Nella giornata mondiale del Bacio Nuovo cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore su Rai Play è un’esperienza da vivere per chi non ha ancora avuto modo di conoscerlo. Tanto più che oggi si ricorda anche la morte del grande Ennio Morricone , autore della indimenticabile colonna sonora, marchio distintivo del film.
La trama di Nuovo Cinema Paradiso su Rai Play
Due anni dopo la fine della II Guerra Mondiale a Ciancaldo, un piccolo paesino dell’entroterra siciliano, il cinema è l’unico divertimento. Davanti a una platea chiassosa, ma anche emotiva, il parroco fa passare sullo schermo celebri film americani e italiani.
Alfredo (Philippe Noiret), il proiezionista, inizia ai misteri della macchina da proiezione Salvatore, un ragazzino di dieci anni, assiduo frequentatore del cinema e figlio di un militare dato per disperso in Russia. Passano gli anni e il piccolo Salvatore ( Salvatore di Vita) prende il posto del vecchio Alfredo nel rinnovato Cinema Paradiso. Ormai adolescente (Marco Leonardi) si innamora di Elena, una ragazza benestante. Chiamato alle armi, dopo aver chiesto invano un appuntamento a Elena per salutarla prima di partire, non riceverà nemmeno risposta alle numerose lettere che le invia, regolarmente respinte in caserma. Dopo il servizio militare, spinto da Alfredo, Salvatore non torna più a Ciancaldo, poiché il suo avvenire era altrove e quel piccolo paese avrebbe rischiato di infrangere i suoi sogni. Passano trent’anni e Salvatore, (lo scomparso Jacques Perrin) diventato un affermato regista, torna a Ciancaldo. Qui trova tutto cambiato e il Nuovo Cinema Paradiso ormai fatiscente viene demolito. Salvatore rivede Elena, rimasta l’unico amore della sua vita. Torna a Roma con tanti rimpianti e ricordi e anche con una “pizza” di pellicola che Alfredo ha lasciato per lui: dentro ci sono spezzoni di Baci tratti da celebri film che il “prete-gestore” del cinema censurava e tagliava a suo tempo. La proiezione di quei reperti costituisce per Salvatore il simbolo dell’immortalità del cinema.
Film dichiaratamente autobiografico: il personaggio di Alfredo (mentore del protagonista) è ispirato al fotografo e proiezionista bagherese Mimmo Pintacuda, amico e maestro dello stesso Tornatore. Il film racchiude tanto del regista: la passione per il cinema, la voglia di fare grandi cose, la sensazione di essere troppo legati al paese natale. Ancora, il rischio di dimenticare le proprie origini, di tagliare i ponti con la famiglia, con gli amici e con il paese natale.
Metafora delle paure del regista. la pellicola riesce però a coniugare la drammaticità con la comicità che ricorre in alcuni momenti e con la passionalità che emerge visivamente in ogni scena.
Felice connubio tra peso storico e leggerezza , il film sa regalare allo spettatore la sensazione del rincorrere i propri sogni, così come fa il piccolo Salvatore che abbandona tutto, casa, famiglia e amici per raggiungere il suo.
E la colonna sonora, composta dall’immortale Ennio Morricone, è una musica viscerale che rimane impressa a partire dal primo minuto della pellicola e che trasporta un viaggio in avanti o nel passato, convogliando un’idea di appartenenza.
Nostalgica sinfonia ed elogio dell’amore, riesce a trasmettere quella necessaria malinconia che caratterizza gran parte del film e che trova proprio nella scena dei Baci , sottolineata da Tema d’Amore, la sua massima espressione.