Alphaville Cineclub presenta “Disperati, erotici stomp”, selezione tematica riservata al sesso
Alphaville Cineclub propone, dal 9 al 14 maggio 2012 nella sua sede di Via del Pigneto 283 dalle ore 21.00, la rassegna Disperati, erotici stomp (titolo in prestito, qui al plurale, dalla nota canzone di Lucio Dalla, che così ci piace ricordare), selezione tematica riservata al sesso ed alla sua rappresentazione cinematografica.
"Ecco l'impero dei sensi" di Nagisa Oshima, uno dei film in rassegna
Alphaville Cineclub propone, dal 9 al 14 maggio 2012 nella sua sede di Via del Pigneto 283 dalle ore 21.00, la rassegna Disperati, erotici stomp (titolo in prestito, qui al plurale, dalla nota canzone di Lucio Dalla, che così ci piace ricordare), selezione tematica riservata al sesso ed alla sua rappresentazione cinematografica e declinata secondo le caratteristiche di alcuni grandi autori, del presente ma anche del passato prossimo, attraverso la visione di sette lavori e un documentario tra i più cult del genere!
Diceva il semiologo Cohen Séat: “È ben comprensibile, data l’importanza che le questioni sessuali hanno nella vita degli uomini, che il cinema assuma a proprio oggetto anche situazioni sessuali (entro i limiti, s’intende, della decenza), e sarebbe espressione di un moralismo eccessivo e ingiustificato lo scandalizzarsene. Tuttavia, a questo mondo, e per la vita degli uomini, non vi è il sesso soltanto. E si deve pur convenire che la produzione cinematografica contemporanea non rispetta le proporzioni. Esiste una evidente inflazione del sesso in questa attuale produzione cinematografica, ed essa è come tale ingiustificata…“
A queste riflessioni vien da aggiungere che la produzione e dunque la successiva visione di cinema erotico vive momenti alti soprattutto in periodi complessi della storia, della politica, dell’economia, del costume …semplice voglia di distrarsi o necessità di raccontare l’essere umano nei suoi momenti più intimi di libertà e perversione?
E Gianluca Fabi, critico cinematografico, se deve parlare del cinema erotico, chiama in causa l’Onan il barbaro che è in ognuno di noi. Una citazione di un cult “storpiato” per sottolineare come l’arte voyeuristica per eccellenza, il cinema, sia la più adatta a farci spiare le nostre fantasie sessuali dal buco della serratura. Pensare a Lino Banfi e Alvaro Vitali, Lando Buzzanca e Renzo Montagnani che rincorrono le grazie di Edwige Fenech e Nadia Cassini, pensare alle docce conturbanti ed alle dottoresse scollate, alle soldatesse intente in grandi manovre e a dame del castello a cui piace troppo fare quello, è fin troppo facile. La commedia sexy degli anni ’70, e le sue statuarie protagoniste hanno cresciuto almeno tre generazioni tra sale, tv private e dvd. Proviamo a ricordare la musa di Tarantino, Barbara Bouchet, l’infermiera e liceale Gloria Guida e ancora Paola Senatore, Janet Agren, Lilli Carati ed un’innarrivabile Laura Antonelli. Alfiere di una squadra di qualche decina di dive rappresentate qui da scelte operate sulla base del gusto personale (e ci perdonino le altre, ma i primi amori non si scordano mai). Qui, però, proviamo a cercare quel cinema erotico d’autore che potrebbe partire da Gola Profonda con la sfortunatissima Linda Lovelace per arrivare a Charlotte Gainsbourg, torturata da Lars Von Trier in Antichrist: più ancora dei suoi amplessi, ricorderemo però la sua dolorosa recisione del clitoride quasi in primo piano. Decisamente più soft è stato il danese in Melancholia, dove ci mostra uno dei topless più belli del cinema, e un più pudico tradimento della fresca e triste sposina. Partendo dall’Italia sappiamo che in quel famoso buco della serratura va inserita La chiave: un difficile e sensualissimo menàge matrimoniale passa per il corpo burroso e irresistibile di Stefania Sandrelli accarezzata da un Tinto Brass mai più così ispirato (tornerà a quei livelli, in tono minore, con Paprika, scoprendo, in tutti i sensi, Debora Caprioglio e, in maniera ancora più blanda, con Così fan tutte, noto per il manifesto che inquadra, di spalle e senza slip, Claudia Koll).
Spingendoci fino all’estremo Oriente, invece, ad essere “eccitanti” sono già i manifesti: da Sex and Zen di Michael Mak (rifatto anche in 3D), a Il gusto dell’anguria di Tsai Ming Liang (neanche vi diciamo dove va a finire l’ingombrante frutto), da L’impero dei sensi di Nagisa Oshima, a Lussuria di Ang Lee, c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Quest’ultimo al grande regista valse il suo secondo Leone d’Oro, ma a dirla tutta, però, i bellissimi Tony Leung e Tang Wei, già Miss Universo, nelle loro acrobazie sessuali al limite dell’impossibile – aiutate dalla fotografia di Rodrigo Prieto e dalle musiche di Alexandre Desplat – non raggiungono l’erotismo della scena d’amore appena accennata tra Jake Gyllenhall e il compianto Heath Ledger (già Casanova, lupus in fabula) in Brokeback Mountain.
Alphaville propone una selezione ‘internazionale’ del genere, iniziando proprio da La veraGola profonda (1976), di cui presto assisteremo al sequel, in programma mercoledì 9 maggio alle 21.00, e, nella stessa serata subito dopo, dal documentario dedicato al film e realizzato nel 2005, a cui seguiranno, nelle sere successive, alcuni tra i titoli più cult, dagli orientaliTokyo Decadence (1991), Il gusto dell’anguria (2009), Ecco l’impero dei sensi (1976) agli europei Sex is comedy (2002), Tre donne immorali (1979), La Chiave (1983)… Pellicole non sempre e non per forza piacevoli e voyeuristiche, ma più spesso anche sconvolgenti e disgustose, rappresentazioni erotiche della società e delle difficoltà umane a cui appartiene il periodo storico in cui sono state girate.’ Fonte: Ilsole24ore.it
Le proiezioni saranno precedute da filmati erotici del primo Novecento
Mercoledì9/5
La vera Gola profonda, J.Sarno, Fr/USA, 1976, 60’circa
Inside Gola profonda, F.Bailey, P.Bart, C.Bernstein, USA, 2005, 86’
Giovedì 10/5
Tokyo Decadence, R.Murakami, Giap, 1991, 100’ circa
Venerdì11/5
Il gusto dell’anguria, JM.L.Tsai, Fr/Taiwan, 2009, 114’
Sabato 12/5
Ecco l’impero dei sensi, N.Oshima, Fr/Giap, 1976, 104’