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Sentiero Film Factory 2023: intervista a Matteo Laguni, uno degli organizzatori e fondatori

Matteo Laguni, Andrea Rapallini e Pierfrancesco Bigazzi sono i tre fondatori e organizzatori di un festival che dura tutto l'anno

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sentiero film factory matteo laguni

Si avvicina Sentiero Film Factory 2023, ideato e fondato da Matteo Laguni, Andrea Rapallini e Pierfrancesco Bigazzi. La parte centrale del festival è quella che si svolgerà dal 12 al 17 settembre. Ma anche adesso ci sono gli appuntamenti estivi, con proiezioni e incontri. E proprio in concomitanza con questa sezione di Sentiero Film Factory abbiamo fatto alcune domande a Matteo Laguni, uno dei tre fondatori e organizzatori dell’evento.

Cos’è Sentiero Film Factory per Matteo Laguni e gli organizzatori

Com’è nata l’idea di questo festival? Che cos’è Sentiero Film Factory?

Sentiero Film Factory nasce nel 2021 dall’esperienza più vicina alla produzione cinematografica che alla promozione o agli eventi. Ed è una necessità condivisa anche da Toscana Film Commission e dalla sua direttrice Stefania Ippoliti. Anche il nome viene da una lunga discussione, proprio con lei. Nasciamo perché sentivamo la mancanza, all’interno della Toscana, di una risposta a quello che è il nostro lavoro: noi lavoriamo con cortometraggi, con giovani autori (perché siamo anche noi giovani autori) e pensiamo che serva una strada chiara da seguire. Il motivo per cui si chiama Sentiero Film Factory è proprio questo.

sentiero film factory matteo laguni

La nostra idea è di accompagnare produzioni, videomaker che fanno videoclip musicali, registi, produttori giovani a non prendere strade sbagliate. Non pretendiamo di trovare la strada giusta per tutti, ma cerchiamo di aiutarli nel sentiero della loro vita. Vogliamo essere un’esperienza, anche se siamo solo un inizio.

Una delle nostre punte di diamante a livello di festival è un appuntamento che si chiama Sentiero Film Pitch. Si tratta di un concorso per sceneggiatori, autori e registi che ogni anno ci presentano tantissime sceneggiature originali ancora da produrre. Noi ne selezioniamo ogni anno 12 che poi dovranno essere presentate live da una giuria scelta da noi e da una platea di produttori. Quest’anno ci saranno anche rappresentanti di CNA cinema audiovisivo Toscana e AGICI che è un’associazione dedicata ai produttori nazionali. Questo per far capire l’importanza dell’appuntamento.

Poi diamo anche uno spazio ai videoclip che è importante perché crediamo che faccia parte del percorso artistico di un regista e di un produttore. Anche perché, come il cortometraggio, mantiene maggiore libertà espressiva.

Un festival diverso

Alla luce di quello che mi hai detto si può dire che Sentiero Film Factory è un po’ anomalo rispetto al resto dei festival, anche e soprattutto perché distribuito in più momenti dell’anno e con tanti appuntamenti.

Sì! Cerchiamo di rendere coerenti questi momenti diffusi. Quest’anno abbiamo un grande appuntamento al Lumen con una rassegna di lungometraggi dove cerchiamo sempre, però, di rappresentare anche il cortometraggio. Questo in linea con quello che tutto l’anno facciamo al cinema La Compagnia per far conoscere proprio il cortometraggio che in Italia non ha pubblico.

In generale abbiamo cercato titoli che non hanno avuto una grande distribuzione. Sempre nell’ottica di valorizzare chi produce e chi fa i film. E c’è sempre un ospite a parlare del film, che sia il regista, il produttore o un operatore.

E questo credo sia importante. Senza contare che vi differenzia da tanti festival dove, invece, ci si concentra maggiormente sulla proiezione.

Sì, anche perché non volevamo essere una rassegna.

