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Premi Internazionali Flaiano

Apertura del 50° Flaiano Film Festival 2023 con Elio Germano

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Si apre così la 50° edizione del Flaiano Film Festival 2023, che parte da Lunedì 26 giugno per terminare Sabato 1 luglio, settimana all’interno del quale il Teatro D’annunzio a Pescara, ospiterà ogni sera due proiezioni : dai successi della scorsa stagione cinematografica e a seguire , alcuni grandi classici del cinema.

In onore della serata d’apertura e della proiezione del film “Il Signore delle Formiche”( regia di Gianni Amelio) è stato premiato Elio Germano ( Ennio Scribani nel film) il quale ha rilasciato alcune dichiarazioni sul film.

Il film si ispira a fatti realmente accaduti, tra i quali il famoso caso Braibanti , uno scrittore italiano che nel 1968 viene accusato e condannato per plagio. Tuttavia, l’uomo non aveva commesso plagio, ma l’imputazione serviva a coprire la vera accusa: l’omosessualità.  Cosa sapevi del caso Braibanti e in che modo hai approcciato a questo personaggio?

Io del caso Braibanti non ne sapevo granché , così come purtroppo gran parte dell’Italia. E’ stato un fatto che è arrivato nei media con molta difficoltà, infatti interpreto un giornalista che prova il più possibile a far passare le notizie in modo neutrale e originale , senza che queste venissero filtrate da altre necessità.

Sono inoltre un personaggio inventato , a differenza di tutti gli altri che sono realmente esistiti.

Gianni Amelio assieme agli altri sceneggiatori ha deciso di crearmi affinché avesse potuto raccontare meglio la narrazione e allo stesso tempo portare lo spettatore ad avere uno sguardo sulla narrazione, sui fatti e sul processo.

Quindi diciamo che il mio ruolo era questo: avere lo sguardo del pubblico sul processo.

Si parte da un fatto privato di cronaca, per poi arrivare al tema dell’omosessualità che addirittura all’interno del film vengono definiti “invertiti”

Tutte le fragilità, soprattuto nel nostro paese che ha molte ipocrisie nei riguardi di coloro più fragili, marginali che fanno più fatica ad essere inserite nella società, nonostante la nostra costituzione che è una delle più inclusive rispetto a tutte le altre, dovrebbe cercare di difendere e tutelare il cittadino il più possibile.

Quindi ogni qualvolta succedono queste cose, come ad esempio appunto una storia d’amore tra due persone, è stata tradotta dalla legge come un plagio.

Ma potremmo poi comparare questo episodio nei riguardi anche di altre persone come ad esempio un tossicodipendente , un migrante o uno “strano” ( tra virgolette) per la nostra società.

Purtroppo nonostante questa meravigliosa costituzione abbiamo ancora queste ingiustizie, che spesso vengono perpetrate dai tribunali che invece spesso giustizia dovrebbero portarla.

Il tuo personaggio, Ennio , nel film fa difficoltà a parlare del caso. C’è una battuta nel film in cui dice “Guarda che un giornale non smuove niente, ci incartano il pesce il giorno dopo”. E’ ancora così?

Non è ancora così, perché è peggio. La critica era legata al fatto che i giornali non muovessero le coscienze quando io credo che il reale tema, alquanto attuale , sia piuttosto su come le notizie di cui si sceglie di parlare influenzino le nostre vite .

Non è la prima volta che lavori con Gianni Amelio, che cosa hai imparato da lui? C’è un’insegnamento che hai ricavato?

Si ma in realtà ne sono tanti che citarne solo uno sarebbe riduttivo.Il nostro mestiere è essere uno strumento per il regista , il quale ha un’idea e noi siamo lì per dargli carne , a dargli il corpo tramite cui la storia si costruisce.

Probabilmente si dice interprete anche per questo, poiché probabilmente interpretiamo un pò la visione e l’autorialità di un regista, quindi ogni esperienza è a servizio di un’artista .

Quando poi incontri una persona così, con delle idee del genere, una filmografia pazzesca, che ha mantenuto viva la sua curiosità per anni, gli insegnamenti sono tanti.

Siamo a Pescara e non possiamo che non parlare di Ennio Flaiano, personaggio che tu conosci molto bene poiché hai partecipato ad un film che si chiama “Flaiano il meglio che è passato” . Che cosa rappresenta per te Ennio Flaiano?

Anche soltanto la possibilità di poter ascoltare quella voce, in quanto lui proveniva in un periodo storico all’interno del quale esistevano le figure degli intellettuali che avevano una voce , sul nostro presente che ci aiutavano ad avere una visione critica della nostra realtà.

Lui lo faceva, nei suoi film meravigliosi , anche in maniera sferzante, simpatica e ironica , continuando sempre e comunque ad essere una voce che ci faceva mettere in crisi e  che ci manca moltissimo poiché oggi è tutto finalizzato alla pratica di dover vendere qualcosa.

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