Il Cinema Méliès di Perugia si conferma come istituzione dell’ambiente del cinema perugino, ospitando, domenica 18 giugno, il Love Film Festival e il grande regista Abel Ferrara, il quale presenta al pubblico, in anteprima, il suo nuovo film su Padre Pio. Il regista newyorkese continua a raccontare storie tutte italiane, dopo il suo Pasolini, del 2014.
IL LEGAME CON IL SANTO
Ferrara racconta di Padre Pio per il forte legame che ha con questa figura. L’ha conosciuto durante il suo soggiorno a Napoli e poi l’ha trovato, quasi perseguitato dalla sua immagine, in strada, durante uno dei periodi bui della sua vita. Presentando il lungometraggio dice al pubblico che Padre Pio, nell’ambiente dei gangster e degli spacciatori si trova ovunque; c’è sempre la sua immagine insieme a quella di Maradona. Inoltre racconta di suo nonno, immigrato italiano negli Stati Uniti, che nacque in un paese vicino a dove nacque il santo. Infine parla della comunità, in cui si è disintossicato e ha abbandonato le dipendenze, luogo in cui è rinato e che crea un sorta di triangolo con quello in cui è nato il nonno e il luogo natale di Padre Pio. Il regista ha approfondito la conoscenza del santo e, dopo aver letto le sue lettere, lo paragona proprio a Pier Paolo Pasolini, dice che aveva una scrittura eccezionale, lo considera un poeta.
IL FILM
In questa nuovo film le vicende del martire di Pietrelcina si intrecciano con quelle del movimento socialista italiano, i contadini di San Giovanni Rotondo decidono di prendere posizione sulla scia della rivoluzione russa e dei movimenti socialisti e operai di tutta europa nel primo dopoguerra.
Un parallelismo interessante: i socialisti, alla fine del film, sacrificano la vita per la dignità e la libertà dei lavoratori, per la rivoluzione; dei martiri, esattamente come San Pio decide di accettare il dolore e la sofferenza e si sacrifica soffrendo per gli uomini, lotta contro il peccato e il demonio.
Torna uno dei temi portanti della filmografia di Ferrara, si torna sempre al peccato e alla redenzione. Abel Ferrara è un peccatore, Pier Paolo Pasolini era un peccatore e probabilmente anche Padre Pio da Pietrelcina lo era. Anche Pasolini è però martire, conservava dentro di sé loschi segreti di stato, pensieri scomodi che riversava nelle sue opere, nel suo ultimo libro Petrolio e muore, viene ucciso, sacrificandosi per la verità.
Questa nuova pellicola, con Shia LaBeouf protagonista, è forte, coinvolgente e nel complesso un’opera di buon livello, macchiata però da qualche difetto: il film è stato proiettato nella versione doppiata in Italiano e il doppiaggio risulta scadente, di scarsa qualità, fatta eccezione per il protagonista; l’uso di rallenty eccessivo e superfluo; la scelta di Brando Pacitto per il ruolo di Renato che risulta fuori contesto e inadatto alla parte per via della sua età, troppo giovane per risultare abbastanza credibile e troppo spento per dare intensità alla sua interpretazione.
L’EVENTO
Il Love Film Festival porta a Perugia un maestro del cinema. Organizza un evento che, nonostante il grande ritardo, è un’ottima occasione per vedere e ascoltare dal vivo un regista importante che ha dato tanto al cinema; al quale viene conferito un premio speciale, nella serata conclusiva del festival.