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Chili Film

‘Fronte del porto’: potente melodramma a sfondo sociale

La piattaforma Chili rende disponibile il famoso film di Elia Kazan, con Marlon Brando, Karl Malden ed Eva Marie Saint

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Fronte del porto è uno di quei film che sono entrati a far parte della storia del cinema per tutta una serie di motivi, che vanno dai temi sociali affrontati, alla grande prova attoriale di Marlon Brando e al fatto che, a dirigerlo, sia stato Elia Kazan, un regista assai contestato per le note vicissitudini di collaborazionismo con la Commissione per le attività antiamericane voluta dal Senatore Joseph McCarthy.

La pellicola è ora disponibile sulla piattaforma streaming Chili.

Elia Kazan

Nato a Costantinopoli nell’allora Impero Ottomano il 7 settembre 1909 da una famiglia di origini greche, emigra negli Stati Uniti all’età di quattro anni stabilendosi, con la famiglia, a New York.

Nel 1947 è tra i fondatori dell’Actor’s Studio, fucina di grandi talenti dalla quale sono uscite numerose celebrità del panorama cinematografico americano.

Kazan esordisce come regista cinematografico nel 1945 con Un albero cresce a Brooklyn  e, nel 1952, ottiene la nomination all’Oscar per la miglior regia con Un tram che si chiama desiderio, trasposizione cinematografica del dramma teatrale di Tennessee Williams.

Nell’aprile dello stesso anno il regista testimonia di fronte alla Commissione accusando numerosi colleghi di attività e comportamenti filocomunisti e, pertanto, sovversivi compromettendone, di fatto, la carriera.

Tacciato di tradimento da molti colleghi, Kazan continua indisturbato la sua attività, arrivando a realizzare, nel 1954, Fronte del porto, considerato fra i suoi capolavori (il film vince otto Oscar fra i quali miglio film, miglior regia, miglior attore protagonista a Marlon Brando e miglior attrice non protagonista a Eva Marie Saint, qui al suo debutto). La sua attività prosegue e, fra i titoli di maggior successo, vanno ricordati Viva Zapata! (1952), La valle dell’Eden (1955), Un volto nella folla (1957), Splendore nell’erba (1961), finendo la sua carriera con Gli ultimi fuochi (1976).

Muore a New York il 28 settembre 2003.

Fronte del porto. La trama

Ambientato fra gli scaricatori del porto di New York, Fronte del porto ha, come protagonista, Terry Malloy (Marlon Brando), un ex pugile che ha visto la sua carriera finita per aver perso deliberatamente un incontro truccato. Terry è fratello di Charley Malloy (Rod Steiger), braccio destro di Johnny Friendly (Jee L. Cobb), potente boss corrotto del sindacato dei portuali che esercita il suo incarico illegalmente e con la violenza allo scopo di arricchirsi alle spalle dei lavoratori.

Il giorno in cui Terry, dietro incarico di Johnny, convince con una scusa il collega Joey Doyle a salire sul tetto della sua abitazione dove lo stanno aspettando gli uomini del boss, è convinto che questi vogliano solo parlargli per farlo desistere dall’intenzione di testimoniare di fronte alla Commissione che indaga sugli affari illeciti di Friendly. Ma, quando Terry assiste all’assassinio di Joey scaraventato giù dal tetto, inizia a tormentarsi per essere stato lui la causa della morte violenta. In preda ai sensi di colpa, entra in contatto con Edie, sorella del morto (Eva Marie Saint), ignara del coinvolgimento del giovane, e se ne innamora. Inoltre, ad aumentare il disagio di Terry, contribuisce Padre Barry (Karl Malden), un prete della locale parrocchia che vuole aiutare i lavoratori. È proprio Padre Barry a convincere Terry a testimoniare davanti alla Commissione e accusare Johnny Friendly di tutti i suoi soprusi.

