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‘Mitica Raffaella’ Su Raiplay il ricordo della Carrà

L' omaggio della Rai alla Signora della Tv

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 Se fosse stata ancora viva, Raffaella Carrà avrebbe compiuto 80 anni. La RAI, che per anni è stata la sua casa, ha reso omaggio a uno dei personaggi più rivoluzionari della nostra televisione con uno speciale su Rai Play, Mitica Raffaella, nel quale sono racchiusi tutti i momenti più significativi della Raffa Nazionale.

Successivamente alla scomparsa della soubrette, tanti sono stati i pensieri e i ricordi per la Carrà, tanti quante le tappe del suo straordinario percorso che Rai Play ha riassunto nel suo docu-film accessibile gratuitamente sulla piattaforma.

Raffaella nasce a Bologna, da una famiglia benestante, il 5 Luglio 1943, ma nonostante queste condizioni agiate ha dovuto far presto i conti con la durezza e le sfide della vita.

I genitori si separano dopo appena due anni dal matrimonio, e la piccola Raffa cresce tra Bologna e Bellaria, facendo spola tra i loro impegni. Ancora giovanissima, si trasfersce a Roma per continuare gli studi e provare un nuovo approccio col mondo della recitazione. Fugace e poco soddisfacente, questa parentesi della sua carriera le regala comunque preziose collaborazioni come quelle con Vittorio De Sica, Frank Sinatra, Monicelli, Vancini e Leopoldo Trieste.

Fu all’inizio degli anni ’70 che la Carrà, con questo pseudonimo appena coniato, decise di cambiare rotta e provare il mondo dello spettacolo nelle vesti di cantante e showgirl, decretando in pochi anni il successo assoluto. Raffaella dimostrò subito grandi doti, non solo artistiche, ma empatiche nei confronti di un pubblico non ancora aperto alla modernità che lei iniziava a proporre, allo sdoganamento di rigidi tabù di un Italia in timida crescita. Donna libera e determinata, rappresentò in quegli anni un uragano di novità, portando nelle case degli italiani la figura di un nuovo tipo di Donna.

mitica raffaella

Storica la collaborazione con Corrado, durante la quale  passò alla storia per l’ombelico scoperto, lasciando a bocca aperta un Paese che forse non si aspettava ancora un personaggio di tale calibro emotivo e libero. Nei testi delle sue canzoni, nei suoi balletti e nei suoi sorrisi, la Carrà stravolgeva completamente i clichet delle donne dell’epoca, accompagnando energicamente il suo pubblico verso l’approdo in un mare dalle acque nuove ed emancipate.

Nel mondo, il fenomeno Carrà era divampato come un incendio, pronto ad espandersi e a bruciare tutte le forme di stereotipo ancora vigenti nei paesi moderni. Fu un punto di riferimento per le donne e le ragazze che in quegli anni si avvicinavano al femminismo, alla libertà di pensiero, faro dell’impegno civile, dei diritti umani.

Unica nel proprio modo di accompagnare l’Italia (soprattutto) in una nuova epoca di trasformazione sociale e culturale. Preziosa per averci insegnato che le porte della libertà sono aperte a tutti, anche quando i tempi sembrano dirci il contrario. Coraggiosa perché ha avvicinato il Paese ad un modo di pensare e di essere migliore. Forte, perché mai ha mollato davanti alle delusioni, ma ha saputo reinventarsi scrivendo parte della storia dello spettacolo. Mitica, perché anche fino agli anni 2020, non ha mai perso lo smalto e la considerazione da parte del suo pubblico.

Ed è esattamente questo il pensiero finale che vogliamo rivolgere alla Carrà, nient’altro che questo, usando le stesse parole di Rai Play: “Mitica Raffaella!”

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