And Just Like That…: la recensione dei nuovi episodi. Su Sky

And Just Like That… è una serie di dieci episodi disponibili su Sky dal 9 dicembre 2021 in versione originale sottotitolata, e riprende temi e personaggi di Sex & The City, serial di sei stagioni creato da Darren Star e Michael Patrick King disponibili su Sky Atlantic e NowTv.

La serie è disponibile doppiata in italiano da 18 dicembre 2021.

Si diceva un anno fa: “Cos’è stato Sex & The City negli anni ’90? Non è una domanda trabocchetto, e neanche una riflessione abusata, se si vuole capire cosa sia And Just Like That…, la sua importanza e la sua bellezza nell’ambito dell’affollato panorama seriale degli anni Venti.

Dal 1998 al 2004, la serie ideata da Darren Star e Michael Patrick King ha saputo non solo innovare la grammatica del linguaggio televisivo seriale e non, ma anche e probabilmente soprattutto far un notevole passo avanti nell’emancipazione femminile moderna. In questo modo, il nucleo fondante della serie nelle sue perfette sei stagioni si è lentamente sedimentato diventando la continua messa in discussione del ruolo delle donne nella società, inserendo le quattro amiche in un contesto che mostrava la difficile conquista di una libertà umana e psicologica della donna di 30 anni in un mondo dominato dallo strapotere del maschio.”

And Just Like That… ha avuto un successo tale, e probabilmente inaspettato anche per gli stessi ideatori, che da evento unico è diventato la prima tappa del nuovo percorso di Carrie e soci: la sorpresa è però ancora più grande con questa seconda stagione, per la quale le aspettative erano seriamente ancora più basse.

IL SESSO NON CAMBIA MAI (?)

Avrà giocato un ruolo anche questa circostanza: ma il fatto incontrovertibile è che i nuovi And Just Like That… ritrovano ancora più dei precedenti lo spirito originario di Sex & The City attualizzandolo.

Conta sicuramente il fatto che le nuove amiche, inserite inizialmente come quota diversity, acquisiscono un ruolo più deciso, tridimensionale e triangolato in relazione al tessuto narrativo: consequenzialmente, la trama è più compatta e organica, e tutte le donne protagoniste e non assumono quel ruolo che offre spunti interessanti dal punto di vista sociale, culturale, antropologico, proprio come accadeva diciannove anni fa, quando la creatura di King si affacciava in tv e ne cambiava i connotati.

Stranamente, poi, quello che alla quinta stagione della serie era uno dei punti più controversi, ovvero la mancanza della trama orizzontale a legare le puntate, con And Just Like That… 2 diventa una delle caratteristiche migliori. Il ritorno del personaggio di Sarah Jessica Parker era coinciso con una storia emotivamente forte perché metteva in scena la morte di un personaggio bigger than life (…), trainando e trascinando tutta la serie dietro: era quindi necessario un passo indietro, qualcosa che riportasse il focus giusto, una narrazione fatta di piccole cose scollegate tra di loro che insieme davano la dimensione quotidiana di Carrie, Miranda e Charlotte.

Sempre e comunque con ritratti esistenziali che sanno mettersi in discussione e porsi domande mai banali su noi stessi, consolidando le dinamiche di una serie che dopo qualche difficoltà, pur restando sempre a galla, ha saputo fare quello che non tutti sanno: restare sé stessi, e restare belli, accettando l’età e l’ineluttabile cambiamento della vita.

Allora questi nuovi undici episodi saranno forse meno avvincenti e vivaci, potranno farci ridere di più e piangere di meno, e potranno far interrogare inutilmente sulla presenza di Samantha o Aidan (rispettivamente, Kim Cathrall e John Corbett): ma visti e metabolizzati con la giusta distanza riusciranno a far riassaporare il gusto di un racconto che cattura l’insostenibile leggerezza dell’essere noi stessi.

I due registi Fabio e Damiano D’Innocenzo raccontano della loro nuova miniserie ‘Dostoevskij’