‘Ti Presento i suoceri’, commedia di amori e equivoci su Sky

Sbarca su SKY e NOW in streaming Ti presento i suoceri, traduzione italiana per May I do. Un’opera prima del regista Micheal Jacobs, è una commedia sentimentale che ci racconta cosa può esserci prima e dopo il matrimonio.  L’adattamento di una commedia teatrale con un cast hollywoodiano leggermente più conosciuto.

Ti presento i suoceri La trama

Il film comincia con due coppie nei rispettivi letti: Sam (William H. Macy – Fargo) e Grace (Diane Keaton) si sono appena conosciuti e stanno parlando in un motel davanti a del pollo fritto che non mangeranno. Monica (Susan Sarandon) e Howard (Richard Gere) in una lussuosa stanza d’albergo si limitano a discutere sulla fine della loro relazione, fino a quando lui si alza e se ne va. Due coppie già mature  che rivelano al pubblico di avere anche un matrimonio ancora attivo e valido. Allo stesso tempo una giovane coppia, Michelle (Emma Roberts – American Horror Story) e Allen (Luke Bracey), riflette sul fatto di compiere o meno il grande passo. Dopo il matrimonio della sua migliore amica, lei si aspetta la proposta dal ragazzo, gli dà un ultimatum ed è categorica: senza obiettivi, la loro storia può anche terminare

Tutti i personaggi sono presi da interrogativi esistenziali sull’amore, soprattutto quando questo diventa abitudine, costruzione di una vita comune. Ben presto capiamo come queste tre storie possano incrociarsi: Grace e Howard sono i genitori di Michelle e Sam e Monica, sposati a loro volta, sono i genitori di Allen. Una cena scioglierà tutti i nodi venuti ormai al pettine e darà origine a verità, discussioni filosofiche, fino ad arrivare alla tanto bramata decisione…

L’amore di Ti presento i suoceri

Ti presento i suoceri è innanzitutto una piacevole commedia che fa compagnia, con personaggi simpatici, battute leggere. Non di certo un trattato sull’amore coniugale e le varie forme che indossa nel tempo. È la storia di tre coppie che affrontano una sorta di crisi, ognuna a modo proprio ma con un significato di fondo: si amano (ancora) ma non lo sanno. L’incertezza è dettata dalla paura del peso degli anni; già passati nel caso delle coppie più agée e proiettati davanti alla coppia che si interroga proprio su questo. Lei non vede l’ora di lanciarsi nel fuoco, lui ha delle riserve dettate da quello che vede, dalla realtà che li circonda tutti i giorni, dalla svolta che ha preso la relazione dei suoi genitori. La quotidianità è sia un nemico che un alleato nelle relazioni d’amore.

Finché morte non ci separi andava riscritto dopo la penicillina

La storia scorre tra opinioni, dialoghi, confronti e colpi di scena un po’ attesi. Il ritmo della narrazione non è sempre scorrevole, rallentato da alcuni battibecchi da copione o scaramucce che non sbalordiscono troppo, se si guarda il taglio dei personaggi. L’impianto teatrale anche risulta un po’ faticoso da tradurre sullo schermo. Non si tratta certo di un film da colpi di scena o dialoghi rivelatori o d’ispirazione, ma di una commedia che racconta punti di vista che, in un modo o nell’altro, trovano un loro incontro.

Un cast d’eccezione

Una cosa di cui si può essere sicuri è questa: Diane Keaton e Susan Sarandon continuano a risplendere in ogni forma. Timida, classica e disincantata la prima, sensuale e sbarazzina in eleganti look l’altra. Due donne e due attrici inossidabili che rubano la macchina da presa in una maniera molto seducente, pilastri importanti per la resa finale della messa in scena insieme ai loro partner. Richard Gere, un po’ più sottotono rispetto al solito, e William H. Macy. Emma Roberts e Luke Bracey dolci e delicati incarnano bene un sentimento che è già sbocciato ma sta prendendo forma; contornano la narrazione e le donano un po’ di freschezza di novità.