Nel corto ‘L’Ultima Bottega’, presente al Flaiano Film Festival 2023, si viene catapultati in mezzo alle montagne abruzzesi, silenziose e imponenti. Qui, facciamo la conoscenza di Vincenzo Di Simone, titolare della Vecchia Bottega Maiolicara, situata a Castelli (TE). Una bottega particolare, in quanto non ha mai rinunciato ai metodi tradizionali d’artigianato.
Infatti, in scena possiamo vedere benissimo tecniche e strumentazioni andati nel tempo, e ci sembra quasi di poterle rivivere grazie alla slice of life che ci propone Alessio Consorte, il regista.
L’artigiano è circondato dalle sue creazioni. Pile e pile di oggetti riempiono la bottega, costituendo quasi un luogo magico, fermo a tanto tempo fa. La magia si sostanzia anche nelle scelte registiche: nel corto possiamo sentire solo la natura e l’opera di Di Simone.
Un borgo quasi abbandonato ci si presenta davanti agli occhi. Gli uccelli cantano alla natura, Vincenzo Di Simone ‘suona’ i suoi materiali.
Ci viene rappresentato, quindi, il processo di creazione di una bottega d’artigianato in maniera nuda, senza fronzoli, senza talking heads. Vi è solo la natura, il borgo fantasma e l’artigiano, che si muovono all’interno del corto in sincronia perfetta e permettono allo spettatore di immergersi in questo mondo magico.
Sebbene quella che ci racconta il regista sia una favola , non manca però l’amaro dei tempi andati. Di Simone nel finale inizia a dare forma a un uccello con la sua argilla, che poi diventerà un fischietto tanto amato dai collezionisti che riconoscono nella Vecchia Bottega Maiolicara un vero e proprio processo artistico.
E il fischio alla fine si unisce alla natura, in un lamento quasi nostalgico dei tempi andati. E così, Vincenzo Di Simone si unisce alle montagne, fischiando allo stesso modo nel quale gli uccelli – suoi amici – gli hanno da sempre tenuto compagnia.