successi di Macbeth e Che, nel 1974 Polanski torna finalmente a Hollywood per dirigere Chinatown e qui viene travolto dallo scandalo relativo alla storia vissuta con una minorenne ed alla conseguente accusa di violenza carnale. Scappa di nuovo in Francia per sottrarsi al processo ed alla prigione e qui, di nuovo al lavoro, realizza L’inquilino del terzo piano (1976, mercoledì 30 maggio alle 21.00) dal romanzo dell’amico Roland Topor, fantasy di paura e angoscia probabilmente necessario al regista per esorcizzare i propri incubi in pieno stile ‘Roman’… e ‘pure quelli dei suoi affascinati spettatori!
Nel 1984 scrive la sua autobiografia, che diventa subito un best seller, ma dal punto di vista creativo gli anni Ottanta sono piuttosto deludenti per lui, e qualcuno si affretta a darlo ormai per finito.
La selezione di Alphaville dimostra il contrario, proponendo i suoi due ultimi lavori cinematografici; sabato 2 giugno sarà possibile assistere alla proiezione di Carnage(2011,ore 20.45), altissimo cinema polanskiano in quarta parete dove la carneficina del romanzo da cui è tratto tocca da vicino le nostre case e le nostre frustrazioni senza fare sconti, domenica è la volta di L’uomo nell’ombra (2009,ore 20.45), denso spy-thriller fascinoso e nero che si rifà al grande Hitchcock con una consapevolezza della classicità che pochi possono vantare senza scadere nel rifacimento privo di originalità.
Programma:
Mercoledì 30/5
L’inquilino del terzo piano, Fr, 1976, 125’
Giovedì 31/5
Cul de sac, GB, 1966, 111’
Venerdì1/6
Rosemary’s baby, USA, 1968, 131’
Sabato 2/6
H 20.45Carnage, Fr/Ger, 2011, 79’
H 22.45 Il coltello nell’acqua, Polonia, 1962, 94’
Domenica 3/6
L’uomo nell’ombra, Fr, 2009, 131’
Le proiezioni saranno precedute dalla visione di cortometraggi dell’autore e daletture di recenti interviste…a proposito di Cannes!