Scritto e diretto dal regista trentino Jordi Penner, il cortometraggio “Pietre Sommerse” (Sunken Stones) approda nella selezione ufficiale del Figari International Short Film Fest.
Prodotto da Motion Studio in associazione con Officina Immagini, rientra nella categoria dei Green Film (primo fondo regionale in Europa che premia e certifica le produzioni cinematografiche che lavorano nel rispetto dell’ambiente) sostenuto da Trentino Film Commission e distribuito da Tiny Distribution. Patrocinato dal Centro Trentino di Solidarietà ONLUS che che dal 1984 si occupa quotidianamente di aiutare persone con problemi di dipendenza da droghe, disturbi psichici e malattie gravi a ritrovare se stesse e reinserirsi in società.
Il regista, già autore di “Amore Cane”, vincitore di premi in festival di cinema nazionali e internazionali, con questo cortometraggio vira su temi più intimi e delicati.
La logline del film infatti recita: “Nell’apparente quiete di un lago solitario, due fratelli fanno i conti con il passato, riportando in superficie un ricordo che è impossibile ignorare”.
Ambientato interamente in val di Ledro, dove Penner è cresciuto, il corto affronta un tema molto difficile, quello delle dipendenze e delle malattie mentali che possono seguire un trauma infantile dando uno sguardo dall’interno di una terribile storia famigliare.
“Un cortometraggio che vuole combattere il pregiudizio e promuovere l’inclusione, dice Penner, perché spesso giudichiamo le persone senza chiederci quale sia la loro storia, che cosa gli sia successo nella vita. La verità è che se lo sapessimo porgeremmo una mano per aiutarli.”
I protagonisti, interpretati dai bravissimi Gabriele Falsetta e Michael Schermi, raggiungono fuori stagione la località turistica dove passavano le loro vacanze estive con la famiglia, la splendida val di Ledro. Qui risiedono tutti i più bei ricordi della loro infanzia ma anche quella terribile memoria, quel macigno, che si portano dietro da troppo tempo. Alcuni velocissimi flashback portano lo spettatore ad assistere a quel ricordo, facendo allo stesso tempo intuire ciò che i due fratelli sono costretti, loro malgrado, a condividere.
Una menzione speciale va di diritto alla fotografia, diretta da Nicola Cattani: ogni inquadratura è studiata nei minimi dettagli e alcune immagini rimandano a dei perfetti quadri in movimento, complice ovviamente la splendida location scelta per le riprese.