Il Sole Luna Doc Film Festival, di cui siamo felici di essere media partner, è un terreno di scambio multiculturale, che dal 2005 propone documentari provenienti da tutto il mondo, presso il Gam. Galleria D’Arte Moderna di Palermo.
Tra questi, vi sono i cortometraggi dei diplomati presso la sede palermitana del Centro Sperimentale di Cinematografia, di cui Fino Alla Fine di Beatrice Perego è un interessante caso di studio sulla percezione della morte al giorno d’oggi e del ruolo del funerale nell’immaginario personale.
IL CINEMA COME DIARIO
Il cinema a volte trascende le tradizionali forme dello spettacolo, divenendo una forma d’espressione artistica più intima, meno collettivizzante, basata su un’impronta personale. Lo stesso si può dire del cortometraggio di Perego, che utilizza la macchina da presa come una penna biro, con cui scrivere e comunicare allo spettatore, il diario del suo personaggio: Martina.
Queste pagine parlano della morte, della metabolizzazione del lutto e delle riflessioni personali dell’autrice rispetto alla morte di un parente, mettendola in relazione con la fine della propria vita, come immagina questa fine.
MORIRE OGGI
Nella società odierna si è soliti pensare alla giovinezza come un periodo della vita dove si pensa al presente, si fanno esperienze nuove, si “vive”. I piani per il futuro sono orientati a un’organizzazione della vita stessa. Si catalogano in tappe prestabilite gli eventi che ci si aspetta (o ci si auspica) succederanno-
È una concezione della vita, “attivistica”, dove ci si immagina il tempo come una materia facilmente plasmabile, resa prevedibile dal nostro pensiero. Ma non è stato, e non è tutt’ora, sempre così: basta ascoltare le notizie, per sentire di storie di giovani che muoiono ogni giorno. Notizie infarcite di sensazionalismo, come se fossero accadimenti straordinari, metafisici.
Ci si dimentica che fino a un secolo fa, l’aspettativa di vita in Italia era vent’anni indietro a quella attuale; e che in molte parti del mondo, morire anziani è l’eccezione, un lusso. Non ci si immagina la perdita di un padre, una madre, i nonni, prima di una certa età.
Martina quindi, decide di pianificare, reimpossessarsi dell’immaginario della morte, farlo suo, disegnando il proprio funerale come un’opera d’arte, mettendosi in contatto con il ricordo del lutto subito.
LO STILE
Beatrice Perego alterna e mette sullo stesso piano, immagini del paesaggio naturale, con sequenze dei preparativi di Martina e dell’industria funeraria. Questo perché il fine ultimo per la protagonista sarà ricongiungersi con la terra, culla e bara al contempo, di tutte le forme di vita.
Seguiamo il processo dietro i preparativi di un funerale: la limatura del legno e il montaggio della croce sul feretro, lo spogliatoio dei portatori, lo scavo della buca. Nel mentre, Martina si immagina in una bara rosa, fatta di vetro, un materiale che non è ancora permesso dalla legge italiana.
Trasportata dalle sue amiche, il suo funerale ritorna a essere un rito, che si conclude sulle tiepide acque di un fiume, dove il corpo della ragazza viaggia nella corrente verso l’altro mondo, come in un mito antico.
DIALETTICA E PUBBLICO
Questa dialettica tra collettività e individualismo, ricordo e attualità, mediata da filmati d’archivio e inchiesta, ricorda i documentari di Herzog. Il documentario non è così, una tesi da difendere o una lezione da esemplificare al pubblico. Piuttosto, un terreno d’incontro, uno spazio democratico tra visioni del mondo diverse, una pagina bianca da riempire assieme allo spettatore. Sotto questo punto di vista, il lavoro di Perego rispecchia l’animo del festival stesso.
Per concludere, Fino Alla Fine è un cortometraggio toccante, personale, che non scade mai nel didascalismo. Ha il coraggio di affrontare un tema delicato, rimosso quando troppo doloroso, ma abusato troppo spesso nel discorso pubblico per facili sensazionalismi o divisioni politiche.
La dimensione politica di questo cortometraggio sta proprio nel personalismo dell’autrice, senza giudicare opinioni diverse dalla propria, rimanendo un testo aperto ad ulteriori interpretazioni.
Potrete assistere alla proiezione di Fino Alla Fine, martedì 4 luglio, alle ore 21, presso il salone delle conferenze del Gam. Galleria D’Arte Moderna di Palermo.