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Interviews

Teresa Mignolli e Rachele Parietti: intervista alle direttrici artistiche dell’Umbria Film Festival 2023

Un giovanissimo team tra organizzatori, direttrici artistiche e staff che ha realizzato un festival di grande livello e sempre più internazionale

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teresa mignolli rachele parietti

Teresa Mignolli e Rachele Parietti sono le direttrici artistiche dell’Umbria Film Festival 2023. Una XXVII edizione che ha visto varie proiezioni nella piazza di Montone e diversi ospiti, anche e soprattutto internazionali. Tutti scelti dalle due giovanissime direttrici artistiche, insieme a tanti collaboratori.

Un team giovane e fresco che, dopo la storica direzione di Vanessa Strizzi, si è rimboccato le maniche e ha dato vita a un festival che, nonostante non abbia luogo in una metropoli, ha accolto grandi ospiti internazionali.

Ospitalità, familiarità e divertimento sono (state) le parole d’ordine di una splendida esperienza nella meravigliosa e super accogliente cornice di Montone. Da vivere a stretto contatto con staff, organizzazione e storici appassionati.

In questo bel clima, circondati da giovanissimi ragazzi che ogni giorno si sono adoperati per la perfetta riuscita del festival, abbiamo fatto qualche domanda a Teresa Mignolli Rachele Parietti a proposito della loro esperienza di direttrici artistiche.

Teresa Mignolli Rachele Parietti direttrici artistiche dell’UFF 2023

Quella di quest’anno è la XXVII edizione dell’Umbria Film Festival. Cosa significa per voi essere le direttrici artistiche?

Teresa: Per noi il fatto di essere a capo della direzione artistica di questo festival è qualcosa di molto speciale e ci sentiamo molto onorate di avere questa opportunità. È vero che siamo entrambe molto giovani (abbiamo 26 anni entrambe) e sono traguardi che solitamente uno non si aspetta a questa età. Ma c’è una forte emozione e, per questo, ringraziamo Vanessa Strizzi, la direttrice storica del festival per i precedenti 26 anni. Lei è stata quella che ha passato la palla a noi e ha confidato in noi quando ha deciso di prendersi un anno sabbatico. Poi, ovviamente, ringraziamo anche tutto il consiglio e l’organizzazione del festival che ci hanno dato la fiducia.

teresa mignolli rachele parietti

Da una parte siamo molto emozionate e grate per l’opportunità e, forse anche con un pizzico di ingenuità, siamo orgogliose, fiere e sicure del programma che siamo riuscite a mettere insieme e che ci piace tantissimo perché vario a livello di generi, tematiche e paesi di provenienza dei film.

Rachele: per entrambe è una grande soddisfazione personale ed emotiva. Per entrambe l’Umbria Film Festival è stato il primo festival al quale abbiamo lavorato nell’estate del covid, appena dopo la laurea (il nostro primo festival insieme). È stato il punto di inizio della nostra carriera nell’industria cinematografica. Quindi siamo grati all’Umbria Film Festival e a Vanessa per averci dato quell’opportunità che nell’industria cinematografica è spesso difficile da ottenere.

Teresa: è un cerchio che si chiude. Siamo partite da qui, poi siamo cresciute da altre parti. Adesso abbiamo questa bella opportunità di nuovo insieme e ci siamo un po’ ritrovate al punto di partenza.

La selezione

Come avete scelto i titoli in concorso? Ci sono, come avete detto, vari generi, varie tipologie (lungometraggio e cortometraggio) e paesi diversi tra loro. Com’è avvenuta la selezione?

Rachele: sappiamo che il gusto della piazza di Montone è molto vario, quindi anche il programma, di conseguenza, è molto vario e tocca vari generi. Sono tutti film che portano il pubblico a sognare, a ridere, ma anche a riflettere perché è proprio lo spirito di questo festival: portare film difficilmente reperibili nella sale, ma comunque di valore artistico e contenutistico. Il programma è stato frutto anche del lavoro che facciamo al di fuori del festival tutto l’anno ed è stato influenzato da quello che succede nell’industria cinematografica inglese perché sia io che Teresa lavoriamo in Inghilterra. E poi qualcosa anche dai festival internazionali ai quali entrambe partecipiamo.

