Secret Invasion è una miniserie televisiva statunitense ideata da Kyle Bradstreet per Disney Plus e basata sull’omonima rum di Brian Michael Bendis. Il fumetto anno 2009 con illustrazioni di Leinil Francis Yu mostra che alcuni supereroi Marvel sono stati sostituiti dagli alieni mutaforma Skrull con lo scopo di conquistare il nostro pianeta. Una storyline che si sapeva sarebbe stata oggetto di adattamento cinematografico.
Bradstreet ha scritto la serie, mentre la regia è curata da Ali Selim. Nick Fury torna sulla Terra per affrontare, insieme ai suoi alleati, la minaccia aliena Skrull, che rischia di annientare l’umanità.
SamuelL. Jackson veste i panni di Nick Fury, Ben Mendelsohn quelli di Talos. Tornano nel cast anche Cobie Smulders come Maria Hill e Don Cheadle, che interpreta James Rhodes (War Machine). Tra le nuove “reclute” del Marvel Cinematic Universe ricorrono Emilia Clarke, Olivia Colman e Kingsley Ben-Adir; quest’ultimo è il villain Gravik. La serie è stata girata a Londra, nello Yorkshire occidentale e a Liverpool. Il cast si è mostrato elettrizzato in conferenza stampa.
Prodotta dai Marvel Studios, è la nona serie televisiva del Marvel Cinematic Universe (MCU) e la prima della Fase Cinque. Secret Invasion è disponibile su Disney Plus dal 21 giugno 2023 con l’episodio pilota e a seguire con un episodio a settimana per un totale di sei.
Secret invasion, la trama dell’episodio pilota
Un inizio espansivo. Maria Hill (Cobie Smulders) capisce che gli Skrull stanno assumendo le sembianze di persone con alte cariche per farsi largo nella società. Chiama Nick Fury (SamuelL. Jackson), che è motivato ad incontrare Talos (Ben Mendelsohn) per preparare il conflitto, eppure non sa che è stato mandato al confino proprio dagli Skrull. Inoltre, l’ex alleato Gravik (Kingsley Ben-Adir) si è unito ai ribelli, assumendo una posizione di potere. Nessuno può fidarsi dell’altro.
L’azione si svolge tra Mosca e gli Stati Uniti. G’iah (Emilia Clarke), figlia di Talos, sta complottando a favore della specie aliena. Lo scenario successivo implica che la piazza russa sia ricolma di bombe pronte ad esplodere. Gravik è lì, in attesa di diffondere panico e morte. I travestimenti degli Skrull colpiscono duramente il trio Fury-Hill-Talos, con un finale di episodio inaspettato.
Recensione di Secret invasion 1×01
L’episodio pilota ha un’identità chiara. Si tratta senza dubbio di una spy story dalle tinte dark e politiche, in cui gli elementi di tipo fantasy sono appannaggio esclusivo degli Skrull e dei loro poteri mimetici.
Dalle parole del regista:
Abbiamo seguito questo aspetto della storia. E poi si parla durante il montaggio di argomenti come ‘Il proiettile dovrebbe colpire la testa o il cuore? Dove colpirebbe? E di che colore sarebbe il sangue?’. Penso sia una conversazione diversa, ma l’aspetto più importante è come raccontare nel migliore dei modi la storia.
L’immortale Nick Fury apre le danze. Samuel L. Jackson ha dichiarato di essere alla sua ultima performance targata Marvel. Il suo personaggio, infatti, è invecchiato (più che nel fumetto), ogni sua mossa si rivela faticosa. Ce la farà questo trio “umano, troppo umano” a sconfiggere quello che sembra un esercito?
Pur non essendoci alcun personaggio evergreen del Marvel Cinematic Universe, una buona conoscenza dell’immaginario in questione non guasta, anche solo per comprendere quelli minori. Ci sono, per esempio, chiari riferimenti a Captain Marvel, Spider-Man: Far from Home e Black Panther: Wakanda Forever. Questo primo capitolo ha un ritmo preparatorio all’azione, con un tessuto narrativo che rimane sospeso e che si presuppone decollerà negli episodi successivi.
Al contrario, il cast brilla sin da subito: oltre a Samuel L. Jackson, Cobie Smulders (Maria Hill) e Kingsley Ben-Adir (Gravik, leader dei ribelli), Olivia Colman (Sonya) e Emilia Clarke (G’iah), si distinguono. Eppure i loro personaggi sono meno conosciuti. Pertanto ci si aspetta una maggiore caratterizzazione e un aumento delle dinamiche tensive per catturare gli appassionati della Marvel e i curiosi del prodotto.
Le premesse ci sono, bisogna tenere in volo l’aereo e non farlo atterrare fino alla parte conclusiva.