‘The Swimmers’: ciò che sta dietro un’idea

The Swimmers, cortometraggio di Charlie López, è in concorso al Lago Film Fest, che si tiene dal 21 al 29 luglio a Revine Lago.
Il corto, in anteprima italiana, è parte del concorso Princìpî Award del festival, dedicato alla ricerca di nuove voci del cinema indipendente.

Liberamente basato sul libro di fotografie Nine Swimming Pools and a Broken Glass di Ed Ruscha, The Swimmers è un saggio sulle piscine. Le nove piscine fotografate dall’artista americano non dicono assolutamente nulla ma possono allo stesso tempo significare qualsiasi cosa.
Charlie López basa il suo progetto su quest’idea centrale: i filmati d’archivio e le fotografie riflettono ciò che una piscina può significare nelle nostre vite.

Può essere una semplice pozza d’acqua, e molto di più.
Un lavoro, come quello dell’uomo che con sguardo passivo la rende pulita.
L’ondeggiare della fantasia dei bambini e una fotografia malinconica che ne ricorda la spensieratezza.
Può essere erotismo, senza necessariamente essere pornografia.
Può essere un viaggio nella memoria e la riscoperta di affetti: un padre getta i figli in acqua per insegnar loro a nuotare e un fratello tenta scherzosamente di affogare il minore.
L’acqua della piscina riporta al grembo materno e riflette lo sguardo amaro di chi in quel luogo ha vissuto una tragedia e dopo anni la ricorda ancora con la stessa sofferenza.

L’idea che ne abbiamo, la definizione testuale e il contenuto emotivo che può avere una piscina sono plasmati dallo sguardo interiore ed estetico del regista.
The Swimmers esplora l’intimità di quello che appare solo uno spazio comune, si tuffa oltre la superficie e ne mostra la vulnerabilità.
Un luogo, anche negli aspetti o attività apparentemente banali, può assumere un senso più profondo secondo come vogliamo interpretarlo e sentirlo, in base a come lo si osserva, lo si guarda, e lo si ricorda.