Teresa: nel pensare il programma abbiamo cercato di trovare qualcosa per tutti, per accontentare i gusti dei più piccoli fino a film di genere diversi in modo che ci fosse qualcosa di accessibile a tutto il pubblico.

Rachele: e tornando al discorso inglese questo è anche un bellissimo ritorno a come è nato il festival perché è stato fondato da un grande cinefilo inglese ed è estremamente legato a quella che è l’industria cinematografica inglese.

Teresa: e poi c’è Terry Gilliam che è il nostro presidente onorario ormai da tantissimi anni: è un festival molto internazionale.

Una grande varietà

Avete anticipato la domanda sugli ospiti e sull’internazionalizzazione del festival. Soprattutto con i titoli che avete scelto quest’anno che spaziano in tutto il mondo, anche fuori dall’Europa, mi viene da pensare che vogliate rendere l’Umbria Film Festival ancora più internazionale.

Teresa: sì, l’obiettivo è cercare di rendere il festival il più internazionale possibile guardando a paesi europei ed extraeuropei portando la più alta qualità possibile di punti di vista. Vorremmo avere più influenze possibili ed è quello che abbiamo cercato di fare anche con la selezione di quest’anno. Ci sono film da paesi europei e non e l’idea è quella di rendere la kermesse il più internazionale possibile, ma cercando di esaltare quello che abbiamo in Italia.

Ed è per questo che soprattutto quest’anno abbiamo posto particolare attenzione alla sezione Amarcorti, inserita nel programma da tre anni. Quest’anno abbiamo introdotto una giuria composta da esperti dell’industria cinematografica italiana: due registi, Agostino Ferrente e Giulia Cosentino, e un attore Giuseppe Scoditti. La sezione Amarcorti è poi stata curata insieme a Fabrizio Toth, Lidia Ferraro e Brando Villarini che hanno selezionato i titoli. Una sezione a cui teniamo, per dare valore anche a giovani registi italiani.

Il festival, quindi, vuole guardare all’estero portando ospiti d’eccellenza, ma anche porre l’attenzione su quello che invece c’è di buono in Italia.

In occasione della proiezione dei cortometraggi di Amarcorti avete detto che sono arrivati circa 200 cortometraggi. Immagino non sia stato facile selezionarli.

Teresa: abbiamo dovuto selezionarne 9 e la qualità era più alta dell’anno scorso. Cresce di anno in anno.

Gli ospiti scelti da Teresa Mignolli Rachele Parietti e dal team dell’UFF 2023

E invece per quanto riguarda gli ospiti la scelta come avviene?

Rachele: la scelta degli ospiti è sempre una parte fondamentale del programma, ma anche piuttosto complessa. Prima vengono scelti i film e poi se pensiamo che l’ospite possa piacere ed essere affine al nostro pubblico proviamo a vederne la disponibilità.

Quest’anno siamo state molto contente di aver ospitato Sepideh Farsi con l’anteprima italiana de La sirène che ha aperto la sezione Panorama di Berlino quest’anno. In generale il festival ha una grande tradizione anche di registi iraniani e sappiamo che un film del genere sarebbe potuto piacere.

teresa mignolli rachele parietti

Per quanto riguarda la consegna delle chiavi della città spesso scegliamo ospiti che non sono stati attivi in quell’anno, ma che hanno una carriera avviata e che hanno anche una grande risonanza nel panorama cinematografico italiano. Quest’anno abbiamo consegnato le chiavi a Trine Dyrholm che ha partecipato a un film italiano, Nico, 1988 di Susanna Nicchiarelli. Poi ha collaborato con Thomas Vinterberg, che è uno dei nostri ospiti onorari e si aggiunge alla lunga tradizione di ospiti danesi che abbiamo ospitato negli anni.

Teresa: Per le chiavi cerchiamo di trovare un personaggio da celebrare a livello di carriera e rilevanza.

Rachele: se si presenta l’occasione, come in alcune edizioni passate, rendiamo omaggio a persone attive in quell’anno. Sta anche alla disponibilità degli ospiti.

Ci sono già delle anticipazioni che potete dare sulla prossima edizione?

Rachele: abbiamo delle idee (alcune erano per quest’anno, ma non siamo riuscite a realizzarle). In generale penso che partiremo dal rendere il festival ancora più internazionale e culturalmente vario.

Sono Veronica e qui puoi trovare altri miei articoli

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