Al Dieciminuti Film Festival potrete vedere questo magnifico cortometraggio diretto da Thomas Percy Kim e interpretato da Lee Sang Hee e Cha Hee. Ambientato nel 1999 a Busan, una città della Corea del Sud, due donne, una madre e una figlia, si ritrovano dopo tanto tempo e si confidano per la prima volta. Le due donne sono nella casa molto spoglia e povera della madre mentre si stanno facendo un bagno caldo.
Dai tratti malinconici, il corto di Thomas Percy Kim ci fa ritornare indietro nel tempo, quando i figli scappavano lontano per un futuro migliore e la gran parte delle volte lo trovavano (negli Usa ad esempio). Così la protagonista del corto ritorna in Corea dopo aver saputo di essere incinta. Qui trova sua madre uguale a come l’aveva lasciata, in una abitazione volutamente povera, senza nemmeno il riscaldamento nonostante i soldi che le spedisce la figlia. Quest’ultima cerca il supporto di colei che l’ha cresciuta per affrontare un salto enorme, nel buio, ossia la maternità.
Tempo passato eppure moderno
C’è senso di colpa per non essere più presente, per non mandare abbastanza soldi… il senso di colpa di una figlia che vorrebbe fare di più per i genitori: “se non riesco a prendermi cura di voi, come potrò prendermi cura di mio figlio”, si chiede la protagonista. Sua madre, donna dura, forgiata da tempi meno floridi di quelli di fine anni ’90, ha sempre una parola dolce e rincuora la figlia. Le due si lasciano andare in un caldo abbraccio, consolatorio e liberatorio, pieno di speranza e di amore. Una fine, per un nuovo inizio.
Il corto è anche un tornare ad una Corea che ormai non c’è più. Il paese asiatico e la città di Busan sono cresciuti ad una velocità estrema e il regista sente questo distacco: la periferia con piccoli giardini sul retro e un gatto randagio, con il centro cittadino frenetico pieno di grattacieli enormi e senza verde. Due vite contrapposte, due tempi, il passato e il presente, che si incontrano nel bagno di casa: due mondi che cercano di parlarsi e di ritrovarsi. Busan, 1999 è tutto questo.
Un cortometraggio davvero da non perdere al Dieciminuti Film Festival, arrivato alla sua 19° edizione.
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