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Sole Luna Doc Film Festival

Lucia Gotti Venturato. Ecco l’intervista al presidente di Sole Luna Doc Film Festival

Abbiamo intervistato il presidente del primo festival siciliano 'Sole luna doc film fest'. Qui vince la cultura del saper fare. Organizzazione, qualità, rispetto per gli spettatori, selezione delle opere, dialogo e talk, attenzione ai giovani. Questi i canoni di un festival ottimo e vincente.

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sofia gotti

 

Lucia Gotti Venturato. Una grande donna umana. Ecco l’intervista al presidente Sole Luna Doc Film Festival

 

Abbiamo intervistato il presidente del primo festival siciliano ‘Sole Luna Doc Film Festival’  che ha attivato i canoni di un festival ottimo e vincente.

Laureata in Giurisprudenza, fondatrice e presidente dell’associazione Sole Luna – Un ponte tra le culture e del Sole Luna Doc Film Festival. Nel 2013 riceve il Premio dell’Assemblea Regionale Siciliana “Donna Attiva” e nell’ottobre 2017 il Sindaco Leoluca Orlando le conferisce la cittadinanza onoraria di Palermo.

Lucia gotti

GSS: Intanto presidente o presidentessa?

LGV: presidente

GSS: Come è nato il Sole e Luna 18 anni fa? E il suo nome? Un pò Yin e Yang 

LGV: proprio come dici tu, perché rappresenta il femminile e maschile, il bene e male, il bianco e nero, gli opposti che si incontrano e si attraggono. Ma anche il tempo che segnano nella nostra vita, dando luce sia alla gioia che alla sofferenza. E anche all’ombra che deve essere tolta anche dalla luce del cinema del reale. Questo racconta la storia del mondo e dell’individuo del territorio che frequenta.

Proprio nel sottotitolo abbiamo voluto dare forza alla conoscenza per fare ponti, cioè di paesi mediorientali e mediterranei. Poi anche della diversità nella conoscenza dell’altro, nei generi, nella malattia, nella specificità che diventano una ricchezza per tutti.

Essendo poi io cattolica praticante e pervasa di fede, che ritengo una delle mie più grandi ricchezze, mi sono ispirata alla parola pontefice, non nel gesto di arroganza, ma nel tentativo di trarre ispirazione da una figura umana tra le più importanti.

sole luna

 

GSS: Dialogo tra culture, ponte, diritti umani, ascolto e attenzione all’uomo. Quanto bisogno c’è di tutto questo soprattutto oggi? Hai prodotto anche film e mostre su questa lunghezza d’onda?

LGV: io non ritengo questo un festival. Lo diventa quando diamo dei premi e un valore a produzioni cinematografie che lo meritano con piccole cifre che permettono una ricerca, un viaggio per fare un nuovo lavoro alla ricerca di un mondo nuovo. E’ anche un moltiplicatore di eventi, dove stare, vivere e imparare. Forse anche un progetto politico che non ha una connotazione particolare, ma che stimola una riflessione attraverso l’immagine in movimento.

Ho prodotto con Doc fest di Carlo Fustagni, due film per il ministro degli esteri dal titolo Antichi Canti sulle origini del Oud (in arabo legno, uno dei primi liuti) per enfatizzare la cultura irachena della Mesopotamia e che noi ci portiamo dentro. Abbiamo fatto dopo la guerra in Iraq dei corsi di formazione a cineasti iracheni a Palermo. A Nassiriya ci sono le Ziggurat. Intorno ad esse, le paludi chiuse da Saddam. Li germogliano dei canti popolari detti Abuthia, canti a cappella identici a quelli dei pastori e le saeta, i cori delle processioni nel silenzio assoluto della settimana santa di Siviglia.

 

GSS: oltre a tutto ciò: cultura, interesse, scambio, emerge nella tua figura un grande senso di umanità verso il prossimo, mediato dalla fede

LGV: E’ un network. Il festival nasce dopo l’11 settembre e proprio nel tentativo in un momento in cui ci si è resi conto che uno scontro tra culture, religioni e popoli, può essere combattuto solo con consapevolezza e crescita intellettuale. Ecco perché rivolgersi ai giovani. Per formarli.

Portare le opere nelle prigioni, nelle scuole o negli ospedali, può essere un sollievo, ma anche un momento di crescita. Attuiamo una filiera a titolo gratuito, non perché non diamo valore al nostro lavoro, ma perché vogliamo che ogni progetto riesca ad arrivare senza limiti economici. Essendo gratis così si arriva ovunque. A volte non tutti possono pagare.

Ci sono arrivate delle produzioni senza mezzi, sporche dal punto di vista visivo, lontane dall’essere perfette, ma che avevano una poesia così fondamentale e sostanziale che non potevano essere tralasciate ed escluse dalla visione. Abbiamo avuto dei casi eclatanti.

