Distribuito da Tiny Distribution, il cortometraggio presentato di recente in concorso ai David di Donatello 2023, ha già ricevuto il premio alla migliore attrice per Barbara Ronchi al Dieciminuti Film Festival (DFF18).
La trama
In una camera d’ospedale una giovane coppia ricorsa all’inseminazione artificiale attende l’inizio della procedura. Entrambi tentano di mostrarsi vicendevolmente sereni, tuttavia la tensione traspare nitidamente dalle loro espressioni.
Finalmente, Chiara (Barbara Ronchi) viene condotta in sala e sottoposta all’inseminazione, mentre il marito (Davide Iacopini) rimane ad attenderla nella camera d’ospedale. Una volta tornati a casa, Chiara trascorre i giorni successivi a completo riposo in attesa del prelievo il cui esito confermerà l’inizio della gravidanza. Tuttavia, il risultato delle analisi non è quello sperato e a Chiara non resta che accettarlo.
Una tematica più che mai attuale
La neve coprirà tutte le cose affronta con delicatezza e consapevolezza un tema più che mai attuale: la difficoltà di mettere al mondo un figlio.
La tensione emotiva dei due protagonisti è tangibile sin dalla prima scena: nell’attesa di iniziare la procedura di inseminazione artificiale, infatti, i protagonisti tentano maldestramente di cimentarsi una conversazione di tenore quotidiano (la ricetta di un piatto da preparare una volta tornati a casa e la lista di nuove serie tv da guardare), per mascherare l’agitazione e il timore che la procedura non dia il risultato sperato.
Le interpretazioni degli attori sono sorprendenti. Nonostante il limitato tempo a disposizione, riescono a trasmettere l’ampia gamma di emozioni e sentimenti che ci aspetteremmo di provare davanti ad una simile situazione. L’attrice protagonista riesce ad esprimere con maestria le emozioni del suo personaggio, lasciando un’impronta indelebile nello spettatore. La fotografia di Simone Mogliè è eccezionale.
La centralità della protagonista
La figura centrale, intorno a cui ruota l’intera vicenda, è quella di Chiara (Barbara Ronchi). Solo del suo personaggio, infatti, conosciamo il nome, che le viene chiesto di dichiarare più volte nel corso della procedura di inseminazione artificiale.
Sebbene l’esperienza sia vissuta da entrambi i coniugi, è sulla figura femminile che si sofferma la maggior parte delle inquadrature. In questo modo il regista, Daniele Babbo, dà prova di grande sensibilità umana ed artistica, ponendo l’accento sul ruolo della donna all’interno di questo tipo di esperienza.
L’immagine della neve
L’immagine della neve che cade nella scena finale del film è evocativa dell’accettazione della protagonista. Non siamo certi, come spettatori, che quella neve sia un fenomeno reale o soltanto la proiezione dello stato emotivo della protagonista. Chiara, dopo aver appreso l’esito degli esami a cui si era sottoposta, scende dall’auto sconfortata. In quel momento i fiocchi di neve cominciano a caderle sul volto strappandole un sorriso.
Inoltre, il titolo del cortometraggio La neve coprirà tutte le cose rimanda al famoso brano Estate di Bruno Martino, che nel verso successivo canta “e il cuore un po’ di pace troverà”. Così la neve, che con naturalezza copre tutto, permetterà a Chiara di trovare pace e di ricominciare.