Ken Loach su RaiPlay la retrospettiva dedicata al regista.
Sulla piattaforma gran parte dei film del grande Loach, scopriamoli ripercorrendo la sua cinematografia.
La retrospettiva sul regista
Nato a Nuneaton, Warwickshire il 17 Giugno 1936, ha 87 anni. Battezzato con il nome di Kenneth ma da sempre chiamato Ken, il regista è figlio della classe operaria. Suo padre, elettricista, è una figura onnipresente nell’intera filmografia che, da sempre, parla di società, denunciando oppressi e ingiustizie senza peli sulla lingua.
Laureato in giurisprudenza ad Oxford, dopo la laurea Loach sposta subito il suo interesse sul teatro in cui compie i primi passi. I primi lavori di regia sono quelli televisivi. Il suo primo film è Catherine, la protagonista è una donna sola che dopo la separazione riflette sul suo passato. Nel 1964 realizza episodi per la televisione di Diary of a young man e nell’anno successivo quelli The Wednesday Play, Up the Junction incentrato su tre operaie e nel 1966 Cathy come home in cui denuncia la società inglese e l’incuria dei bisogni.
Ken Loach su Raiplay la retrospettiva
1967: Il passaggio al cinema
Nel 1967 trae dal romanzo di Neil Dunn il suo primo film per la sala: Poor Cow, ovvero la vicenda di Joy, giovane mamma sposata con un delinquente. Una volta arrestato, Joy e suo figlio si trasferiscono da una zia e lì la donna inizia una nuova vita. Dispiegato come un diario, il film affronta il tema della solitudine, della corruzione e della casa. Segue il capolavoro, Kes, storia di una profonda amicizia tra Billy, quindicenne dalla vita complicata, e un piccolo gheppio. Anch’esso tratto da un romanzo, offre lo sguardo sulla vita di questo ragazzo nei suoi anni di formazione. Billy, spirito libero, vede nel gheppio l’unico con cui abbia modo di esprimersi liberamente. Kes è una denuncia al sistema scolastico che emargina ragazzi difficili e non manca di sottolineare le difficoltà comunicative.
Tra gli anni settanta e ottanta, Loach porta sul grande schermo il film in costume Black Jack, dal romanzo di Leon Garfield, seguito da Look and Smiles.
Family Life
Ispirato alla piece In Two minds di David Mercer, il film affronta il tema della psichiatria attraverso la vicenda di Janice, una giovane donna che viene costretta dalla madre ad abortire.
Nonostante la vicinanza di Tim, fidanzato che la fa riflettere sull’allontanarsi dalla famiglia, Janice lotta tra i sentimenti verso i genitori e il senso del dovere. Dopo diversi episodi definiti schizofrenici, viene affidata ad una struttura psichiatrica dove, dopo una terapia psicoterapeutica, sarà sottoposta all’elettroshock.
In questo drammatico racconto, Loach punta il dito contro il tabù dell’aborto e, soprattutto, l’ignoranza. Non a caso, forse, Loach fa di Tim il personaggio messaggero che prova a mostrare alla fidanzata la società in cui è costretta. Una società ignorante verso la sofferenza, pregiudicante. Una società radicata nella “norma” in cui Janice è costretta a vivere ogni giorno senza novità. Interessante che il regista sottolinei nella madre questo ruolo. Una donna fredda, ostile al cambiamento in lei fortemente oppresso. La donna è una casalinga che, seppur proletaria, vive di idee borghesi. Limitanti e limitate. Idee che ha di conseguenza trasmesso all’inconsapevole figlia che ora si lascia andare all’autocondanna.
Ken Loach su Raiplay: l’arrivo a Cannes
Il ritorno in tv e i documentari
Nel 1980 arriva alla televisione con i film The Gamekeeper e Auditions. Siamo negli anni ottanta, gli anni ferventi della British Renaissance, quella in cui autori come Peter Greenaway, Stephen Frears e Mike Leigh fanno propri i sobborghi di Londra e dintorni per esprimere il particolare momento storico politico. Sono gli anni di Margaret Tatcher, e per l’operaio Ken Loach è tempo di gridare le proprie idee.
