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‘Queenmaker – The Making Of an It Girl’ il documentario su Disney+

Il documentario che svela i segreti di un mondo luccicante che abbiamo sfiorato attraverso rotocalchi e MTv

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Dal 17 maggio è presente sul catalogo della piattaforma Disney+ il documentario QueenmakerThe Making of an It Girl, diretto da Zachary Drucker e dedicato all’ascesa e alla fine delle It Girls americane. Termine con cui venivano identificate le giovani debuttanti dell’alta società tra la fine degli anni ’90 e i primi anni 2000.

La trama del doc Disney Queenmaker

Il documentario è stato prodotto da Media Rights Capital e Hulu. Le due società avevano collaborato anche alla celebre serie The Great, dedicata alla vita di Caterina di Russia.

Alla fine degli anni ’90 c’era un’America che sognava di apparire sui rotocalchi e sugli speciali di MTV come le “it girls”, le giovani ereditiere che scivolavano tra party e vernissage esclusivi, sfoggiando capi costosissimi e giovani rampolli dell’industria da contendersi.

Il documentario di Zachary Drucker, comincia descrivendo il terreno in cui si sono formate queste splendide debuttanti, soffermandosi sugli archi delle più illustri quali le sorelle Hilton (Nicky e Paris), Tinsley Randolph Mortimer e Olivia Palermo. Quello che emerge è un mondo naturalmente racchiuso all’interno di una bolla di sapone, scivoloso e pronto a scoppiare al primo scandalo. Lo crisi economica del 2008 ridimensiona l’eco delle it girls e lo stile di vita ad altissima intensità porterà molte ad epiloghi ben poco fiabeschi. Una volta presentate le regole  di questo universo ovattato, alimentato dall’energia dello scandalo, il doc si focalizza sul suo vero centro,  il sottobosco di blogger cantori delle gesta delle it girl.

Blog e blogger

Si tratta della galassia dei blog scandalistici che hanno ispirato opere come Gossip Girl (direttamente citata nel documentario) e che per primi hanno contribuito a romanzare la vita di queste “ragazze-oggetto”, grazie a trend come la “classifica” delle it girl americane tarata sulla loro popolarità.

Tra questi blogger è centrale la figura di James Kurisankal, timidissimo ragazzo di origini indiane fondatore del celebre blog Park Avenue Peerage. Vedremo il percorso di questo complesso personaggio che sarà letteralmente frantumato dal meccanismo da lui stesso architettato, che lo aveva portato a coltivare vere amicizie con alcune it girl. Ed è proprio qui che il documentario di Drucker manca il bersaglio.

Olivia Morgan Rose in un’intervista Hulu®

Queenmaker su Disney+: un’occasione sprecata

Infatti, a questo punto entra in scena il controverso personaggio di Olivia Morgan Rose, una creatura di fatto forgiata dal peso e dal dolore che possono sopraffare i comuni mortali che si affacciano a questo Olimpo di dissoluzione.

Questo carattere, cui è anche dedicato il titolo del documentario, viene rappresentato in maniera purtroppo superficiale e in modo non sufficientemente conflittuale con quanto narrato precedentemente, nonostante sia evidente che sia lei l’astro attorno cui orbita tutta la storia. Probabilmente la comunanza delle storie di vita tra Olivia e la regista ha portato quest’ultima ad agire comprensibilmente con il massimo senso di rispetto e protezione verso la ragazza. La sensazione a fine visione, però, è quella di aver avvertito solo la patina di questo mondo di fondotinta, vedendone sì il contrasto tra luci e ombre ma senza che si vada oltre la mera didascalia priva di guizzi artistici. Il sapore che lascia è quello un pigro special televisivo, girato con “teste parlanti” ed esposizione non troppo ordinata ed efficace delle vicende. Una occasione sprecata, poiché questo mondo di bolle e spine merita una nuova incursione filmica o documentaristica, magari attraverso le mani di qualcuno che abbia più voglia di sporcarsele.

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