A settembre ci saranno le giornate più importanti del festival. Solo in estate questa rassegna. Dal 12 al 17 settembre ci saranno le giornate clou del Sentiero Film Factory con la parte relativa alle proiezioni che riguardano gli ultimi anni. L’anno scorso, per esempio, ha vinto un’opera di un regista russo, in pieno inizio guerra, dal titolo Friend, girato in Bielorussia con metà troupe ucraina.

E abbiamo dato un premio aggiuntivo a questo film che non aveva avuto distribuzione proprio perché russo.

La scelta dei titoli di Sentiero Film Factory per Matteo Laguni e gli organizzatori

C’è un filo conduttore tematico che collega i film e il festival in generale?

No, il nostro tema sono i bravi autori da aiutare. La prima selezione la facciamo noi di Materiali Sonori e Black Oaks, facendo una preselezione.

È qui che facciamo un lavoro che crediamo ci differenzi dagli altri festival. Cerchiamo di vedere i film per quello che sono. Cerchiamo dove possibile di chiamare più registi possibili. Il filo conduttore è un legame stretto tra opera e autore. Non c’è un genere, non c’è un tema, ma solo il fare cinema.

Visto che si distribuisce in tutto l’anno Sentiero Film Factory è un qualcosa di continuativo.

Esatto, noi facciamo il festival tutto l’anno. Dal 12 al 17 settembre si svolgono delle attività che ci piacerebbe ci fossero tutto l’anno.

Tutti gli anni facciamo un tributo a un grande maestro che ha usato la pellicola. Anno scorso era Pasolini con Le mura di Sana’a. Quest’anno avremo La classe operaia va in Paradiso di Elio Petri con un focus proprio su Petri. E lo faremo con Federico Bacci che è l’ultimo regista che ha parlato di lui in un documentario che fu selezionato a Venezia nel 2013.

Le giornate di settembre (12-17)

Come saranno strutturate le giornate di settembre?

Dopo il tributo a Petri avremo una giornata che si chiama Guerriglia Cinema, dedicata a tutti quelli che fanno il nostro mestiere senza il potere economico che hanno altre persone. Verranno tanti ospiti.

Giovedì, invece, sarà una giornata dedicata alle donne, anche in collaborazione con CinematograFica, come lo scorso anno. In serata ci sarà la proiezione dei corti in concorso (da giovedì a sabato).

Venerdì è la giornata dedicata agli autori. La mattina con ospiti speciali, tra cui Visioni in movimento. In generale ospitiamo 2/3 realtà che ci piacciono perché il nostro scopo è fare rete. Visioni in movimento è una realtà che crea bandi in varie regioni d’Italia e che impegna dei registi in giornate di trekking durante le quali devono essere realizzati cortometraggi. Poi è previsto un incontro con CNA Cinema Toscana audiovisivo Toscana e Firenze. Il tutto all’interno di due spazi che utilizzeremo quest’anno: la biblioteca Thouar e le ex Leopaldine.

La sera ci saranno delle proiezioni e venerdì sarà premiato il miglior cortometraggio prodotto da una scuola di cinema con premio offerto da WeShort, piattaforma di streaming per cortometraggi.

I premi mi piace sottolineare che sono realizzati da Simone Calcinai del Bronzetto srl.

Il sabato, invece, un incontro con le Film Commission (ogni anno ospitiamo, oltre naturalmente a Stefania Ippoliti, anche una Film Commission di un’altra regione) e delle masterclass.

La domenica, infine, è la giornata in gemellaggio con il festival Entre dos mundos, e in particolare con la cinematografia messicana. In collaborazione anche con Short Messico ci sarà una selezione di alcuni titoli.

Insomma una bella realtà per Firenze e per la Toscana e ovviamente per il cinema.

Ci teniamo a dire che non ci sentiamo fiorentini nel senso di ancorati e vincolati a questa città. Io sono di Firenze e lavoriamo qui, quindi siamo nati qui e operiamo sul territorio. Ma non c’è Firenze nel nostro nome perché portiamo avanti valori che sono uguali anche in altri luoghi. Per questo, quindi, se dovesse esserci la necessità noi siamo pronti a spostarci.

Sono Veronica e qui puoi trovare altri miei articoli