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Transformers – Steelbook Film Collection in home video

I primi sei capitoli della serie Transformers in cofanetto steelbook a dodici dischi.

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Distribuito da Plaion pictures in collaborazione con Paramount, è disponibile nello store FanFactory la Transformers – Steelbook Film Collection. Come è facilmente intuibile, un prestigioso cofanetto che racchiude i sei lungometraggi della serie cinematografica derivata dai giocattoli trasformabili targati Hasbro. Sei perché, ovviamente, Transformers – Il risveglio, il settimo, è ancora nelle sale nel momento in cui stiamo scrivendo questo articolo. Dunque, l’occasione per rivivere sia su supporto 4K Ultra HD che in blu-ray i film del franchise benedetto dalla produzione esecutiva di Steven Spielberg. Dodici dischi suddivisi a coppie in sei apposite steelbook racchiuse in un’esclusiva custodia magnetica e la prima delle quali include uno sticker in omaggio. Ogni steelbook chiaramente ornata da apposito artwork.

 

Transformers (2007)

Shia LaBeouf è il giovane Sam Witwicky destinato a scoprire con che la Chevy Camaro del 1976 regalatagli dal padre è dotata di personalità propria. Ignaro anche del fatto che è l’unico ed assoluto responsabile della sopravvivenza degli esseri umani nell’eterna lotta tra Autobot e malvagi Decepticon. Lotta per il futuro dell’universo che Michael Bay, al timone di regia, sviluppa su due linee parallele. Da un lato, infatti, affronta situazioni da action movie militar-politico, dall’altro segue le imbranate imprese attuate dal protagonista per conquistare la sexy Mikaela, ovvero Megan Fox. Fino al momento in cui le affascinanti creature robotiche cominciano a darsele di santa ragione tra strade e costruzioni rase al suolo. Tanto che, travolti dall’innovativa effettistica digitale, si prova quasi impressione di assistere ad una moderna versione ultratecnologica dei vecchi kaiju eiga (film di mostri giapponesi). Mentre non risulta assente una certa venatura ironica e il cast appare decisamente ricco. Con John Turturro, Jon Voight, Kevin Dunn e Josh Duhamel nel mucchio. Al servizio di un fanta-kolossal in cui, paradossalmente, il dilungato fracasso finisce per assumere le fattezze di vera e propria musica per le orecchie. Un fanta-kolossal accompagnato nel disco 4K Ultra HD dal commento audio del regista, che possiamo trovare anche nel blu-ray. In quest’ultimo caso affiancato da bonus da visionare online e da una funzione che consente di apprendere curiosità durante la fruizione di Transformers.

 

Transformers – La vendetta del caduto (2009)

Convinto che le minacce di guerra appartengano al passato, un Consulente della Sicurezza Nazionale desidera controllare tutte le organizzazioni preposte alla difesa e gestirne il potere. Il motivo? Cercare di chiudere la NEST, agenzia sorta al posto di Sector 7 e i cui componenti lavorano al fianco degli Autobot. È su questa idea che si basa lo script del primo sequel di Transformers, nel cui cast si aggiunge Ramon Rodriguez nei panni di Leo. Quest’ultimo nuovo conoscente di Sam, ancora affiancato dalla bella Mikaela. Sequel che, come vuole la legge della serialità cinematografica, porta ai massimi livelli la spettacolarità già introdotta nel primo capitolo. Spettacolarità che sembra testimoniare ulteriormente la volontà di rispolverare in CGI gli stilemi dei già citati kaiju eiga. Soprattutto nella lunga sequenza di combattimento ambientata sulle strade di Shangai. Il tutto nell’evidente fine di regalare allo spettatore l’abbondante dose di intrattenimento atta a condurlo verso quello che già all’epoca era un atteso numero tre. Del resto, stiamo parlando di una saga ispirata a giocattoli, quindi è giusto che riporti allo spirito con cui li maneggiavamo da bambini fantasticando. E Bay, ancora dietro la macchina da presa, lo ha sicuramente capito, tanto che punta tutto sull’azione, supportato in particolar modo da un veloce montaggio. Sia il 4K Ultra HD che il blu-ray includono il commento audio del regista e degli sceneggiatori Roberto Orci e Alex Kurtzman.

 

Transformers 3 (2011)

Con Bay di nuovo alla regia, si comincia dal viaggio intrapreso da Neil Armostrong sulla Luna negli anni Sessanta. Perché questo terzo Transformers suggerisce che le missioni Apollo erano state in realtà organizzate dagli americani, all’epoca, per un motivo preciso. Ovvero scoprire cosa accadde quando un’astronave degli Autobot si schiantò su un nostro satellite. E il pericoloso avversario da affrontare per la salvezza del mondo è stavolta Shockwave, tiranno di Cybertron. Ma, se LaBeouf è ancora della partita, la Fox non fa più parte dei giochi, in quanto Sam ha ora una nuova fidanzata. La Carly incarnate dalla televisiva Rosie Huntington-Whiteley. Mentre ci si chiede se i conflitti bellici possono essere scatenati in maniera tranquilla dal fraintendimento dell’affermazione che vuole la libertà quale diritto di tutti. Ma anche mentre viene ribadito che l’essere umano può perdere fiducia nelle macchine, mai in se stesso. Perché, tra tipico patriottismo made in USA e machismo di stampo militarista, non è difficile interpretare il film quale allegoria relativa alla pericolosità dell’evoluzione tecnologica. Con le creature robotiche fornite perfino di una certa umanità nel loro look e un notevole senso del ritmo a dominare il tutto. Per un’avventura che  offre ovviamente il meglio durante i lunghi ed emozionanti momenti di scontro per le strade della metropoli. Manifestando, quando necessario, i connotati di un vero e proprio incubo futuristico in fotogrammi. Senza rinunciare comunque all’umorismo e approdando ad inaspettati risvolti di script. In fin dei conti, parliamo di uno dei migliori tasselli del franchise, complice oltretutto la sequenza da antologia del grattacielo in pendenza prossimo al crollo.