Così nasce il documentario A Question of Leadership, film rimasto inedito dopo tante vicissitudini, storiche e politiche. La tempesta però non si placa e Loach, ostinato, nel 1983 realizza The Red and Blue, un confronto tra i rappresentati di diverse classi sociali montato con il metodo dell’alternanza. Nel 1984, poi, documenta lo sciopero dei minatori in Which Side Are You On? un puzzle di musiche, poesie, fotografia e vignette create dagli stessi manifestanti e contrapposte ai video dello sciopero.
La fase televisiva, ricca e interessante, pone l’attenzione sul femminile, sulla gioventù inglese, sulle inchieste e, dopo The Arthur Legend, è tempo di cinema.
A Cannes con Frances McDormand
Dirige Frances McDormand in L’agenda nascosta, suo primo thriller ambientato a Belfast, e premiato dalla Giuria a Cannes.
Siamo negli anni novanta e la fase del cinema proletario raggiunge la sua massima espressione. Ken Loach porta sul grande schermo personaggi e storie proprie dei sobborghi. Il tutto raccontato con il suo stile. Sono gli anni di Riff-Raff, Piovono Pietre, Ladybird, Ladybird. Nel 1995 è la volta di Terra e libertà, ambientato durante la guerra civile spagnola e di nuovo in concorso a Cannes.
Ken Loach su Raiplay: le sceneggiature di Paul Laverty
L’incontro con Laverty
Archiviato Cannes, lavora alla sceneggiatura di colui che sarà suo importante collaboratore: Paul Laverty. La canzone di Carla, primo film da una sceneggiatura di Laverty, unisce romanticismo a lotta civile e violenza. Robert Carlyle è George Lennox, autista di autobus a Glasgow, che parte insieme alla rifugiata nicaraguense Carla alla ricerca del passato della donna e del suo ex fidanzato. I due arrivano in un Nicaragua insanguinato dal conflitto tra il governo sandinista e i Contras.
Bread and roses e My name is Jo
Maya lascia clandestinamente il Messico e si stabilisce a Los Angeles. Impiegata insieme alla sorella Rosa presso una ditta di pulizie, prende presto coscienza dello sfruttamento dei lavoratori immigrati. Sam, giovane sindacalista, la coinvolgerà in un’estenuante battaglia contro i vertici dell’azienda. Una lotta intensa che li vedrà fianco a fianco e li unirà anche sul piano sentimentale. Guarda Bread and roses
In My name is Joe, interpretato da Peter Mullan, il protagonista Joe allena una squadra di ragazzi problematici nel quartiere di Glasgow in cui vive. Trova l’amore di Sarah, che fa l’assistente sociale, ma rischia di perderlo quando si mette nei guai per aiutare l’amico Liam, ex tossicodipendente, con due bambini e una moglie che si droga. Miglior attore a Cannes per Mullan. È sulla piattaforma.
Ken Loach su Raiplay: gli anni 2000
L’attività degli anni 2000 porta alla luce: Paul, Mick e gli altri, Sweet Sixteen, Un bacio appassionato (con al centro la tormentata storia d’amore tra il pakistano Cassim e l’irlandese Roinsin) e nel 2006 Il vento che accarezza l’erba.
Ambientato in Irlanda durante la guerra d’indipendenza irlandese e la conseguente guerra civile, ci racconta la storia di Damien, giovane studente di medicina, che per spirito patriottico decide di lasciare gli studi e unirsi al fratello Teddy, comandante dell’Irish Republican Army, nella lotta per la libertà. Lo scontro porta alla firma di un trattato con gli inglesi, ma la vittoria sarà solo apparente. Si creeranno due fazioni divise tra chi si ritiene soddisfatto del trattato e chi propone invece di proseguire la lotta per l’indipendenza assoluta, opponendosi al trattato. Damien e Teddy diventeranno nemici giurati, mettendo a dura prova gli affetti familiari e le rispettive convinzioni politiche. Palma d’oro al 59º Festival di Cannes.
