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Kristi Jacobson e Lori Silverbush sono le registe di Finding North, un toccante quanto oculato documentario sul problema della fame in America che colpisce lavoratori e non e che, contrariamente a quanto si possa credere, interessa 49 milioni di americani (1 su 7).
Attivisti quali la dottoressa Mariana Chilton, fondatrice di Witness to Hunger, lo chef Tom Colicchio – marito della Silverbush – e Jeff Bridges, fondatore di End Hunger Network, esperti come la sociologa Janet Poppendieck, l’autore Raj Patel e il leader delle politiche nutrizioniste Marion Nestle, cittadini comuni come il Pastore Bob Wilson e gli insegnanti Leslie Nichols e Odessa Cherry sono chiamati a testimoniare sulla questione che attanaglia uno dei paesi più ricchi del mondo, riflettendo sulle sue implicazioni economiche, sociali e culturali. Alle loro interviste si affiancano le esperienze intime e tangibili di tre persone che ogni giorno affrontano la lotta contro l’instabilità alimentare: Barbie, una giovane madre single di Philadelphia che cerca di crescere al meglio i suoi due bambini confrontandosi con la povertà e l’impossibilità di nutrirli come dovrebbe e vorrebbe, Tremonica, al secondo anno delle scuole elementari, in sovrappeso e con seri problemi di salute aggravati dalla mancanza di calorie nella sua dieta, e Rosie, una bambina di circa dieci anni che vive nel Colorado, che per mangiare riceve l’aiuto di amici e vicini e che riporta difficoltà di concentrazione dovute alla fame.
All’aumento vertiginoso del prezzo di frutta e verdura in America corrisponde un calo netto del costo di alimenti grassi o a base di zucchero e questo scompenso incrementa la scorretta alimentazione provocando disturbi nella crescita dei bambini e malattie come il diabete negli adulti. Jacobson e Silverbush osservano la questione sotto diversi punti di vista – dai sussidi federali dati all’attività agroindustriale ai fondi stanziati da Uncle Sam per il pranzo dei bambini meno abbienti alla mancanza di frutta e vegetali in alcune comunità più povere – e rimarcano l’impossibilità degli aiuti – preziosi – provenienti dalle associazioni religiose e caritatevoli ad arginare da soli l’insicurezza alimentare. La posizione delle registe è concreta e orientata a smuovere l’opinione dei più importanti decisori al fine di favorire le politiche di assistenza ai poveri e quelle relative al nutrimento dei bambini.
Finding North nasce nel 2008 da un’idea della Silverbush – ispirata tra l’altro dall’attività del marito attivo da anni nella lotta contro la fame e nelle iniziative legate all’alimentazione dei bambini – condivisa con la Jacobson, già avvezza al lavoro documentaristico, per suggerire che anche l’assenza di piccole colture contadine contribuisce ad alimentare la scarsità delle risorse alimentari ‘sane’ e la loro conseguente inaccessibilità economica. Con una colonna sonora firmata da T Bone Burnett & The Civil Wars, Finding North ci lascia sperare che il cinema, quello brillante, appassionante e solido nell’idea, possa essere un potente mezzo per risvegliare le coscienze.
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A chiudere il Sundance London è stato un evento speciale, il documentario della canadese Lian Lunson Sing Me The Songs That Say I Love You – A Concert for Kate McGarrigle, accompagnato dal concerto di Martha e Rufus Wainwright, figli della cantautrice folk. La donna, scomparsa nel 2010, ha registrato insieme alla sorella Anna ben 10 album ed è stata un punto di riferimento per molti musicisti. Rufus e Martha sono gli eredi spirituali e artistici di Kate e Lian ha voluto firmare un documentario-concerto dedicato alla musicista arricchito dal contributo di tutti quegli artisti ispirati dalle sue note. Il lavoro di Lian è un dolce omaggio a Kate costruito con interviste e spezzoni di concerti tributo dove confluisce il grande live del 2011 svoltosi al New York City’s Town Hall Theater dove Michael Ondaatje, Norah Jones, Teddy Thompson, Antony, Jimmy Fallon, Emmylou Harris, Krystle Warren, Justin Vivian Bond, Anna McGarrigle, Jenny Muldaur, Rufus e Martha hanno ricordato con affetto l’artista, madre e amica scomparsa.
Lian preferisce esprimere la potenza musicale di Kate nelle lacrime di Rufus, nelle interpretazioni appassionate e vivifiche del duo filiale e nelle rivisitazioni commoventi dei suoi colleghi e amici invece di mostrarla attraverso il coinvolgimento del pubblico, disegnando un ritratto intimo che vibra nella voce di chi la ricorda.
Francesca Vantaggiato