 

Transformers IV – L’era dell’estinzione (2014)

Michael Bay è per la quarta volta al timone di regia, ma cambiano del tutto i protagonisti. Infatti, non vi sono più Shia LaBeouf, Tyrese Gibson e Josh Duhamel. Al loro posto Mark Wahlberg e Nicola Peltz. Il primo concede anima e corpo allo squattrinato ingegnere del Texas Cade Yeager, la seconda a sua figlia. Entrambi impegnati a lottare per la propria sopravvivenza dopo aver scoperto che i buoni Autobot sono in percolo, come tutto il pianeta. A causa di un malvagio piano escogitato da alcuni potenti americani in collaborazione con una fazione di robot dalle tutt’altro che pacifiche intenzioni. E non pochi sono gli elementi che spingono ancora una volta a pensare all’universo cinematografico dei mostri giapponesi. Dall’apertura ambientata agli albori della Terra all’ultima, emozionante parte distruttivamente orchestrata sulle strade di Hong Kong. Con inclusi nel mucchio i Dinobot, dalle fattezze di creature preistoriche. Man mano che un plot di taglio spionistico e più intrecciato del solito sembra fondersi con dinamiche e scontri corpo a corpo tra comuni mortali. Scontri che non avrebbero certo sfigurato in una missione bondiana; mentre i colossi metallici sembrano sempre più riletture dei muscolosi eroi sfornati dal machismo reaganiano. Al servizio di uno dei più spettacolari e divertenti titoli della storia della Settima arte. Complice anche l’inseguimento automobilistico atto ad introdurre il giovane pilota Shane, dal volto di Jack Reynor.

 

Transformers – L’ultimo cavaliere (2017)

Quinto e ultimo capitolo diretto da Bay, riporta in scena il Cade Yeager di Mark Wahlberg. Il Cade Yeager ricercato – come pure gli Autobot – dall’organizzazione militare TRF (Transformers Reaction Force) dopo la distruttiva battaglia di Hong Kong. Organizzazione militare interessata a sterminare tutti i Transformers, indipendentemente dalla fazione a cui appartengono. Organizzazione che, però, si trova anche ad avere a che fare con una minaccia che incombe sulla Terra. Oltre che con un Optimus Prime destinato a rivelarsi ostile verso gli amici e, in generale, tutti gli esseri umani. Ed è attraverso un prologo immerso nell’epoca di Lancillotto e Re Artù che aprono le circa due ore e mezza di visione. Due ore e mezza in cui,, per riportare la pace tra i colossi metallici e i terrestri, il protagonista si trova costretto a formare un’alleanza. Quella con il lord inglese Edmund Burton e con la professoressa di Oxford Vivian, ovvero Anthony Hopkins e Laura Haddock. Mentre, assenti nell’avventura precedente, tornano Josh Duhamel e John Turturro rispettivamente nei panni del colonnello William Lennox e di Simmons. Personaggi cui si aggiunge anche la piccola Izabella di Isabela Moner; man mano che fanno la loro entrata in scena nuovi Decepticon. Dal punkeggiante Mohawk a Berserker, passando per il potente e spietato cacciatore Nitro Zeus. Senza contare l’Onslaught che nelle versioni animate transformersiane era il leader dei Combaticons. Il tutto, con immancabile, lungo combattimento finale, condito d’intricato plot che potremmo tranquillamente definire sulla falsariga de Il mistero dei templari interpretato da Nicolas Cage.

 

Bumblebee (2018)

Stavolta si torna nella California del 1987 e, con Bay relegato al solo ruolo di produttore esecutivo, si fa luce sulle origini della Chevy Camaro del titolo. La Chevy Camaro gialla che, per intenderci, in Transformers  veniva regalata dal padre a Sam Witwicky. Alla regia Travis Knight, autore del lungometraggio d’animazione Kubo e la spada magica, alle prese dunque con un vero e proprio prequel. E vediamo Bumblebee inviato sulla Terra dagli Autobot, impegnati su Cybertron in una guerra contro i Decepticon. L’obiettivo è trovare il cubo dall’immenso potere che abbiamo imparato a conoscere nel corso dei cinque lungometraggi precedenti Quindi, assunte le sembianze di un Maggiolino Volkswagen proto-Herbie, il trasformabile instaura un autentico rapporto d’amicizia con Charlie Watson alias Hailee Steinfeld. Un’adolescente appassionata di meccanica automobilistica che ha appena compiuto diciotto anni. Un rapporto che instaura esprimendosi simpaticamente attraverso le canzoni alla radio. Ma, chiaramente, decisi a conseguire i loro malvagi scopi, i Decepticon sono in agguato. E riescono a raggirare i capi del Settore 7, servizio segreto americano creato per intercettare minacce extraterrestri. Servizio segreto di cui fa parte, tra l’altro, l’agente Burns incarnato dall’imponente John Cena. Tra nostalgiche strizzate d’occhio al decennio reaganiano e, soprattutto, un tono generale ancor più alleggerito e per indirizzare maggiormente l’insieme al pubblico dei giovanissimi. Con non pochi extra a corredo del blu-ray, a cominciare dalla breve clip Agente Burns: Benvenuto nel settore 7 e cinque scene tagliate. Per proseguire con il cortometraggio animato Le avventure del settore 7: La battaglia dello Half Dome e un making of diviso in cinque parti. Più l’estratto Vision Bee: i robot Transformers di Cybertron e nove scene tra eliminate e versioni lunghe.

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