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“Prison on Fire” di Ringo Lam

“L’assassino è sempre il maggiordomo” (sinossi ed epilogo dei film). Rubrica a cura di Francesco Massaccesi

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Titolo Originale: Gaam Yuk Fung Wan

Anno: 1987

Regia: Ringo Lam

Interpreti principali: Chow Yun Fat (Ching), Tony Leung Ka Fei (Yiu), Roy Cheung (“Scarface” Hung), Ka Kui Ho (Mickey)

È il giorno degli arrivi dei nuovi detenuti in una prigione di Hong Kong.

In mezzo a veterani della cella e a giovani buoni a niente, spicca un ragazzo alto, occhialuto e spaurito: si tratta del mite Yiu, giovane designer di successo in procinto di sposarsi, arrestato per un omicidio di legittima difesa e condannato a 3 anni.

Incapace di adeguarsi ai ritmi e allo stile di vita della prigione, durante il lavoro in infermeria Yiu ha un incontro fortuito con Ching, prigioniero 41671, un carismatico e divertente detenuto rispettato da tutti, in quel momento dedito a smerciare sigarette.

Inizialmente diffidente verso l’incomunicabilità di Yiu, ben presto Ching comincia a fraternizzare con il ragazzo, prendendolo sotto la sua ala protettrice e facendolo così abituare al regime carcerario ed alle conoscenze da evitare.

Intanto, Yiu fa conoscenza della brutalità del carcere durante una tranquilla ora d’aria: scatenata dai due capibanda Mad Dog e Mickey, una selvaggia rissa collettiva scoppia nel cortile, lasciando a terra molti feriti, provocati anche dalla violenza delle guardie, capitanate dal barbaro ufficiale “Scarface” Hung.

Per stemperare gli animi, nella successiva giornata passata a lavorare in lavanderia, Ching fa divertire gli altri prigionieri, infilandosi un’uniforme da guardia e facendo il buffone con i suoi compagni, mentre Mickey elabora un piano di vendetta, prendendo di mira anche Yiu, non visto di buon occhio.

Preso di mira dal criminale, Yiu viene picchiato dai suoi compagni di cella, essendo ritenuto una spia delle guardie, e Ching non può fare altro che consolarlo.

Tempo dopo, mentre Ching riceve la visita della madre e del figlioletto, Yiu viene scosso dalle parole della fidanzata, che gli comunica che si trasferirà a Londra per motivi di studio, nonostante l’ostilità del ragazzo verso la scelta.

Durante un turno in lavanderia, il giovane affronta di nuovo Mickey, accusandolo di stare tentando di incastrarlo e la situazione degenera in un enorme rissa, in cui, per errore e disperazione, ferisce persino Ching con un enorme coccio di vetro, per poi tentare vanamente di suicidarsi, sotto gli occhi dei presenti.

Passa un anno, Mickey viene trasferito in un altro penitenziario, e Yiu si sta lentamente adattando alla vita in carcere, uscendo saltuariamente per compiere dei lavori di disboscamento con gli altri detenuti, e ricevendo foto e lettere, dall’Inghilterra, della sua fidanzata.

Arriva Capodanno, e tra i festeggiamenti generali Yiu nota Ching pregare davanti ad un altarino improvvisato: chiedendogli chi stia pregando, scopre che Ching è stato condannato, quattro anni prima, per aver ucciso la moglie, durante un accesso d’ira per averla scoperta insieme all’amante; Ching pensa che, prendendosi cura del proprio figlio, la moglie dall’aldilà potrà prima o poi perdonarlo.

Durante un incontro pubblico con il sovrintendente carcerario, Yiu si lamenta del bullismo di Mickey, e chiede il trasferimento per sé e per Ching, ma per tutta risposta i due vengono puniti da Hung e mandati a pulire le fosse settiche; fortunatamente, la pena da scontare per Yiu è di soli tre mesi ancora.

Per protestare con l’enormità dei prezzi delle sigarette, i detenuti si accordano sul cominciare uno sciopero della fame, ma la situazione, a causa della tensione tra guardie e carcerati, soprattutto Ching e Hung, degenera sempre più, con minacce reiterate da ambo le parti.

Approfittando del caos generale, Mickey sfida Ching, e lo scontro sfocia nella rissa generale, con l’allarme che viene suonato e le guardie che accorrono armate di idranti ad alta pressione: sotto il getto tremendo dell’acqua, Ching tenta di strangolare l’avversario, urlando selvaggiamente di rabbia e venendo fermato solo dall’intervento di Yiu.

Hung entra nel blocco di celle, ma dopo aver picchiato brutalmente Ching ne subisce la riscossa: in uno scontro disumano, il prigioniero morde e stacca un orecchio alla guardia: entrambi, esanimi, vengono portati via d’urgenza in ospedale da un elicottero.

Il tempo passa, ed è tempo di uscire: salutati i compagni, Yiu rivede finalmente la famiglia e la sua fidanzata, e non appena varcati i cancelli, viene superato dal pulmino che trasporta Ching, di ritorno in carcere; mentre il veicolo continua la sua corsa, i due amici si augurano reciproche fortune, sapendo che nessuno dei due scorderà mai l’altro.

Francesco Massaccesi

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