Flamin’ Hot, una commedia spicy su Disney+

Flamin’ Hot è l’esordio alla regia dell’attrice Eva Longoria e dedicato alla vera storia di Richard Montañez, l’addetto alle pulizie che rivoluzionò il mondo delle chips al formaggio Cheetos grazie a una nuova ricetta più piccante e seducente per i palati messicani.

Il film è prodotto da Searchlight in collaborazione con il noto guru/oratore motivazionale americano DeVon Franklin (e si vede nel film tale ispirazione) ed è basato sull’autobiografia di Montañez A Boy, a Burrito and a Cookie: From Janitor to Executive.

La regia è l’esordio di Eva Longoria, attrice celebre per la serie Desperate Housewives.

Come accaduto per il film Air dedicato alle mitiche scarpe di Michael Jordan fatte su misura dalla Nike, anche qui troviamo la romanticizzazione di un marchio industriale, reso di successo dal suo essere riconosciuto rapidamente come addentellato puro della cultura messicana.

Flamin hot la trama

Il film racconta la parabola volutamente romanzata, come dichiarato dallo stesso protagonista in uno dei molti voice over, della carriera di una delle figure più ammirate nella storia del marketing agroalimentare. La sua stessa futura storia con Judy (Annie Gonzalez) nasce grazie al cibo, poiché conosce la moglie sui banchi di scuola mentre si dedica alla vendita di burritos. L’amore e l’assoluto bisogno di tenersi lontano dai guai della vita da strada, convincono Richard (Jesse Garcia) a trovarsi un lavoro onesto come addetto alle pulizie presso lo stabilimento californiano di Frito Lay, il colosso dietro a marchi di snack celeberrimi come Cheetos, Fritos ecc. In fabbrica si confronterà con la tragica subalternità dei lavoratori messicani, ma troverà un mentore nel serio ingegnere Clarence (Dennis Haysbert). La curiosità di Richard e la voglia di non darsi per vinto lo aiuteranno di fronte alle resistenze contro un’idea rivoluzionaria che potrebbe salvare migliaia di posti di lavoro.

La recensione

L’esordio alla regia di Eva Longoria è un’opera ben diretta e ritmata, senza sbavature, che risente tuttavia di alcun problemi di tono, non bilanciandosi sempre perfettamente tra commedia e momenti di maggior tensione emotiva.

La direzione degli attori riesce poi a valorizzare sia la sentita prova di Garcia sia quella dei comprimari, ciascuno con la propria rotondità di carattere. Nella ricostruzione storica inoltre a volte si fa fatica a collocare il film. Sebbene sia ambientato nel 1977 a volte i costumi sembrano quasi contemporanei, soprattutto per quando riguarda i personaggi latinoamericani. Solo in una produzione americana, inoltre, sarebbe stato possibile celebrare una storia di successo legata alla creazione e al mito di quello che purtroppo di fatto è un vero e proprio cibo spazzatura. Flamin’ Hot, in sintesi, è una convenzionalissima storia americana edificante di genere self-made man girata con grandissimo impegno e malcelata voglia di essere in ogni modo accattivante. Il risultato è un’opera per cui non ci sarà bisogno di leccarsi le dita per sentirne appieno il sapore.

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