Pop Corn Festival del Corto 

‘Tracce perdute’ quando la memoria non basta

Diretto da Gianluca Gloria con due protagonisti d’eccezione

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Tracce perdute è la storia di un’indagine. Ma un’indagine che non è fine a sé stessa. Un’indagine che nasconde molto più di quanto si possa scovare e scavare. Il cortometraggio di Gianluca Gloria che si avvale di due splendide interpretazioni (quelle di Antonio Catania e Silvia D’Amico) confonde e fa perdere le tracce. In concorso nella sezione Amarcorti dell’Umbria Film Festival 2023 e in arrivo al Pop corn film festival di Orbetello.

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La trama e la recensione di Tracce perdute

Un attempato ispettore e un’impacciata recluta indagano sulla misteriosa scomparsa di un uomo anziano. Della famiglia non c’è traccia e si sospetta un rapimento. Nonostante il disordine, però, tutti gli oggetti di valore non sono stati toccati nella casa dell’uomo scomparso. Mentre emergono i particolari, il mistero si infittisce.

Come detto, sono principalmente le due convincenti interpretazioni, sia di Catania che della D’Amico, a coinvolgere e attirare il pubblico. La storia, in parte già nota, è quella di una ricerca di sé stessi e dell’altro.

Si può giocare anche contro sé stessi, sono le partite più difficili.

L’ispettore prova, attraverso l’escamotage dell’indagine, non solo a trovare la soluzione a quello che presume sia stato un crimine, ma soprattutto a dare un senso a quello che sta per compiere o che compie quotidianamente.

Dal canto suo la recluta si trova, suo malgrado, a dover dare ragione e corda al suo superiore che, però, vacilla alla ricerca di qualcosa di concreto che, però, non esiste e forse non esisterà mai.

Tracce perdute: la malattia che prende il sopravvento

Come recita il titolo del cortometraggio sono proprio delle tracce perdute quelle che coinvolgono i due protagonisti. Se per il primo sono le tracce che non si trovano sulla scena del crimine, un po’ per inesperienza della recluta, un po’ per paura, un po’ per chissà cosa, per la seconda si tratta di tracce ben più importanti.

Quelle tracce che cerca, in silenzio, attraverso uno sguardo e un gesto, quando guarda l’uomo addormentato in auto. O quando, per una frazione di secondo, si ridesta e forse si ricorda davvero.

Sono Veronica e qui puoi trovare altri miei articoli

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