Un’opera di grande realismo dal forte impatto visivo e di denuncia sociale

In Fronte del porto c’è una scena che rappresenta una sorta di chiave di volta di tutta la vicenda: quando Terry e Edie camminano vicini e alla ragazza cade un guanto. Terry si china per raccoglierlo, poi inizia a pulirlo delicatamente e, infine, se lo infila continuando a parlare. Edie, inizialmente è incerta se richiederlo indietro ma lascia correre e continua a dialogare con lui. Quando alla fine lo sfilerà dalla mano dell’uomo è come se fra i due si fosse instaurato un contatto molto più intimo e profondo di quello che, qualche scena più avanti, viene suggellato con un bacio. Una scena, fra l’altro, non inserita nel copione ma improvvisata dai due attori.

Inizia di qui la strada per la redenzione di Terry Malloy, pugile fallito per non aver saputo opporsi alle richieste di perdere (per un giro di scommesse) un match che lo avrebbe fatto diventare un campione. In un film che Elia Kazan e lo sceneggiatore, anch’egli collaborazionista, Budd Schulberg, hanno realizzato basandosi sulle inchieste che il giornalista del New York Sun, Malcolm Johnson, aveva realizzato qualche anno prima sul racket nei porti di New York e del New Jersey. Inchieste che gli erano valse il Premio Pulitzer.

Da questo punto di vista il film di Kazan è un’opera di grande realismo e dal forte impatto, sia per quanto riguarda la messinscena, sia dal punto di vista della denuncia sociale.

Sorretto da una splendida fotografia in bianco e nero che è valsa l’Oscar a Boris Kaufman, dalle grandi prove degli attori, su tutti Marlon Brando e Karl Malden, e dalla colonna sonora di Leonard Bernstein che ne sottolinea in maniera impeccabile ogni passaggio, Fronte del porto è un potente dramma che mescola in maniera sapiente temi di attualità, come quello delle condizioni lavorative degli scaricatori di porto, una storia d’amore mai banale e il tema etico della correttezza nel compiere un gesto di denuncia di condizioni vessatorie – in pratica una sorta di delazione – che agli occhi di molti può apparire come un vero e proprio tradimento.

Infatti tutti i lavoratori, dopo la testimonianza di Terry di fronte alla Commissione, gli volteranno le spalle, compreso il padre dell’uomo scaraventato giù dal tetto. Per poi ritornare dalla sua parte nel memorabile finale, quando Terry diventerà una sorta di dio salvatore.

Un tentativo di riabilitarsi agli occhi del mondo del cinema

Sotto questo punto di vista è normale considerare il film come una sorta di tentativo, da parte di Kazan, di spiegare il perché della sua delazione nei confronti di molti colleghi, tentativo non completamente riuscito per riabilitarsi agli occhi degli amici di un tempo.

Al contrario del suo personaggio principale che intraprende un percorso pieno di difficoltà, superando momenti di dolore sia fisico sia, soprattutto, interiore per riabilitarsi non tanto nei confronti del prossimo, quanto principalmente agli occhi di se stesso. Superando, grazie all’amore di Edie e all’aiuto psicologico del prete, il peso che gli procura vedersi allontanato da coloro che rappresentavano il suo mondo e che, a un certo punto, gli voltano le spalle.

Terry trova così la forza per dare una spallata alla solitudine interiore che lo attanaglia, ben rappresentata dalla maglia di ferro della grata della piccionaia dove alleva i suoi amati piccioni e che, in alcune sequenze, circoscrive il suo volto, in una gabbia metaforica dalla quale ha difficoltà a evadere.

A quasi settant’anni dalla sua realizzazione, Fronte del porto risulta ancora un ottimo film, una riflessione sul tradimento e sulla redenzione.

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Fronte del porto

  • Anno: 1954
  • Durata: 108'
  • Distribuzione: Columbia, C.E.I.A.D.
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Stati Uniti
  • Regia: Elia Kazan

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