Ad esempio un piccolo bambino, di un paese sperduto in Iran, mezzo storpio, è riuscito a piantare nella sabbia del deserto da solo 25 cavalletti, ha fatto le foto e poi un film di 10 minuti. Era un capolavoro di poesia. Poi un altro in cui una ragazzina, nata focomelica, veniva portata in giro da suo fratello in Afghanistan in una carriola e lei intelligentissima gli insegnava a scrivere.

GSS: chi sceglie i film?

LGV: Ci sono dei selezionatori, abbiamo un gruppo. Comunque amo ricordare che tutta la filiera è gratuita. Per tanti anni ero attivissima anche personalmente. Ora i numeri sono aumentati a dismisura e quindi entrano dei pre selezionatori, film maker, chi si occupa di produzione esecutiva, anche antropologi e qualche appassionato come Gianni Massironi, grande conoscitore di cinema che li guarda per gioia. Poi la direzione fa la selezione. E infine facciamo delle ricerche casuali, sorta di test nei film scartati, per vedere di non aver perso niente.

GSS: Quanti ne arrivano?

LGV: é variabile il numero. Prima del covid erano 800, 900 all’anno. Quest’anno sono 500 e ne sono stati scelti 20 in concorso e altri fuori concorso. I film vengono ricevuti solo nelle nostra piattaforma. O nel portale dove bisogna iscriversi.

GSS: Sono quindi gli sponsors che vi coprono le spese?

LGV: Si siamo sostenuti sia dal pubblico che dal privato, sia locale che comunale, che dal ministero della cultura. Poi siamo sostenuti da associazioni che lo fanno in termini di servizi molto utili, anche come cambio merce. Tra di essi Eon, Enel Green Power perchè il festival ha la tendenza al green. Noi ricicliamo da sempre, evitando gli sprechi.

 

LGV: Siete il primo festival siciliano dopo o con Taormina? Come la vedi?

LGV: ritengo che il cinema del reale sia il cinema del futuro perché c’è sempre più bisogno di conoscere attraverso l’audiovisivo. Mi piace pensare che le istituzioni possano accompagnarci in maniera più convinta, non parlo economicamente, ma proprio nella condivisione sostanziale. Come se ci si sposasse. Così farebbero loro l’idea in toto. Mi piacerebbe che ci donassero le piazze, le strade e che tutto fosse più condiviso ancora. 

Penso che Palermo meriti di essere la capitale del mediterraneo e anche la capitale del cinema mediterraneo. Però nello spirito del festival sarebbe la strada più saggia, quella di creare dei ponti tra i due festival, perché sono due sponde della stessa isola. Questo di sicuro darebbe forza e stimolerebbe entrambi

GSS: Rapporto tuo col cinema?

LGV: uno strumento di scambio e cultura. Le grandi opere hanno influenzato la mia vita. Adoro il cinema classico di Antonioni, ma il cinema del reale avvicina i giovani che sono oggi tutto audiovisivo: dal telefono, all’iPad, al computer.

GSS: grande attenzione ai giovani, gratuità, collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia. Cos’è capacità di visione o estrema sensibilità in un mondo carente di entrambe?

LGV: tutto viene anche dalla mia fede, sono hospitalier nelle piscine di Lourdes dove si condivide lavoro e sofferenza. Inoltre nasco in una famiglia di imprenditori con origini contadine. Si fa. Ho la cultura del fare

GSS: Il tuo motto quindi?

LGV: fare per saper fare. E un’altra cosa. In Sicilia avere rispetto per il luogo dove si arriva è la chiave. Questo vale per il festival e forse è anche il nostro piccolo successo. Di sicuro quello di avere attenzione al territorio, la scuola di cinema e l’accademia delle belle arti. Abbiamo il CSC, ce lo siamo goduti e cerchiamo di far lavorare gente di qua, come i ragazzi che ci seguono con amore e pazienza. E poi Sicilia Doc, la sezione in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia, che propone una riflessione sui neodiplomati. Si vedono opere d’esordio che hanno già meritato l’attenzione di giurie nazionali e internazionali.

Sole Luna Doc Film Festival

Ricordiamo che ormai  alla 18esima edizione il festival è diventato un appuntamento fisso nel capoluogo siciliano. Tutto è volto a promuovere giovani talenti e registi emergenti. Si rafforza quella vocazione naturale di Palermo, luogo di incontro privilegiato per cinefili e cineasti giovani colti, persone profonde che trasforma per sette giorni Gam e la città in un’isola del Cinema del Reale. Tutte le proiezioni sono a ingresso gratuito. Si tiene una sua edizione anche a Treviso.

Essendo un progetto di conoscenza – conclude la Venturato – vogliamo che venga al festival anche chi non ha la possibilità di avere cinque euro in tasca”.

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