Anno: 2012
Durata: 115′
Genere: Drammatico
Nazionalità: Francia/Germania
Regia: Alain Resnais
Una telefonata inaspettata accomuna tredici attori in un momento imprecisato della loro giornata. Mathieu Amalric, Michel Piccoli, Anne Consigny e tanti altri, dopo essere stati spiacevolmente informati della morte del loro caro amico Antoine, sono invitati a partecipare all’apertura del testamento nella sua crepuscolare casa fuori città. Antoine aveva un gran gusto per gli immobili ed era un autore teatrale di grande successo, tanto che le sue opere nel corso del tempo furono portate in scena da quella grande platea di attori che ora si trova nel suo salotto, seduta davanti ad uno schermo pronta ad ascoltare le sue ultime volontà. È Marcelline, il fedele maggiordomo di Antoine, a guidare gli ospiti nell’esaudire il suo ultimo desiderio, quello di giudicare l’adattamento della sua famosa Eurydices, attraverso l’interpretazione di una giovane compagnia di teatranti. Le luci si spengono e il ‘pubblico’ inizia ad assistere allo spettacolo. Ognuna di quelle persone sedute in sala, però, nel corso della sua vita, ha almeno una volta portato in scena uno dei personaggi partoriti dalla fervida immaginazione drammaturgica del defunto, e ora che sono tutti lì, seduti a rivivere insieme la splendida Eurydyces, nessuno riuscirà a fermarsi alla pura e semplice visione…
“Non avete visto ancora niente!”, recita ironicamente il titolo – tradotto in italiano – di quello che potrebbe essere definito il testamento di uno degli autori più longevi e vitali del cinema d’autore francese. Vitalità è la parola esatta per definire l’ultimo lungometraggio del (quasi) novantenne Alain Resnais, nuovamente a Cannes con Vous n’avez encore rien vu, sorprendente summa della sua carriera e allo stesso tempo incredibile esperimento cinematografico. Basato su due piece teatrali di Jean Anouilh (Eurydice e Cher Antoine), il nuovo film di Resnais gioca su più piani narrativi, riportando il cinema al teatro con un incredibile lavoro di montaggio e di adattamento, potendo contare su un cast eccelso e su altrettante sublimi interpretazioni. Senza paura di osare, Resnais ci trasporta nell’universo che “abbiamo ancora la sfortuna di non aver visto” tra split screen, tragedia greca, ambientazioni noir e sottofondi malinconici. Ad interpretare il ‘caro Antoine’ il regista Denis Podalydes – anche lui a Cannes con la sua Adieu Berthe in Quinzaine, n.d.r. -, alter-ego dello stesso autore degli Amori Folli sia di fronte ai suoi attori che dinanzi ai suoi spettatori, chiamati, come i tredici protagonisti, a dar la loro interpretazione…
Chiara Napoleoni