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Saturnia Film Festival

”Franco Zeffirelli, conformista ribelle” doc di Anselma dell’Olio al Saturnia Film Festival

Al Saturnia film festival in programma la proiezione del documentario di Anselma Dell’Olio “Zeffirelli conformista ribelle”

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Saturnia film festival

Tra i tanti registi espressi dal cinema italiano, va a Franco Zeffirelli la palma di quello più contestato in Patria e osannato all’estero. Personalità eclettica, una vita spesa tra il cinema e la lirica, per la quale ha realizzato memorabili regie teatrali, è stato uno dei bersagli preferiti di una certa critica militante. Dichiaratamente di destra (fu eletto senatore per due legislature  verso la fine degli anni Novanta, nelle file del Polo della Libertà), Zeffirelli fu attaccato per la ricerca estetica che dominava nei suoi film, giudicata fin troppo ricca, sfarzosa ed eccedente, e soprattutto per quel soffio melodrammatico con le quali lastricava le sue sceneggiature, spia di un sentimentalismo di maniera e di una visione liquorosa ed edulcorata dei rapporti umani.

Regista anomalo nel panorama italico, grazie al suo respiro internazionale, disdegnando di lavorare con attori e attrici italiche, ha, generalmente, puntato su artisti stranieri. Epigono di Douglas Sirk, anche se allievo di Luchino Visconti e suo amante, come riporto nel mio volume “Il cinema visto dal buco della serrature”, in corso di stampa, ha più volte criticato il suo mentore per certi comportamenti estremi:

“Comunista Luchino? Io l’ho visto licenziare in tronco un cameriere e una cameriera che avevano dimenticato di pettinare i suoi gatti persiani. Quando giravamo La terra trema vivevamo tra la gente poverissima. La Sicilia del ‘47 era di una povertà medioevale. Visconti prendeva il bagno caldo due volte al giorno, la mattina e la sera, nell’acqua profumata con essenza di Penhaligon. Francesco Rosi e io, suoi assistenti, restavamo in piedi accanto alla tinozza a dare il resoconto della giornata e a prendere ordini per il giorno dopo. Poi il “comunista” Visconti ci congedava e cenava a letto, servito dal maggiordomo.”

E successivamente:

“Non ho mai commesso l’errore di Luchino di mescolare rapporti privati e professionali. Luchino aveva continuamente le storie con i suoi artisti, uomini e donne, allo scopo di possederli completamente. Quando mi accorgo che un rapporto comincia ad oltrepassare un certo confine, divento più guardingo. Troppo spesso sono stato testimone dei disastri che avvengono quando si varcano i limiti di quella zona ad alto rischio. Luchino danneggiò la sua integrità artistica, in modo imbarazzante, quando si impegnò con tutto se stesso per fare di Helmut Berger un attore. E  Pasolini molto spesso si lasciò umiliare in pubblico mentre girava i suoi film, dai ragazzi con cui aveva rapporti stretti fuori dal set.”

Ereditata da Visconti la perfezione maniacale e la cura, fin nei minimi particolari, per le ambientazioni, grazie alla collaborazione con Danilo Donati, ha sempre mostrato un particolare attenzione per i costumi dei personaggi dei suoi film e per le colonne sonore (su tutte quella firmata da Riz Ortolani in “Fratello sole, sorella luna”). Affascinato dall’eleganza del mondo aristocratico, è stato il cantore di un mondo del passato che disdegnava la “bassezza” e la “mediocrità” dell’universo contemporaneo, alle prese con scioperi, cortei e  terrorismo.

zeffirelli

Tra i filoni principali della sua lussureggiante carriera, il suo amore per il Bardo, che lo ha portato a dirigere alcuni dei suoi maggiori successi internazionali: “La bisbetica domata” (1967), interpretata magistralmente da Liz Taylor e Richard Burton, al tempo tra le star più famose e chiacchierate del panorama cinematografico internazionale; “Romeo e Giulietta“ (1968), con Leonard Whitling e Olivia Hussey, premiato con un David di Donatello e un Nastro d’argento; “Amleto” (1990), interpretato da Mel Gibson, Glenn Close e Alan Bates.

Il secondo filone, legato al suo amore per la lirica, lo ha portato a dirigere Placido Domingo nella “Cavalleria Rusticana”, dall’opera di Pietro Mascagni, e ne “La traviata”, dall’opera di Giuseppe Verdi, ad affidare a C. Thomas Howell, il ruolo da protagonista ne “Il giovane Toscanini” (1988) e a omaggiare “la Divina” con “Callas forever”, interpretato da Fanny Ardant e Jeremy Irons.

Tra i suoi più grandi successi “Fratello sole, sorella luna”, (1972), interpretato da Graham Faulkner (inizialmente il regista fiorentino  aveva proposto quel ruolo a Gigi Riva, l’allora bomber del Cagliari,  che rifiutò  un cachet di quattrocento milioni) e Judi Bowker, sulle figure di San Francesco e Santa Chiara, pellicola premiata come miglior regia con un David di Donatello, candidato all’Oscar come miglior sceneggiatura.

A dir il vero, gli altri film di Zeffirelli non ebbero eguale successo, a partire da “Camping” (1957), film d’esordio, “Il campione” (1979), “Storia di una capinera” (1993), “Jane Eyre” e “Un tè con Mussolini“ (1999), ricoperti ben presto dalla polvere e caduti nell’oblio.

Da segnalare, però, il grande successo televisivo di “Gesù di Nazareth” (1977), sceneggiato di cinque puntate, con Robert Powell, Olivia Hussey, Anne Bancroft, Rod Steiger, Anthony Quinn, Claudia Cardinale e Valentina Cortese e una particina come attore ne “L’onorevole Angelina” di Luigi Zampa (1947).

Grande tifoso della Fiorentina e antijuventino dichiarato, nel “Processo del lunedì”, programma televisivo, condotto in quegli anni da Aldo Biscardi, lanciò ripetuti strali contro le magagne e gli arbitraggi “pilotati” che, sin da allora,  la squadra bianconera perpretrava. Ad omaggiare il Maestro fiorentino al Saturnia Film Festival, il 26 luglio, ”Franco Zeffirelli, conformista ribelle” doc di Anselma dell’Olio, la quale riceverà il Premio “Donne nel cinema.”

Si aprirà con un omaggio a Franco Zeffirelli nei cent’anni della nascita il cartellone di proiezioni del 6/o Saturnia Film Festival, la rassegna itinerante presieduta da Antonella Santarelli con la direzione artistica del regista Alessandro Grande. L’appuntamento è in piazza Magenta a Manciano mercoledì 26 luglio alle 21.00 con “Zeffirelli conformista ribelle” (Italia, 2022, 120’), documentario della giornalista e regista Anselma Dell’Olio che racconta i momenti decisivi, i punti di svolta e le montagne russe della brillante e movimentata carriera internazionale, oltre che della rocambolesca esistenza, di un grande artista italiano. La proiezione del film, che sarà insignito del premio “Donne nel Cinema”, sarà anticipata, alle 19.00, da un aperitivo con degustazione di vini e prodotti tipici per le vie del borgo antico.

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