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Chili Film

‘65 – Fuga dalla Terra’: sopravvivere senza saper comunicare

L'analisi del film di fantascienza '65 - Fuga dalla Terra', con Adam Driver e la giovanissima Ariana Gleenblatt che lottano per la sopravvivenza nel pianeta Terra del periodo Cretaceo.

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La pellicola 65 – Fuga dalla Terra dei registi Scott Beck e Bryan Woods è adesso disponibile su Chili e si presenta come un blockbuster, che vanta tra i produttori Sam Raimi, in cui il silenzio e la natura selvaggia regnano su tutto. Il duo registico affida l’intero spettacolo alle immagini della Terra ai tempi dei dinosauri e alle interpretazioni degli unici due superstiti.

Adam Driver si mostra come il solito attore magnetico che viene apprezzato in qualsiasi ruolo. Accanto a lui la co-protagonista Ariana Greenblatt che, considerando la giovanissima età, si impone come un’attrice che vedremo sempre più spesso al cinema (in attesa di Barbie).

Sul sito potete già trovare una recensione del lungometraggio.

In questo articolo andiamo ad analizzare in profondità alcuni aspetti tecnici del film.

Lui: Mills

In un lontanissimo passato Mills vive a Somaris, un pianeta tecnologicamente molto avanzato, insieme alla moglie e alla dolce figlia che soffre di una brutta malattia. Mills, pur di aiutarla, decide di lasciarla in difficoltà e di partire per una spedizione spaziale di due anni. Si tratta dell’unica possibilità di ottenere i soldi necessari per le cure dell’amata figlia.

Durante il viaggio la navicella, di cui Mills è il pilota, viene colpita da una massa di asteroidi. Mills precipita in un pianeta sconosciuto ma con aria respirabile. Muoiono quasi tutti i passeggeri: gli unici che sopravvivono sono lui e una bambina.

Lei: Koa

La bambina non parla la lingua di Mills. C’è un problema di comunicazione tra loro, ed è una delle piacevoli sorprese del film. Un padre a cui manca la figlia in difficoltà e una figlia in difficoltà a cui mancano i genitori devono sopravvivere senza riuscire a comprendersi. L’unico modo efficace per comunicare è tramite dei disegni stilizzati, che riportano alla memoria i graffiti degli uomini primitivi.

La fiducia che lei ripone al momentaneo padre è data solamente dagli sguardi di sostegno e dai piccoli gesti di tenerezza che avvengono nel momento più pericoloso delle loro vite.

Loro: insieme

La missione è una, ed è chiarissima ai due superstiti così come allo spettatore: raggiungere una montagna per salire sull’unica navicella di salvataggio funzionante e lasciare il pianeta ostile. È interessante che Mills e Koa, questi due alieni con le sembianze umane, precipitino proprio sulla Terra di 65 milioni di anni fa, governata dai dinosauri. Per raggiungere la navicella i due devono imparare a collaborare, nascondersi e scappare quando vengono trovati dai rettili giganteschi. Devono combattere con le armi di Mills solo se necessario.

Nel film viene anche presentata una casualità un po’ forzata. La specificità del time lock, la scadenza che rende necessario portare a termine la missione prima di un evento catastrofico. Essendo un film ambientato nell’epoca dei dinosauri il time lock scelto è il più classico e prevedibile che si possa immaginare. Bisogna tornare nello spazio prima della caduta del meteorite, quello stesso meteorite che distrusse gran parte della vita sulla Terra.

L’incomunicabilità: la chiave vincente

Al di fuori della trama abbastanza basica, della relazione padre-figlia e delle ambientazioni nel periodo Cretaceo, il film non ha molto altro da offrire. Ed è qui che diventa apprezzabile la scelta dell’incomunicabilità: in una situazione di sopravvivenza non c’è molto da dire, soprattutto tra due personaggi di generazioni differenti. La scelta di limitare le parole al minimo è efficace. Se poi entrambi non riescono a comprendersi perché usano due lingue differenti, allora la sceneggiatura ha trovato una chiave interessante.

Purtroppo, come spesso accade nei film dove si usano lingue diverse, arriva il momento in cui il protagonista, in preda allo sconforto, comunica all’alleato qualcosa che non avrebbe dovuto rivelare. Si dimentica per un attimo che non può essere capito e solo per questo motivo i due complici continuano a collaborare. Un elemento che riesce a non far sprofondare le fondamenta del film solo perché, quando si indaga l’animo umano, tutto viene considerato lecito. Ma da un film che si basa sull’incomunicabilità ci si aspetta delle sfumature maggiori.

Il confine: omaggio cinematografico o mancanza di originalità?

Una pellicola che va ad esplorare la Terra in quel periodo avvicina necessariamente lo spettatore a determinati riferimenti: da Jurassic Park, diretto da Steven Spielberg, a Dinosauri di The Walt Disney Company. In particolare il film di animazione ha delle sequenze e inquadrature che, mostrate nelle medesime ambientazioni, fanno riflettere.

Un altro film a cui non si può non pensare è Interstellar, diretto da Christopher Nolan, per la relazione a distanza (spaziale) tra padre e figlia. In 65 – Fuga dalla Terra la figlia di Mills resta in un pianeta lontano e durante la pellicola viene dimenticata con troppa leggerezza. Torna poi alla luce grazie a dei videomessaggi/ologrammi registrati dalla bambina stessa, in attesa del ritorno del padre. Tutti questi brevi video mostrano i vari cambiamenti di emozione della bambina (come accade nella pellicola di Interstellar).

Il fatto che in un film di appena 93 minuti, e con un budget produttivo di 45 milioni di dollari, ci siano così tante sequenze simili, pone lo spettatore a dover trovare e delineare un personale confine. Un limite tra un omaggio a una sequenza storica e la scelta di non rischiare su altre situazioni originali, in modo da restare fedelmente ancorati a dei successi cinematografici.

65 – Fuga dalla Terra : il film

Il lungometraggio si presenta come un esperimento parzialmente riuscito. Una serie di accadimenti avvincenti anche se troppo ripetitivi, un’incomunicabilità resa pilastro fondante con due grandi interpretazioni. Un film che sa giocare con la suspence e che ne rende piacevole la visione.

Una pellicola a cui bisogna dare atto di un pregio che pochi film riescono ad avere: la particolarità dei titoli di coda, caratterizzati dal mutamento ambientale sullo sfondo che, tra silenzio e curiosità, riescono a trattenere lo spettatore davanti allo schermo.

65 - Fuga dalla Terra

  • Anno: 2023
  • Durata: 93'
  • Distribuzione: Sony Pictures
  • Genere: Thriller, Fantascienza
  • Nazionalita: Stati Uniti d'America
  • Regia: Scott Beck. Bryan Woods
  • Data di uscita: 27-April-2023

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