Per quanto possa essere limitante a volte, la nuova wave di raccolte antologiche di corti animati cominciata con Love, Death & Robots e continuata, negli anni, con serie come Star Wars: Visions, ha permesso a giovani artisti o confermati (ma troppo bistrattati) geni della tecnica di far risplendere la bellezza del mondo cinematografico disegnato o modellato.
Ne è ancora promotrice proprio Disney con il suo Kizazi Moto: Generazione di fuoco, raccolta di dieci corti animati tutti realizzati da studi di provenienza africana e ideati per raccontare e mostrare le mille sfaccettature culturali e sociali del Grande Continente Nero.
A produrre la raccolta disponibile in esclusiva su Disney+ troviamo Peter Ramsey, un nome su cui fare affidamento visto che si parla di uno dei registi di Spiderman: Un Nuovo Universo.
Kizazi Moto: Generazione di fuoco, Una grande festa che attrae lo sguardo

Ritornando sempre alla recente moda delle antologie animate prodotte dai più importanti servizi streaming, possiamo subito notare come Kizazi Moto cerchi di rientrare in questo gruppo in maniera assai leggera.
Se con pilastri come Love, Death & Robots siamo abituati a un prodotto pomposo, di altissimo budget e con il chiaro obiettivo di riuscire (in parte) a trasformare l’animazione così come la conosciamo, nei dieci episodi di Kizazi Moto il mood è molto più rilassato e meno pretenzioso.
La serie si fa orgogliosa promotrice di tradizioni e culture sconosciute ai più in occidente, raccontandosi, però, in una scanzonata sequela di storia ricche di ogni sorta di ispirazione, dal racconto ricco di magia alla Michel Ocelot, alle frenetiche corse automobilistiche tipiche di un’opera qualsiasi di Taheshi Koike.
Il tutto diventa scorrevole, divertente e coinvolgente, quasi fossimo introdotti ad una danza rituale che ci libera la mente e fa assaporare, per la prima volta, aspetti del mondo mai conosciuti.
I temi trattati sono semplici quanto efficaci, validi sia per i piccini che per gli adulti, e l’intrattenimento regalatoci è di buon livello, cosa non da poco per progetti come questo.
Quanto sperimentale è Kizazi Moto?

Sicuramente non è cosa semplice portare una ventata di aria fresca nel mondo dell’animazione, soprattutto in questi tempi. E Kizaki Moto, per quanto plateale sia la sua ardente voglia di mostrarsi e catturare l’attenzione, non riesce in questo suo intento.
Un intento minato anche (e soprattutto) da una tecnica ricca di idee, ma incespicante in lunghi tratti della sua realizzazione, che mostra i limiti tecnici di questi studi d’animazione e ferma il passo di quest’antologia prima che possa sconfinare oltre la linea dell’avanguardia.
Ma forse questa non era neanche l’intenzione principale del progetto. Forse l’obiettivo era quello di creare un connubio tra le grandi tradizioni culturali dei paesi africani e la nuova gioventù africana, affamata di nuove realtà e di un futuro roseo per loro ed il loro Paese.
Forse Kizazi Moto: Generazione di fuoco, con i suoi mondi futuristici e i suoi giovani eroi ricchi di sogni e speranze, voleva far risuonare nel mondo il suo vigoroso canto tribale. E in quel caso non si può che togliersi il cappello.