‘Datsun’ il corto diretto da Mark Albiston

Il cortometraggio Datsun del 2021, diretto da Mark Albiston, è una delle opere internazionali in concorso al Sentiero Film Factory di Firenze, in corso dal 12 al 17 settembre 2023. 

Albiston è un regista televisivo e cinematografico neozelandese. Il suoi precedenti cortometraggi, Run e The six dollar fifty man– entrambi sceneggiati dall’amico e collaboratore Louis Sutherland-, sono stati premiati al Festival di Cannes con lo “Short film special distinction” rispettivamente nel 2007 e nel 2009. Shopping (qui il trailer), il primo lungometraggio di Albiston ispirato a vicende autobiografiche, è stato presentato in anteprima al Sundance e distribuito dalla Madman Films, un’istituzione del cinema indipendente australiano.

Con questo nuovo corto, Albiston torna ad affrontare i temi della giovinezza in Nuova Zelanda, della fratellanza e amicizia pura e dei rapporti difficili coi genitori.

Datsun- La trama

Matt è un ragazzo di quattordici anni che vive insieme alla madre e al fratello più piccolo. Il giorno prima che l’auto del suo defunto padre – una Dutsun- venga venduta, decide di fare un ultimo giro insieme all’amico Hewie e al fratellino. Il loro divertimento viene però interrotto dall’arrivo di una volante di polizia che li costringe alla fuga.

Tra la noia e il trauma

La gioventù ritratta da Albiston è fragile, traumatizzata da un mondo ostile. I giovani protagonisti sono raffigurati con grande delicatezza ed empatia. I loro legami sono sinceri, privi del cinismo che di solito gli adulti attribuiscono agli adolescenti.  Le azioni criminali che i ragazzi compiono non vengono analizzate con occhio giudicante. Sono invece motivate da una mancanza di risorse. Lasciati soli nelle loro vecchie case, privi di stimoli, isolati dai kilometri di strade polverose, non rimane loro altro da fare se non scappare. 

In Datsun, come negli altri corti, si percepisce un’atmosfera di pericolo, come se i personaggi fossero continuamente braccati. In questo caso la morte tragica del padre dei due fratelli rimane come un’ombra pesante durante la loro avventura.

Il climax narrativo, con l’inseguimento della polizia, viene innescato dalla rivelazione del modo in cui il padre è morto e culmina con lo sfogo finale di Matt sull’auto. Il rilascio delle emozioni che il ragazzo aveva represso porta a un ritrovato senso di calma, in cui la routine può riprendere il sopravvento. Lo sguardo di complicità della madre, alla fine, lascia un senso di speranza riguardo al futuro di questa famiglia.

Datsun- la recensione

Mark Albiston rimaneggia ancora una volta gli elementi biografici dell’infanzia sua e del co-sceneggiatore Louis Sutherland in Nuova Zelanda. Ne risulta un cortometraggio intimo e dal sapore nostalgico. Con maestria Albiston inquadra i paesaggi aridi e sconfinati che, senza la preziosa Datsun, i ragazzi non potrebbero attraversare. Sia nei momenti di intimo dialogo che nella sequenza d’azione dell’inseguimento, la regia riesce sempre a gestire bene ogni inquadratura. Le interpretazioni dei tre giovani attori sono tutte molto convincenti, specie l’esordiente Mickey Reddish nel ruolo di Matt, che ci restituisce il personaggio in tutta la sua vulnerabilità.

Datsun può vantare una sceneggiatura solida che mette in equilibrio l’atmosfera di familiarità di un pomeriggio passato ad ingannare il tempo con gli amici, con una rete di piccoli segreti e non detti che creano un clima di tensione. Una ricetta che rende lo spettatore subito coinvolto.

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