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Reviews

Sundance London, 27 Aprile: “Safety Not Guaranteed” e “Nobody Walks”

I produttori del road movie amaro “Miss Little Sunshine” tornano con una commedia nera diretta da Colin Trevorrow, “Safety Not Guaranteed”. Decisamente un film d’atmosfera è “Nobody Walks”, diretto da Ry Russo-Young

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I produttori del road movie amaro Miss Little Sunshine tornano con una commedia nera diretta da Colin Trevorrow e scritta da Derek Connolly, che si è aggiudicato il Waldo Salt per la Miglior Sceneggiatura al Sundance Festival 2012. Darius (Aubrey Plaza), Jeff (Jake M. Johnson) e Arnau (Karan Soni) lavorano per un giornale di Seattle e, svogliatamente, si mettono sulle tracce del bizzarro – ma serio – autore di un annuncio: “Wanted: Somebody to go back in time with me. This is not a joke. You’ll get paid after we get back. Must bring your own weapons. Safety not guaranteed. I have only done this once before”. Dietro l’insolita ricerca di un compagno per intraprendere un viaggio nel tempo si nasconde Kenneth (Mark Duplass, anche produttore esecutivo del film), un solitario, bislacco e paranoico commesso di un supermercato. Lo sgangherato e cinico trio si mette sulle tracce dell’uomo che con il suo annuncio ha incuriosito il popolo di internet per strappargli un’intervista, e Darius riceve l’incarico di avvicinarlo e di ricostruire la sua storia.

A suo modo, anche Safety Not Guaranteed è un road movie, se non altro nelle intenzioni dei protagonisti. Durante la caccia alla storia da raccontare, il trio misto – una stagista disillusa, uno studente di biologia che vuole diversificare il suo curriculum e un capo sopra le righe – rivela e affronta tutte le crepe di una vita irrisolta. Darius era una bambina felice prima di perdere la madre, Arnau è insicuro e introverso con le ragazze e Jeff nasconde dietro un atteggiamento spavaldo una ferita non ancora rimarginata. Il pedinamento di Kenneth mette i tre dinanzi ai propri blocchi emotivi e li obbliga a riflettere per ricucire gli strappi. Quando Jeff abbandona il gruppo per seguire un vecchio amore, è l’anaffettiva Darius a dirigere le indagini e ad avvicinarsi pericolosamente a Kenneth proponendosi come la candidata ideale per il viaggio nel tempo. Tra surreali addestramenti, furti maldestramente organizzati e una missione assurda da progettare seriamente, Darius si addentra sempre più nel mondo eccentrico di Kennet abbandonando ogni riserva e raziocinio.

Trevorrow crea dei personaggi autentici, credibili e teneri nella loro fragilità, e con disinvoltura e ponderatezza li inserisce in una storia che di reale ha ben poco. Duplass (interessante interprete di Humpday) ci convince nei panni di un improbabile architetto del tempo, un simpatico cialtrone che ci conquista con la sua determinazione. E come Darius che, consapevole dell’assurdità della missione, finisce col credere all’idea, anche noi finiamo con l’essere travolti dalla magia caustica creata da Trevorrow, grande conciliatore di atmosfere stridenti. Da insolito road movie qual è, Safety Not Guaranteed racconta la maniera del tutto eccentrica con cui personaggi si mettono in cammino verso la guarigione, sostenuti dall’irriducibile speranza riposta nei sogni.

Decisamente un film d’atmosfera è Nobody Walks, dove il cuore dell’azione – più sospirata che agita – ruota intorno agli sconvolgimenti emotivi provocati in una tranquilla famiglia di Los Angeles dall’arrivo di una giovane artista/filmmaker newyorchese. Peter (John Krasinski) è un sound designer che accetta di aiutare la ventitreenne Martine (Olivia Thirlby) a completare sonoramente il suo progetto video. Julie (Rosemarie DeWitt) è sua moglie, una psicoterapeuta che ha in cura un paziente affetto da turbe sessuali (Justin Kirk) che ha sogni erotici con lei. La sedicenne figlia di Peter, una poetessa in erba (India Ennenga), fantastica sull’assistente del padre (Rhys Wakefield), interessato invece a Martine, e sottovaluta le avance inopportune dell’insegnante di italiano (Emanuele Secci). Il rapporto tra Peter e Julia vacilla con l’arrivo di Martine che, con la sua ingenua sensualità, attira l’attenzione dell’uomo. Ry Russo-Young, al suo terzo lavoro dopo Orphans e You Won’t Miss Me (presentato al Sundance Film Festival 2009), sviluppa il tema della seduzione con una poetica di suggestioni. Tensioni sessuali più o meno celate agganciano tra loro personaggi che non riescono a condurre il gioco e si allontanano da qualsiasi principio morale. Martine è una figura carismatica a cui basta un sorriso per conquistare tutti, Peter ha la sensibilità affascinante dell’artista e Julie è una donna dal carattere forte, uno sguardo consapevole sugli altri. Come ne Le affinità elettive di Goethe, l’iniziale equilibrio relazionale contiene già i presagi di un turbamento in arrivo, ma nessuno è in grado di arrestare l’inevitabile.

Nobody Walks è un contenitore rarefatto di possibilità emotive a cui i protagonisti rispondono senza l’artificio della predeterminazione, l’atteggiamento di chi tira le fila e controlla la scena è quello di chi innesca e poi osserva, Ry Russo-Young è il chimico che aggiunge elementi al composto iniziale e ne aspetta la reazione con fare quasi scientifico, senza giudicare o parteggiare. I nuovi, labili e incandescenti legami non lasciano immobili gli attori, che a sollecitazione rispondono con un cambiamento: Peter si lascia travolgere senza senno da Martine, a cui non riusciamo più a concedere indulgenza, e Julie è l’unica in grado di razionalizzare e imporre una scelta. Partecipiamo alla storia di sensazioni e umori senza avvertire imposizioni dal narratore, e alla fine ci ritroviamo spontaneamente a supportare un personaggio – e quindi un punto di vista, un colore – piuttosto che un altro. Con una fotografia firmata da Christopher Blauvelt (Meek’s Cutoff) e l’utilizzo della Super 16, le scene raggiungono la pienezza del quadro, iniettando raffinatezza a un racconto situazionale piacevolmente elegante e sussurrato.

Francesca Vantaggiato

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