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Ortigia Film Festival

Intervista a Nicola Prosatore, regista di ‘Piano piano’, ospite dell’Ortigia Film Festival

Prosatore si racconta e svela gli inizi della sua carriera artistica, nata come fonico e autore di miserie televisive. Dopo due corti, il suo esordio sul grande schermo con "Piano piano". Lo abbiamo intervistato in occasione di Ortigia Film Festival

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Non solo Amanda di Carolina Cavalli, I pionieri di Luca Scivoletto e Santa Lucia di Marco Chiappetta. Quest’anno una delle più convincenti opere prime è Piano piano di Nicola Prosatore, poetico racconto di formazione. Protagonisti adolescenti palpitanti che, smarriti, s’affacciano in un mondo di “losers” e lottano, con ogni mezzo, per sopravvivere, nella speranza di un mondo migliore. La narrazione procede senza strappi e il regista partenopeo, evitando orpelli e inutili esercizi di stile, punta con una storia “semplice”, che appassiona e commuove, a scaldare il cuore dello spettatore. In un cast ben oleato, accanto ai giovanissimi Massimiliano Caiazzo e Giuseppe Pirozzi, i “veterani” Lello Arena, Antonia Truppo, Giovanni Esposito e Antonio Di Matteo. Ma la vera sorpresa di questo piccolo capolavoro è Dominique Donnarumma, perfetta nel mescolare candore, innocenza e turbamento.

Abbiamo intervistato il regista Nicola Prosatore in occasione di Ortigia Film Festival

“Ho mezzo sangue siciliano da parte di padre, nativo di Caltagirone. É la prima volta che sono ospite dell’Ortigia Film Festival e non sono mai stato a Siracusa, ma conosco bene quella zona perché, quando sono da quelle parti, vado spesso al mare a Porto Palo di Capo, località marina a due passi da Marzameni dove Gabriele Salvatores girò Sud

Così Nicola Prosatore, talentuoso regista, autore dell’opera prima “Piano piano

Raccontaci dei tuoi primi passi al cinema

A diciott’ anni andai via da Napoli e iniziai a lavorare come fonico in uno studio che faceva cine-televisione. Sono sempre stato una persona molto curiosa e così, quasi per gioco, iniziai a girare dei mini-documentari che vendevo a Mediaset. Poi l’incontro con Gregorio Paolini, una sorta di mentore, che al tempo lavorava a “Drive In”. Da lì dei lavori con la Rai e un cortometraggio, Il serpente, interpretato da Francesco Di Leva e Antonia Truppo. Due anni fa fu la volta del corto Destinata coniugi Lo Giglio, interpretato da Lello Arena, Antonia Truppo e Lino Musella, premiato dal SNCCI e vincitore ai Nastri d’Argento come miglior corto.

Come descriverestiPiano Piano’?

In realtà il soggetto risale ad alcun anni fa e, ti confesso che, al tempo, non mi sentivo ancora pronto a realizzarlo. Con questo film volevo raccontare una fiaba che mostrasse il classico percorso di formazione. Ho inserito, infatti, degli archetipi narrativi che rimandassero a degli elementi favolistici; il castello, la principessa, un buco che portasse ad un orco, anche se buono. A questi ho aggiunto degli elementi realistici come l’avanzare dell’Asse Mediano, un’arteria del traffico in costruzione, che collega Napoli e la periferia, e la storia del latitante che è stato uno spunto che ho preso dalla vita reale, perché ricordo che alcuni abitanti di un palazzo si adoperarono per nascondere un malvivente.

Come nasce quel titolo?

Ti confesso che non sono un titolista. Era quello provvisorio e poi, come succede spesso, non è stato più cambiato. Tante le suggestioni che, a mio parere, motivavano quel titolo. Innanzitutto Anna, “la principessa”, interpretata nel film da Dominique Donnarumma, suona il piano e poi, in una delle scene più evocative del film, il latitante le dice: “Andate piano. Che fretta avete di crescere?”  Dovevamo andare a Locarno e in quel festival ti chiedono il titolo in italiano e in inglese. Allora abbiamo pensato che il termine “piano” era conosciuto anche all’estero e l’abbiamo mantenuto.

Un film impreziosito dalla presenza di Lello Arena e Antonia Truppo, già presenti in Destinata coniugi Lo Giglio e da quella di Giovanni Esposito

A Giovanni avevo raccontato la trama del film e lui mi disse che la storia rimandava ad un pezzo della sua vita passata. Da bambino, infatti, accompagnava il padre che girava per i mercati e per aiutarlo a vendere più vestiti, si fingeva “sciancato”. Questa sua storia poi l’ho messa nel film.

Piano Piano Film regia Prosatore

E nel cast compaiono anche le star di Mare fuori: Massimiliano Caiazzo e Giuseppe Pirozzi.

Avevo fatto dei provini sia a Giuseppe Pirozzi che a Dominique Donnarumma ma erano ancora troppo piccoli e privi di quella seduttività che apparteneva ai loro personaggi. Poi quando li ho rivisti per un nuovo provino, entrambi erano cresciuti. Avevo detto a Marita D’Elia, premiata poi con un Nastro d’Argento come miglior responsabile casting, che non volevo volti noti e/o attori che facessero fiction. Massimiliano Caiazzo fece un provino strabiliante ma, a mio parere, aveva sbagliato personaggio. Ne parlai con lui e in un secondo provino, facendo sue le mie annotazioni, trasformò il personaggio, aderendo così perfettamente a quanto gli avevo richiesto. La cosa divertente fu che Marita mi disse: “Non ti preoccupare, Massimiliano sta facendo una serie Tv piccolissima, Mare fuori, una roba per ragazzini che non vedrà nessuno”. Al tempo, era la seconda stagione di Mare fuori. Sono esplosi tutti nella terza, sono andati a Sanremo e il mio film è uscito a marzo.

Massimiliano Caiazzo in Piano piano

Massimiliano Caiazzo in Piano piano

Piano piano

Com’è stato dirigere Antonia Truppo, tua moglie?

Lei è molto professionale, viene dal teatro di Cecchi, di Eduardo e per lei il regista è sacro. Si é molto calata nel personaggio del film, non solo perché l’ha co-sceneggiato assieme a me, ma anche perché faceva da coach a Dominiqe Donnarumma. Sul set mai nessuno screzio. É filato tutto liscio, così anche con gli altri attori.

Vuoi raccontare qualche aneddoto legato al film?

Abbiamo girato tra novembre e dicembre a Napoli e faceva un freddo glaciale. Giuseppe Pirozzi doveva recitare in maniche corte e, nonostante scaldini e coperte, in una scena aveva ormai le mani viola. Ad un certo punto la madre, preoccupata, intervenne e ci pregò di fermarci. Giuseppe, invece, continuava a dirmi: “Nicola, non ti preoccupare, facciamone altre. Voglio che rimani contento.”

piano piano

I prossimi progetti?

Sto girando una docu-serie per Netflix e ho chiuso un soggetto per un prossimo film che girerò non solo a Napoli.

Piano PIano

  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Nicola Prosatore