Vi riproponiamo la recensione di Malignant di James Wan. Il film è stato recentemente pubblicato su Raiplay. Vi basterà iscrivervi gratuitamente per vederlo.
Il cast
Gli interpreti sono Annabelle Wallis, Paula Marshall, Maddie Hasson, George Young, Jon Lee Brody. Il soggetto del film è di James Wan, la sceneggiatura scritta da Akela Cooper. Le musiche sono di Joseph Bishara, anche se il film prevede l’impiego di canzoni pop con valore diegetico (vengono ascoltate dai personaggi). Malignant prevede inoltre la riproposizione di alcuni stilemi tipici del genere horror italiano di altri tempi (Mario Bava e Dario Argento) abbinati ottimamente al sapiente stile registico di James Wan.
La protagonista Madison (Annabelle Wallis) è costantemente colpita da visioni di omicidi e il suo tormento peggiora quando scopre che questi sogni riguardano in realtà fatti avvenuti veramente. Per quanto lei non voglia assistere a tali visioni, scopre addirittura che tutto quello che vede avviene realmente. Non le resta altro da fare se non indagare sulla natura di queste misteriose visioni. Nel corso della vicenda scopre chi è il personaggio artefice degli omicidi, risalenti al suo passato. Il mistero sembra avere a che fare con una spaventosa possessione demoniaca. Eppure non tutto è come sembra.
“Malignant”: ritorno all’horror contemporaneo di James Wan
L’impressione è che possa piacere molto più ai fan del genere che si lasciano sbalordire dal punto di vista visivo, mentre chi cerca incredibili intrecci narrativi potrebbe restare deluso.
Dopo aver realizzato due blockbuster come Fast and Furious 7 e Aquaman, Malignant costituisce un ritorno all’horror contemporaneo per James Wan. In passato questo regista ha dato il via a un certo modo di fare horror che si può comunemente definire contemporaneo. La nascita di alcuni franchise come Sawpassando per Insidious fino al più recente The conjuring, è dovuta all’ottimo lavoro di questo regista. Da un punto di vista di influenza e di controllo del genere ci troviamo di fronte ad un maestro poliedrico dell’horror, in quanto le sue mansioni ricoprono non solo la stesura di soggetti e di sceneggiature per i propri film, ma anche la produzione. Ciononostante la più grande virtù di James Wan risiede in uno stile registico quadrato e pulito, consapevole dei propri mezzi e del genere di riferimento. I movimenti di macchina sono sinuosi, i virtuosismi sono funzionali alla narrazione e non fini a se stessi. I famigerati jumpscaressono pochi, non se ne abusa, ma quando ci sono hanno un valore importante.
La regia di James Wan è sbalorditiva
Lo stile visivo di questo autore prevede un’estetica che conta ugualmente, se non più, della componente narrativa. Ad esempio, nel suo secondo film, The conjuring, durante una scena della possessione di un demone, assistiamo in tempo reale alla possessione, attraverso un magistrale piano sequenza che inquadra contemporaneamente il personaggio interpretato da Patrick Wilson e il personaggio posseduto (che si vede sfocato nello sfondo, alle spalle del primo). Tale espediente, oltre ad essere una gioia per gli occhi degli appassionati, alimenta il senso di tensione in quanto sia il personaggio interpretato da Patrick Wilson (girato di spalle) che noi spettatori (visuale sfocata dell’inquadratura) non vediamo distintamente il volto del demone, e ci immedesimiamo a un massimo livello percependo un senso di tensione incredibile.
Invece, in Malignant, nella scena del colpo di scena decisivo, la macchina da presa si capovolge con virtuosismo, cambiando la fotografia, mettendo in luce un dettaglio clamoroso che ribalta drasticamente la visione dello spettatore, sia in termini visivi (inquadratura) che narrativi (legati a una caratteristica fisica del personaggio che riscrive tutte le indagini precedenti sotto un inedito punto di vista e assume tutto un nuovo valore narrativo).
Analisi del film
Nei primi 20/30 minuti James Wan costruisce la giusta atmosfera horror a dovere attraverso un uso sapiente della fotografia. La scelta delle musiche invece prevede una playlist di canzoni pop non inerenti al contesto. Si tratta di brani musicali diegetici ascoltati dai personaggi stessi. L’impiego di alcuni effetti speciali pratici è lodevole: in particolare una scena ricorda l’Alien di Ridley Scott.
Purtroppo da quando subentra un certo colpo di scena, il ritmo del film cambia prendendo una vena leggermente più action e tradendo lo stile horror più sapiente e dosato del regista. Anche la componente thriller delle indagini viene meno. Altro punto a sfavore è legato al ritmo del film che potrebbe causare un leggero calo di interesse per il resto della vicenda ai danni dello spettatore.
Il citazionismo Horror è davvero una garanzia per tutti?
C’è miriade di citazioni dei film horror di Dario Argento e di Mario Bava, i cosiddetti “spaghetti horror” di cui James Wan è un grande intenditore e di cui riporta in auge alcune pratiche visive. Un esempio è l’uso della musica ‘sparata’ al massimo nel momenti più violenti e spaventosi, funzionale a stordire e a disorientare lo spettatore. Altro esempio è l’alternanza di colori come il blu e il rosso. Alcuni film (tra cui lo stesso Malignant) si ispirano a Maschera del demonio di Bava o Suspiria e Profondo Rosso. Per concludere, Malignant attrae senza dubbio i fan del genere più duri e puri ma potrebbe lasciare per strada i più occasionali in cerca di banali jumpscares.
Allo stesso modo l’operazione produttiva non rientra nei film più riusciti di James Wan al pari del primo Sawo di The conjuring. Eppure lo stile e la costruzione della tensione puramente visiva compensano le mancanze narrative.
Malignant
Anno: 2021
Durata: 111 minuti
Distribuzione: Netflix
Genere: Horror, Thriller
Nazionalita: Stati Uniti d'America
Regia: James Wan
Data di uscita: 15-June-2021
Vuoi mettere in gioco le tue competenze di marketing e data analysis? Il tuo momento è adesso!
Candidati per entrare nel nostro Global Team scrivendo a direzione@taxidrivers.it Oggetto: Candidatura Taxi Drivers