La straziante vicenda de Il vento che accarezza l’erbaè seguita dall’altrettanto toccante storia di Angie, ragazza madre protagonista de In questo mondo libero. La novità è con l’interessante commedia Ilmio amico Eric, inno all’amicizia, alla vita e allo sport (sano!), L’altra verità e, nel 2012, La parte degli angeli.
Storia di quattro ragazzi disagiati a cui la vita concede una seconda possibilità. Robbie, Albert, Mo e Rhino hanno qualche difficoltà a controllare le proprie pulsioni: la violenza, la dipendenza dall’alcol, i furti e il vandalismo sono le ragioni per cui si ritrovano davanti al giudice, aspettando il suo verdetto. Il quartetto, presentato brillantemente da Loach viene consegnato ai servizi sociali sotto la guida di Rhino, il quale prenderà a cuore le loro sorti proponendo nuovi e sani stimoli. Una commedia semplice e diretta che parla di redenzione senza dimenticare di soffermarsi sulla descrizione sociale, in questo caso tramite uno sguardo ironico.
Ritornato in Irlanda con Jimmy’s Hall, nel 2016 arriva una nuova Palma d’oro con Io, Daniel Blake.
Ken Loach su Raiplay: Io, Daniel Blake
Il cinquantanovenne Daniel Blake ha lavorato come falegname per la maggior parte della sua vita nel nord est dell’Inghilterra. Per la prima volta ha bisogno degli aiuti dello Stato a causa di una malattia, quando lungo la sua strada si imbatte in Rachel, ragazza madre dei piccoli Daisy e Charlie. L’unica possibilità che ha Rachel di avere un tetto sotto cui vivere è data da un appartamento a 500 km dal luogo in cui abita. Sia Daniel che Rachel si ritrovano in una terra di nessuno, incastrati dalle trafile di una burocrazia che non sente ragioni.
Il film alterna le peripezie burocratiche di Daniel all’incontro con una giovane mamma single, con cui stringerà una salda amicizia. Entrambi soli, senza soldi, si appoggiano l’uno all’altra, vivendo un rapporto che sfocia nella dinamica padre-figlia. La ragazza madre, sola con due figli, trova in Daniel il conforto di cui ha bisogno, la spalla su cui appoggiarsi nei momenti di sconforto. Daniel invece, vedovo da molto tempo, trova in Katie la figlia che non ha mai avuto, la speranza per i suoi giorni futuri.
Raccontato con la straordinaria umanità del personaggio, Daniel Blake è una figura neorealista, uno degli ultimi che cerca un riscatto che la vita non vuole dargli. Costretto a non poter accettare altri lavori, pena una severa multa, assistiamo all’annichilimento di questo uomo che pur di vivere arriva a disfarsi del mobilio della propria casa, fino a manifestare, apertamente, la propria condizione sul muro del luogo che lo priva di tutto.
Ken Loach denuncia lo sconforto dell’individuo causato dalla severa burocrazia dello stato inglese che mette in lunghe condizioni di attesa chi ha veramente bisogno di sostegno fino a privarlo della propria dignità. Guarda il film
Ricky e Abby sognano di poter comprare una casa per loro e i due figli: l’undicenne Liza e l’adolescente Seb. Non stanno vagheggiando chissà quali ricchezze, bensì la sicurezza del lavoro e della casa, desideri che corrispondono ai diritti fondamentali di chiunque. Una tragedia contemporanea, quella dei non aventi diritti, della precarietà della vita e dell’individuo. Ken Loach è ancora più spietato nei confronti della contemporaneità e sempre più empatico verso i suoi personaggi. Guarda il film
Mai scontato nè banale, ogni film del regista appassiona pubblico e critica. Fedele al suo credo, è stato tra i protagonisti dello scorso Festival di Cannes dove ha presentato il suo ultimo film, The Old Oak.
Nell’attesa che esca in sala, non perdete questi titoli presenti su RaiPlay!
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