Umbria Film Festival

‘Dream of glass’ si può sognare a occhi aperti e… chiusi

Sognare è sempre possibile

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Diretto da Andrea Bancone, Dream of glass, è un cortometraggio documentario sulla vita di un non vedente. Presentato nella sezione Amarcorti dell’Umbria Film Festival 2023.

La trama di Dream of glass

Manuele, un ragazzo non vedente, intraprende un viaggio alla scoperta dell’isola di Ventotene, dove attraverso un laboratorio sensoriale entrerà in contatto con i ragazzi della scuola dell’isola aiutandoli alla sensibilizzazione con il gioco. Continuerà poi l’esplorazione del mare e della parte selvaggia dell’isola insieme a vari Ventotenesi. (Fonte: Umbria Film Festival)

La recensione

Quasi più un documentario che un cortometraggio. Dream of glass è un racconto, senza tanti giri di parole, senza troppi ricami di un giovane non vedente che racconta la sua storia, sia al pubblico che vede il cortometraggio sia al pubblico presente sullo schermo. Ed è, soprattutto nella prima parte, un pubblico particolare: dei bambini.

I bambini credono ancora nei sogni e nelle cose impossibili.

A tal proposito è interessante vedere come ognuno di loro reagisce al racconto e a quello che Manuele propone loro per farli avvicinare al suo stato di non vedente.

Una seconda parte più didascalica per Dream of glass

Nella seconda parte Dream of glass perde la sua forza iniziale. Se funziona l’idea di coinvolgere i bambini e far vedere le varie reazioni e sfaccettature, non si può dire lo stesso della seconda parte dove il protagonista inizia a raccontare, in maniera forse troppo classica, la sua vita e quello che la sua condizione di non vedente comporta.

Il tentativo di colpire il pubblico c’è e va a buon fine perché si è inevitabilmente incuriositi dallo sviluppo della storia, ma si va a perdere l’originalità che lo aveva contraddistinto all’inizio.

Un vero sogno di vetro

Da tutto questo però emerge una sorta di insegnamento e di morale che Manuele vuole dare a chiunque.

Quando non hai la vista sei un po’ più connesso con te stesso […] e per questo motivo i sogni sono un po’ più possibili.

La sensazione, alla fine, è quella che provano i bambini quando si tolgono la maschera che li aveva obbligati a indossare Manuele all’inizio.

Sono Veronica e qui puoi trovare altri miei articoli

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