Nella splendida location di Revine Lago, in provincia di Treviso, dal 21 al 29 luglio prossimi torna il Lago Film Fest, festival indipendente del cinema di ricerca.
Giunta alla 19esima edizione, la manifestazione propone uno sguardo sul futuro del cinema focalizzandosi sul mondo del cortometraggio e offrendo un’esperienza sempre più coinvolgente attraverso un ricco programma di proiezioni, eventi, incontri e workshop.
Tra le tante interessanti proposte che si susseguiranno durante i nove giorni dedicati alla settima arte, si segnala, fuori concorso, l’intrigante focus dal titolo ‘Giocattoli per adulti’.
Protagonisti – come da titolo esauriente – sono dieci cortometraggi corrispondenti ad altrettanti punti di vista sul mondo dei sex toys.
Qui di seguito, una breve descrizione delle opere selezionate:
– The Vibrant Village (2019), creative documentary di sette minuti in cui la regista Weronika Jurkiewicz, giocando con sottile umorismo tra effetto sorpresa e ruoli di genere, racconta di un piccolo, tradizionale villaggio ungherese dove, mentre gli uomini sono intenti a consumare birra al bar, le donne sono occupate nella produzione di massa di giocattoli per adulti. Presentato in molteplici festival internazionali, The Vibrant Village è risultato vincitore, tra gli altri, del Best non-animated short all’Austin Polish Film Festival 2019 e dell’Audience Award al Mecal Pro 2020 di Barcellona.
– Lievito madre (2014), sorprendente corto di diciassette minuti diretto dal talentuoso Fulvio Risuleo (Guarda in alto – 2017; Il colpo del cane – 2019), in cui il tranquillo ménage di moglie e marito viene messo in crisi dall’infatuazione di lui per un singolare terzo incomodo: un impasto di lievito madre. Amalgamando efficacemente realismo del quotidiano e surrealismo, il giovane regista romano propone una divertente riflessione sulle dinamiche di coppia, stagliata sullo sfondo della diade ossessione/desiderio. Presentato al Festival di Cannes 2014, Lievito madre ha vinto il terzo premio della Cinéfondation, ex aequo con The bigger picture di Daisy Jacobs.
– Intergalactic Love Story: Part 1 (2019), corto d’animazione per la regia di Zohar Dvir che propone un’ironica e al contempo amarognola riflessione su solitudine, amore e precarietà dei rapporti. Sola nello spazio, un’astronauta ubriaca vede ricomporsi le bottiglie di birra bevute in una singolare creatura della quale finisce per innamorarsi.
– (spot censurato) (2019), spot pubblicitario mai diffuso realizzato alternando le immagini di un’anziana coppia di coniugi e quelle della creazione di un “bizzarro” oggetto in metallo.
– Stars Of The Old North – Notes From Home (2020), acuta opera d’animazione di Zohar Dvir dove va in scena il resoconto di un uomo alle prese con la bollente notte di passione di una coppia di vicini di casa. Ricco di sense of humor, il corto vuol rappresentare un’ottimista, gaudente esplosione di vitalità in risposta all’oppressione di recessioni e pandemie varie. Perché, alla fin fine, “no economic crisis nor plague could suppress our erection. And we still haven’t lost our hope and affection”.
– Spazi liminali (Found footage) (2023), una sorta di collage delle più disparate immagini video trovate online inserendo le chiavi ricerca “sex toy”.
– Sex at the ski center (2017), surreale corto di quattro minuti per la regia del finlandese Heikki Ahola, dove alcuni peluche di un freddo centro sciistico si animano dando vita ad un’esilarante situazione hot.
– I’ll be your kettle (2021), gradevole opera realizzata incrociando animazione 2D, riprese video e mini-set di cartone, con cui, in nove minuti, si racconta di una moglie che, scoperta l’attrazione sessuale del marito per gli elettrodomestici di casa, cerca disperatamente di sostituirsi a questi pur di salvare il rapporto. Tra comicità e poesia, il regista danese Tobias Rud prende le mosse dal fenomeno dell’object sexuality per un’intelligente analisi delle dinamiche di coppia che s’interroga principalmente sulla difficoltà d’essere se stessi.
– Giocattoli per adulti (2023), corto documentario realizzato da Mea Gulp e Camilla Cenni attraverso il quale si mostrano i risultati della ricerca condotta dall’Università di Lethbridge in Canada sull’uso insolito di alcune pietre da parte di una comunità di scimmie balinesi.
– Romy & Laure… et le mystère du plug enchanté (2021), opera della durata di undici minuti in cui le registe Romy Alizée e Laure Giappiconi, ricorrendo all’estetica del fotoromanzo, mettono in scena la piccante storia di un gruppo di amiche (e un gatto) alle prese con un “ammaliante” plug anale.
Divertente, audace, intelligente “stimolazione visiva consapevole”, ‘Giocattoli per adulti’ rappresenta – nella definizione dello stesso Lago Film Fest –, “un viaggio incompleto, non esaustivo, non rappresentativo di un genere o un filone cinematografico contemporaneo”, e anche “una seduttiva raccolta di stimoli che possono generare riflessioni, dibattiti, pensieri e azioni”.
Il focus è stato brillantemente curato da Carlo Migotto.
t