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Vertigo Film Fest

‘Le Cento Pietre’. La recensione

Il Vertigo Film Fest presenta una nuova categoria, la Milano Accademy, in cui sarà presente come candidato il cortometraggio Le Cento Pietre di Francesco Mastroleo.

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Alla quarta edizione del Vertigo Film Fest, il festival milanese interamente dedicato ai cortometraggi, che si terrà da venerdì 7 a domenica 9 luglio nella sala Ground Hall del BASE MILANO, dedicherà una nuova sezione, ovvero la Milano Accademy, ai cortometraggi di università e accademie cinematografiche dell’area di Milano e provincia.

Le Cento Pietre

Uno dei cortometraggi presenti in questa sezione è Le Cento Pietre di Francesco Mastroleo, presentato per la prima volta alla 23ª edizione del Festival del Cinema Europeo, prodotto da Scirocco Films di Alessandro Valenti e Angelo Laudisa.

Le Cento Pietre è il racconto di formazione di Salvatore, che cerca di esorcizzare una delle più grandi solitudini interiori, quella della morte. Salvatore vive la sua quotidianità cercando di ignorare la perdita che deve ancora venire, suona il tamburo, beve e lavora, intravedendo il dolore ma senza mai viverlo, come in una delle prime scene in cui in un primissimo piano, cerca di guardare oltre qualcosa di invisibile. In ogni caso il dolore lo raggiunge quando scopre la morte del padre e per affrontare questa perdita ricerca l’affetto degli amici, con i quali crea una sorta di rituale tribale per allontanare la morte.

La morte del film di Mastroleo è una morte sussurrata, intravista e mai nominata e solamente con un’attenta osservazione il pubblico riesce a capire quello che sta succedendo; è un elemento rappresentato da diverse scelte di regia e fotografia contrastanti, come inquadrature totali mischiate a primissimi piani, e luci e ombre nette, che cercano di far incontrare la dimensione della vita e della morte.

All’inizio del film il pubblico è portato ad assaporare una quotidianità lontana e sfuggente, un non-detto che è quello della sofferenza prima della perdita, della consapevolezza ignorata sull’accettazione del fatto che una persona cara, sofferente, dovrà morire. Salvatore vive la sua quotidianità e si lascia alle spalle la morte che vive all’interno della sua casa, quelle stesse spalle che si vedranno quando Salvatore scopre la morte. È un punto di non ritorno, uno pugno nello stomaco, la mano disperata di lui che si regge la nuca nel momento della scoperta. Un’attesa della morte che non si era pronti ad aspettare.

Da quel momento, Salvatore ricerca la vita, la linfa vitale come ad esorcizzare la morte appena avvenuta in uno scenario suggestivo e tribale di campagne e falò. La vita ricercata attraverso gli amici che lo consolano, il sesso e il caldo del fuoco, in una dimensione metaforica in cui l’incontro della perdita avviene dinnanzi a quella luce calda del fuoco ma racchiusa nella notte. In uno stile di riprese a mano, intime quasi a ricercare in maniera avida e invadente le emozioni e sentimenti di Salvatore, ma che non si vedranno mai interamente, sempre lontani, di spalle e irraggiungibili, forse a rappresentare come li sente Salvatore stesso.

Il regista

Francesco Mastroleo è un regista e sceneggiatore pugliese nato nel 1999. Nel 2017 Milano diventa la sua città di formazione cinematografica. Dal 2020 è allievo di Michelangelo Frammartino, con cui realizza i suoi primi esperimenti cinematografici, dai quali nasce Paramore (2022), il suo cortometraggio d’esordio, prodotto da Veleno Production e distribuito da Sayonara Film, proiettato in anteprima mondiale al 38º Lovers Film Festival di Torino.

Sarà possibile votare il cortometraggio Le Cento Pietre durante le serata del festival tramite QR CODE,  per il Premio del Pubblico.

le cento pietre - mastroleo

Le Cento Pietre

  • Anno: 2022
  • Durata: 8 minuti
  • Genere: drammatico
  • Nazionalita: italiana
  • Regia: Francesco Mastroleo

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