La Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro rende omaggio a Dante Ferretti, lo scenografo italiano celebre in tutto il mondo.
Al vincitore di ben tre premi Oscar per le sue meravigliose scenografie, il Pesaro Film Fest dedica una serata in piazza, con la proiezione di Hugo Cabret, film diretto da Martin Scorsese.
Dante Ferretti – Immaginare prima. Le mie due nascite, il cinema, gli Oscar
Precedere la proiezione del film, con il quale lo scenografo ha vinto il suo ultimo Oscar, la presentazione dell’autobiografia, Dante Ferretti – Immaginare prima. Le mie due nascite, il cinema, gli Oscar, scritta insieme a David Milozzi.
Il maestro ha tracciato una breve, ma intensa panoramica sulla sua straordinaria carriera. Un racconto appassionante, ironico e disseminato di preziose testimonianze tra il privato e il pubblico.
Dante Ferretti, classe 1943, è un fiume in piena e inizia subito a parlare della sua vita. Aveva un anno e pochi mesi quando la sua abitazione è stata scambiata dall’aviazione inglese per la casa del fascio e prontamente bombardata. Il piccolo Dante finisce sotto le macerie, ma è vivo, salvato per una semplice coincidenza, perché un mobile lo ha protetto.
Dante Ferretti e il cinema
L’amore per il cinema nasce molto presto, quando il futuro maestro della scenografia mondiale era poco più che bambino e ogni domenica, accompagnato da mamma e papà, andava al cinema. Di fronte al grande schermo il giovane Dante esclamò:
“Che meraviglia…”
Da quel momento iniziò a rubare i soldi dalle tasche della giacca del papà Elvio e quasi ogni pomeriggio si recava nel cinema di Macerata, sua città natale, per vedere un film dietro l’atro. A casa sua, invece, pensavano che stesse da un compagno di scuola per studiare.
Un giorno, l’incontro con lo scrittore Umberto Peschi. È a lui che Dante Ferretti confessa per la prima volta il suo amore per la settima arte.
– “Mi piacerebbe tanto lavorare nel cinema”.
– “Devi fare lo scenografo”.
– “Io non sapevo neanche cosa fosse uno scenografo”.
Ma da quel giorno Dante ha un solo pensiero in testa: finire la scuola, lasciare Macerata e raggiungere Roma, dove potrà studiare scenografia. C’è un problema, però, la scuola non è il suo forte, ed è rimandato sempre a ottobre per gli esami di riparazione.
Allora ecco il patto con il padre: “se superi gli esami di fine anno potrai andare a Roma”. E così fu: Dante non solo superò gli esami, ma ottenne i voti migliori di tutta la scuola.
Dante Ferretti, Federico Fellini e Pier Paolo Pasolini
Il racconto del Maestro Ferretti continua senza sosta. Una volta a Roma, tanto desiderata per scappare (forse) dalla vita di provincia, un’altra coincidenza: tornare nelle Marche per lavorare al suo primo film: una storia sui pirati girata dal regista Domenico Paolella.
La prima collaborazione con un grande regista è quella con Federico Fellini, prima come collaboratore di Luigi Scaccianoce e poi da solo, per realizzare ben sei film insieme.
“Fellini venne e disse a Luigi Scaccianoce di ricostruire un ambiente di colore beige, ma un beige particolare. Scaccianoce iniziò a mostrargli tutte le tonalità del colore richiesto, ma nessuno accontentava il regista. Io vedo un pezzo di cartone per terra lo prendo e dico: “Scusate se mi intrometto, è per caso questo, potrebbe andare?”. E Fellini: “Sì, è questo quello che voglio”. Poi mi guarda e mi fa: “Ma tu chi sei?”.
Il secondo regista che ha segnato la carriera di Dante Ferretti è stato Pier Paolo Pasolini. Il maestro, con la sua arguta ironia, racconta come è giunto sul set di Medea: “Un giorno mi chiama un mio amico e mi dice, domani vieni con me a Fregene. Il giorno dopo mi passa a prendere, ma ad un certo punto mi rendo conto che mi sono dimenticato il costume. Torno indietro per prenderlo e mentre entro in casa squilla il telefono, rispondo, è Rossellini, che mi fa:
“Dantino… io sto in Cappadocia, con Pasolini che ti vuole per fare Medea”.
La prima risposta del maestro fu: Ma dove sta la Cappadocia?, poi tornò dal suo amico che lo attendeva in auto e gli disse: “Ci vai da solo a Fregene, io devo andare un attimo in Cappadocia”.
Martin Scorsese
Il racconto di Dante Ferretti continua, narrando l’incontro con Martin Scorsese, con cui ha collaborato in L’età dell’innocenza, Casinò, Kundun, Al di là della vita, Gangs of New York, The Aviator (vincitore di un Oscar per la miglior scenografia), Shutter Insland, Hugo Carbet (vincitore di un Oscar per la miglior scenografia) e Silence.
È ancora una coincidenza a fare incontrare Dante Ferretti e Martin Scorsese. Il regista era in Italia in luna di miele con Isabella Rossellini e incontra Federico Fellini sul set di La città delle donne, mentre la troupe è intenta a girare una scena in un bordello.
“Un luogo poco adatto per una luna di miele”.
Queste e tanti altri avvenimenti sono contenuti nel libro Dante Ferretti – Immaginare prima. Le mie due nascite, il cinema, gli Oscar. Un testo che, per il coautore David Milozzi, si concentra sulle coincidenze vissute dal Maestro Ferretti. Sono state queste a guidare la sua vita, come spesso accade per i grandi artisti.
La 59° Edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema su Taxidrivers