Jill, Uncredited è stato selezionato tra i cortometraggi al Festival internazionale del cinema di Berlino 2023 e sarà al Lago film festival per il Concorso Nuovi Segni.
Il titolo del corto diretto da Anthony Ing si riferisce a Jill Goldston, un’attrice inglese che nella sua carriera ha avuto modo di partecipare come comparsa a innumerevoli film.
Si tratta di un documentario che mette in scena pezzi e frammenti di svariate scene di film e serie televisive a cui Jill ha preso parte. Le opere mostrate spaziano dal 1963 al 2006 e comprendono titoli come Frenzy (1972), The elephant man (1980), La maschera della morte rossa (1964), Victor Victoria (1982) e Domenica, maledetta domenica (1971).
Alla fine, una scritta ci dice che il materiale utilizzato per la realizzazione del corto rappresenta meno del cinque per cento delle produzioni a cui l’attrice ha collaborato.
Jill, Uncredited: un omaggio alla comparsa Jill
Il cortometraggio rende la comparsa Jill un’assoluta protagonista, diventando un omaggio non solo a lei ma a tutte le figure, a prima vista marginali, che contribuiscono alla realizzazione delle opere cinematografiche.
Inizialmente non risulta immediato comprendere l’obiettivo del progetto: la Goldston è una figura tra tante e non si presta particolare attenzione alla sua presenza. Poi, poco per volta, i suoi tratti diventano sempre più identificabili e riconoscibili, tanto che a un certo punto si smette di essere distratti dal tentare di indovinare di che film si possa trattare o dall’aspetto dei divi più famosi. Si aspetta solo il momento in cui il volto, ormai tanto familiare, riapparirà nuovamente.
Sullo schermo si alternano immagini a colori e in bianco e nero, appartenenti a periodi differenti; vediamo Jill cambiare nel corso del tempo e a seconda dei costumi indossati, finché ciò che vediamo, seppur mancante di una narrazione vera e propria, ci coinvolge profondamente, ispirando uno strano senso di malinconia e incanto.
Jill, Uncredited: colonna sonora e immagini
È giusto notare che anche l’utilizzo della musica contribuisce a questo scopo. La colonna sonora si avvia solo dopo una serie di immagini iniziali scandite unicamente dal suono del cambio della diapositiva; è composta dal regista stesso e permette anche di creare maggiore coesione e armonia, nonostante le variazioni frequenti nella qualità e nei toni di quanto viene mostrato.
Pur di riuscire ad evidenziare sempre e in ogni caso la presenza di Jill, l’immagine viene infatti modificata, distorta, bloccata, ingrandita, spesso perdendo la messa a fuoco e la nitidezza. Il risultato è un prodotto molto particolare e non privo di fascino.
Il regista
Anthony Ing è un regista, compositore e produttore anglo-canadese nato a Londra nel 1991. È cofondatore della Loop production company. Ha anche diretto i cortometraggi Day after Day (2016) e The Gallery(2019).
La protagonista
Jill Goldston è un’attrice inglese nata nel 1943. È stata una studentessa della Royal Ballet School di Richmond, in Inghilterra. È apparsa in molte produzioni televisive e cinematografiche, oltre che in pubblicità ed è conosciuta maggiormente per Alice in Wonderland (1986), Within These Walls (1974-1978) e Confetti (2006).
A proposito del suo prolifico lavoro come comparsa ha detto: “I never wanted to be a star. So I had all of the excitement without any of the responsibility.”