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‘The White Lotus 1’ : rigenerare il guilty pleasure

La pima stagione della serie HBO è un ibrido stupendo tra mistery e prestige television

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The White Lotus

Su Now The White Lotus 1 la prima stagione dell’acclamata serie antologica di Mike White. Prodotta da Pallogram, The District e Rip Cord Productions per HBO Television, vanta un cast di prim’ordine. Sydney Sweeney, Murray Bartlett, Connie Britton, Alexandra Daddario e Jennifer Coolidge.

IL TRAILER – The White Lotus 1

 The White Lotus 1 : Vacanze che fatica

Il formato delle miniserie è il vero campo in cui la serialità può costantemente svilupparsi a suo piacimento. È questa la prerogativa dello schema che va dai sei agli otto episodi, un tempo stretto in cui poter fare ciò che si vuole, non avendo il timore di riempire troppo il brodo ma anche il rischio di avere poco tempo per sviluppare storia o personaggi. Su questo schema si muove la miniserie HBO, The White Lotus 1, destinata a fare incetta di premi ai prossimi Emmys Awards con la sua seconda stagione,

E, come avviene a molte limited series di successo, destinata a trasformarsi in una serie regolare. Il Loto Bianco, nella sua prima stagione, è molto interessante sin dal suo plot. Ricchi vacanzieri, con al centro due famiglie a loro modo disfunzionali, contrapposti ai finti sorrisi dello staff del resort hawaiano capitanati dal direttore Armond. Fin da subito il fresco sposino Shane entrerà in collisione con la sua nemesi, il direttore del Loto Bianco, reo di aver sbagliato la prenotazione della stanza riservata alle coppie sposate.

The White Lotus

Contrasti multipli

Ciò sarà causa di un cortocircuito relazionale per far venire alla luce i problemi con Rachael, che ben presto si renderà conto di non voler essere una moglie trofeo e di voler essere realmente indipendente. Gli altri protagonisti sono invece la famiglia dei Mossbacher, che rappresenta il prototipo della famiglia americana dell’alta borghesia, Nicole, madre, maniaca del controllo, direttrice finanziaria che porta i soldi a casa, fan sfegatata della Clinton. Nicole ha i battibecchi più duri con la figlia Olivia. Quest’ultima sembra in parte giocare e credere di fare la figlia ribelle e alternativa. Odia tutto ciò che la sua famiglia rappresenta, ma nel contempo non può fare a meno dell’agiatezza. Perciò si porta dietro la sua migliore amica Paula con la quale all’inizio sembra ci sia un’attrazione che possa sfociare in un rapporto lesbico, ma è solo il contorno per far emergere le problematiche tra le due amiche. In mezzo, i due uomini della casa, un marito bonaccione e ipocondriaco e un figlio problematico senza amici incollato ai suoi videogames.

The White Lotus

Mistery e lotta di classe

Un quadro di presentazione direttamente collegato con il tema della lotta di classe dell’intera serie. Sarebbero esagerati paragoni con Parasite, ma è evidente che fin da subito si respira questo odio dei dipendenti contro sfarzi e altezzosità dei clienti ricchi di turno tra desideri, fasi illusorie e vendette. Come accade al personaggio della direttrice della s.p.a Belinda. Illusa dalla complessata e solitaria Tanya di poter investire su un suo progetto autonomo per poi mandare tutto all’aria per un cliente conosciuto nel resort.

Il centro di tutto è rappresentato ovviamente dalla gara a chi si fa più dispetti tra Shane e Armond. Il secondo, esasperato dalle continue richieste del primo, riprende a bere e a drogarsi interrompendo una sobrietà di cinque anni e rendendolo completamente fuori controllo. La serie si apre abilmente con un omicidio e con il flashforward di Shane frustrato e lasciato dalla moglie. Ciò ci porta alla commistione di generi che è The White Lotus. La serie HBO funziona perché non può essere incasellata in un genere. Sembra un adult drama per la rivalità e i problemi sentimentali tra le due amiche. É un mistery, è una commedia famigliare e ha anche quest’aria da guilty pleasure tra gli intrecci dei personaggi che maschera un conflitto molto forte tra disuguaglianze sociali.

The White Lotus

Il resort come Paradiso inesistente

La classe agiata del ceto alto borghese è più un’ovvietà che una reale novità, ma la maestria di Mike White è stata quella di rinchiudere i protagonisti in un resort, un paradiso esotico, con i nostri protagonisti in vacanza. White fa convivere i personaggi con loro stessi facendo emergere pian piano la distanza che ogni protagonista inquadrava come vicinanza. Una coppia in viaggio di nozze. Una donna in lutto per la madre. Una famiglia facoltosa che non fa altro che litigare.  Sono questi gli ospiti che giungono al White Lotus, un esclusivo resort a cinque stelle nell’arcipelago delle Hawaii. Un vero e proprio paradiso terrestre, con i suoi lussi e comfort, le spiagge idilliache e il panorama mozzafiato.

Un paradiso che diverrà un arcipelago delle menzogne e dell’accentuazione della rivalità. Anche all’interno delle famiglie datate e quelle nuove che si stanno formando, come il caso dei due sposini. L’antipatia dei personaggi, su tutti quella di Shane e Olivia, daranno alla serie un tocco antieroico ma anche esistenzialmente rilevante. Pezzo per pezzo, sia coi vari furti e con il tira e molla tra clienti insoddisfatti e direttore del resort, The White Lotus rappresenterà molto bene la crisi identitaria che coinvolgerà l’intreccio dei vari ospiti. Scelte matrimoniali sbagliate, e conflittualità madre e figlia, annegheranno nelle incertezze del benessere del resort, portando i protagonisti del Loto Bianco a un passo dal paradiso inesistente.

L’assenza del riscatto sociale

Come il già citato Parasite, non ci sono buoni e cattivi tra ricchi e poveri. L’unica certezza è che i poveri resteranno sempre servi dei ricchi anche con i tentativi di ribellione. Accade a Paula. Stanca della meschinità della sua migliore amica Olivia , suggerisce al dipendente hawaiano con cui ha una relazione sessuale di derubare i Mossbacher per pagarsi l’avvocato e risarcire l’esproprio della propria terra subito dalla sua famiglia. Non finisce però bene, l’hawaiano viene arrestato e Olivia, che aveva capito tutto da tempo, ha un diverbio accesso con Paula.

Un leitmotiv di The White Lotus è l’assenza di riscatto sociale dei meno abbienti. Così l’umiliazione che subisce il direttore Armond lo porterà al duello finale e tragico con Shane e a concludere una delle innumerevoli sotto trame del Loto Bianco. Uno scossone che avrà ripercussioni non solo sulla parte debole della serie ma anche sulla componente ricca. Shane e Rachel risolveranno le loro scene da un matrimonio in favore dell’emancipazione della prima, che non vuole più essere una donna trofeo.

La HBO con il suo solito tocco crudo e disincantato ci regala un affresco sull’America bianca, e soprattutto un’esaltazione della prestige television. Dove mistery e guilty pleasure rappresentano un saldo ibrido tra quality tv e intrattenimento televisivo.

I due registi Fabio e Damiano D’Innocenzo raccontano della loro nuova miniserie ‘Dostoevskij’

  • Anno: 2021
  • Durata: 50
  • Distribuzione: Now Tv
  • Genere: dramedy
  • Nazionalita: Usa
  • Regia: Mike White
  • Data di uscita: 11-July-2021

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