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Premi Internazionali Flaiano

Premiazione 50° Flaiano Film Festival 2023. Incontro con Savina, Cortellesi e Ranieri

Questa Domenica 5 Luglio 2023 al Teatro D’annunzio di Pescara, durante la premiazione del 50° Flaiano Film Festival 2023, siamo riusciti ad avere delle dichiarazioni da alcuni dei vincitori del premio "Il Pegaso D'Oro".

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Domenica 5 Luglio 2023 al Teatro D’annunzio di Pescara, si è svolta la premiazione del 50° Flaiano Film Festival che ha portato così a conclusione il tanto atteso festival cinematografico.

Tra i vari vincitori ritroviamo ,Virginia Raffaele, premiata per lo spettacolo teatrale “Samusà”.L’attrice Olivia Magnani ha ritirato il premio conferito alla memoria di sua nonna, la grande Anna Magnani, nel 50° anniversario della morte. Per la migliore sceneggiatura del film “La stranezza” Pegaso d’Oro a Roberto Andò, Ugo Chiti e Massimo Gaudioso.

Il regista Marco Bellocchio al quale è stato conferito il Pegaso d’Oro per la regia. Per il Concorso riservato ai Giovani “Opera prima” , successivamente, è stata premiata anche Marta Savino per il film “Prima donna”. Matteo Rovere e Letizia Lamartire con il Premio migliore regia televisiva a per la serie “La legge di Lidia Poet”, ispirata alla prima donna avvocato d’Italia.

E sempre nella sezione “serie tv”, Luisa Ranieri, con speciale per l’interpretazione femminile per “Lolita Lobosco” e Paola Cortellesi premiata per la serie tv “Petra 2”.

Siamo riusciti a strappare così delle dichiarazioni ad alcuni dei vincitori di questo festival.

Marta Savina

Congratulazioni per la vittoria della tua opera prima “Primadonna”, a chi dedicheresti questo premio?

Dunque, io penso che fare un film sia un po come fare un figlio e inevitabilmente i figli, e i film, fanno quello che gli pare fanno prendono dei percorsi, ed io sono molto orgogliosa di questa figlia che ha sempre fatto un pò come la storia che racconta: quello che voleva .

Mi sento quindi così di dedicarlo a tutte le figlie a tutti i figli che fanno quello che vogliono per inseguire ciò che sono .

Parlando del premio e del festival, non possiamo che citare Ennio Flaiano, il quale è stato nel corso degli anni indubbiamente una figura d’importantissimo rilievo. Che cosa rappresenta per te Ennio Flaiano?

Per me Ennio Flaiano è un’eccellenza italiana, sia nel rigore diciamo formale che nella creatività e credo che queste siano due cose che io cerco sempre un po di rincorrere in quello che faccio. E’ dunque  sicuramente un punto di riferimento rispetto appunto all’unione di una grande padronanza dei mezzi formali che non imbrigliano poi una fantasia estro creativo

Quale credi sia stata la sfida più difficile all’interno del processo creativo del film ?

Non volevo che questo film diventasse una sorta di manifesto e basta ,perché è chiaro che sia un film intrinsecamente politico, ed è infatti uno dei motivi per cui lo volevo farlo e raccontare questa storia,mi ha affascinato proprio per il suo essere politica.

Allo stesso tempo però credo che il cinema debba emozionarci e ci debba arrivare attraverso canali che non sono quindi istituzionali giuridici politici , dunque posso dirti che la sfida più grande è stata proprio quella di raccontare questo tipo di storia cercando però sempre di restare fedele  a delle emozioni

Ti ritieni soddisfatta del percorso intrapreso fin ora dal film?

Assolutamente, ormai l’abbiamo portato veramente posso dire un po in tutto il mondo ,nel senso che siamo stati in Europa, in Argentina ,in Australia coprendo una geografia importante e in modo consistente. Ovunque lo portiamo vedo una platea sempre piena commossa che mi dice che ha riso e che pianto che si è emozionata e quindi questo mi rende molto orgogliosa

Facciamo arte quindi l’arte secondo me nonè un’equazione matematicae e dunque non può essere giusta o sbagliata quindi va un po lasciato andare .

Dunque io sono molto contenta perché è un film che ha fatto e sta facendo un bel percorso e sono molto orgogliosa e sono curiosa di vedere dove e come continuerà questo percorso .


Paola Cortellesi

Abbiamo saputo che hai vinto il premio per miglior interpretazione femminile, a chi senti di voler dedicare questa vittoria ?

Ho conosciuto questo premio anche grazie a un grandissimo autore che è ma che purtroppo era Enrico Vaime , il quale è stato per me un mentore.

Mi ha insegnato molte cose negli anni giovanili e ho lavorato in radio con lui e ho imparato moltissimo nella scrittura proprio grazie a lui e dunque vorrei dedicare questo premio a Enrico Vaime.

Il festival, è in onore di Ennio Flaiano. Che cosa rappresenta per te la figura di Ennio Flaiano?

Per me Ennio Flaiano è stato un pò come la lepre che mettono davanti  quando ci sono le corse: uno stimolo.

E’ uno stimolo leggere Flaiano e soprattutto per chi fa o prova a fare umorismo;  è uno stimolo per migliorarsi di andare avanti.Nessuno al momento ,certamente non io, riesce a raggiungere la sua genialità perché era davvero geniale quello che aveva dentro. 

Insomma a qualcuno bisognerà pure ispirarsi , per questo consiglio sempre di avere come compagnia un libro di Flaiano ,per ricordarlo, imparare da lui e per spingersi sempre avanti.

Quale credi sia stata la sfida più difficile a cui sei dovuta andare incontro rivestendo il ruolo di Petra, in “Petra 2”?

La sfida era non entrare negli stereotipi diciamo del genere che di solito sono “scimmiottare” diciamo quel ruolo lì che storicamente è stato interpretato da un uomo , quindi il mio intento era proprio quello di non ricadere negli steriotipi di quello che è già stato fatto “ricreando ” una figura maschile, bensì cercare invece di creare una figura che abbia una forte femminilità ma non nei canoni femminili accettati universalmente .

Tutto questo è stato possibile grazie ad  il lavoro fatto con con Andrea Pennacchi, il mio compagno di lavoro , con la regia di  Maria Sole Tognazzi e la magnifica sceneggiatua di Furio Andreotti, Giulia Calenda ed Ilaria Macchia .

Luisa Ranieri

Ci troviamo qui in occasione del Flaiano Film Festival, hai qualche parola da dedicare ad Ennio Flaiano?

E’ stato un grandissimo scrittore un grandissimo sceneggiatore , il talento, la bravura, l’artista .

Complimenti per il premio, lo dedicheresti a qualcuno?

A tutti quelli che lavorano con me .

Quale credi sia stata la sfida più difficile a cui sei dovuta andare incontro rivestendo il ruolo di Lolita, in “Le indagini di Lolita Lobosco”?

Probabilmente trovare la giusta cifra per il dialetto perché bisognava fare un barese accessibile a tutti dal nord al sud.

 

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