Mònica Lima indaga e descrive il quotidiano di una giovane coppia del nostro tempo. La storia, corredata di una patina vagamente surreale, è ambientata in ma città portoghese costretta in un apparente coprifuoco, con un giorno che racchiude una lunga unica ideale stagione compresa tra la primavera e l’estate. Circoscritta nella capacità più classica del cinema per immagini, Natureza Humana descrive sentimenti e intezioni senza mai scavalcare lo steccato della semplicità. In concorso nel Lago Film Fest 2023, l’opera di Monica Lima è prodotta da Uma Pedra No Sapato.
Natureza Humana, la trama
Xavier e Alba sono una coppia alla ricerca di una propria dimensione di famiglia, traslati in una città nella quale è difficile distinguere la normalità dall’incertezza. Entrambi, animati dal sentore di un cambiamento in corso, cercano di comprendere la via migliore da prendere. Mentre Xavier stempera le sue riflessioni nella cura del giardino, Alba si rifugia nella quiete delle mura domestiche. Perseguono una decisione. L’accordo, la certezza, la confidenza verso il futuro, la nascita di un figlio.
Il tempo perduto
Natureza Humana è la macchina da presa come testimone di uno stallo esistenziale, in grado di modificare profondamente la vita di una coppia. Il simbolo di un mondo complesso che fa fatica a farsi comprendere, sempre pronto a reclamare un coraggio ormai ostaggio di troppe paure. Monica Lima scava dentro gli sguardi, il non detto, i primi piani, i dettagli, i particolari e ci mostra un tempo che è stato nostro e continuerà ancora a esserlo. Ci mostra la condizione umana, il suo rito di passaggio più importante, il suo dare la vita, il suo diventare altro, il suo scegliere l’infinito.
Il conflitto
La regia di Monica Lima, con grande eleganza traduce il tema del conflitto, dominus dell’intera storia, attraverso una colonna sonora dettata principalmente dai suoni dell’ambiente e dalla bella fotografia di Faraz Fesharaki, capace di trasformare il giardino di un condominio in una specie di Eden avvolto nella sua potenza cromatica. Ogni sequenza racchiude una riflessione, un dire non detto, la ricerca del proprio futuro, l’interno di un sarcofago di pensiero che i protagonisti non riescono a sbrecciare. La tensione è così intrappolata in una stagione della vita in cui si intrecciano ancora le aspirazioni legate a se stessi e a quel che resta dei propri giovani sogni.
L’amore è uno scampolo mortale di immortalità
Fernando Pessoa
Il cast, Rohmer
João Vicente e Crista Alfaiate interpretano egregiamente la sceneggiatura, scritta dalla stessa Lima con Gonçalo Branco, dando ai loro personaggi, Xavier e Alba, l’ assoluta percezione di naturale estemporaneità. Un effetto Rohmer che si estende a tutto il resto del racconto. L’azione che si svolge sempre molto lentamente, i dialoghi semplici, le inquadrature come pitture, come quadri che tracciano il senso del divenire e prospettano un amore incondizionato per una vita che forse sarà.