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‘Single drunk female’. Recensione della serie su Disney Plus

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Single Drunk Female è una serie statunitense di genere dramedy ideata da Simone Finch (Roseanne, The Conners) e creata da Freeform. All’attivo con due stagioni di 1o episodi ciascuna, i fan si chiedono se ci sarà una terza stagione. “Dipenderà dall’indice di gradimento”, affermano i quotidiani americani. Con un punteggio di approvazione del 96% su Rotten Tomatoes, il prodotto risulta ad oggi un successo di pubblico e critica. La serie tratta le vicende di Samantha Fink, che torna a vivere con la madre per evitare il carcere. Giornalista a New York, poi ri-trapiantata nella sua Boston, dovrà fare i conti con l’alcolismo e il passato che non passa, in un itinerario tutt’altro che prevedibile.

Il cast è composto da Sofia Black-D’Elia (Gossip Girl, Skins, Your Honor) nel ruolo della protagonista Samatha Fink; Rebecca Henderson (Russian Dolls) nei panni di Olivia, la sponsor di Samantha; Sasha Compère (Love life) e Lily Mae Harrington come Brit e Felicia, migliori amiche di Samantha; Ally Sheedy nei panni di Carol, mamma di Samantha.

La serie è prodotta da Jenni Konner Productions, Shoot to Midnight, 8th in State Productions e 20th Television. Tra i nomi dei produttori esecutivi brillano Leslye Headland, co-creatrice di Russian Doll, e Jenni Konner, co-showrunner e sceneggiatrice di Girls.

Le due stagioni sono disponibili su Disney Plus.

Single Drunk Female, la trama

Samantha Fink (Sofia Black-D’Elia) è una giornalista e vive a New York. Licenziata improvvisamente dal suo capo, si ritrova a vivere A Boston con la madre per evitare il carcere. La vita “fuori dal bicchiere” è lì che l’aspetta.

Gli incontri con gli “alcolisti anonimi”, la ricerca di un nuovo lavoro, le attività socialmente utili sono alcuni dei tasselli da far quadrare nel nuovo puzzle. Per andare avanti, bisogna avere il coraggio di tornare indietro. Per questo Samantha si trova ad aprire gli armadi in cui tiene ben custoditi i fantasmi del passato, a partire dal rapporto burrascoso con la madre Carol (Ally Sheedy) e l’elaborazione della morte del padre, mai avvenuta completamente.

La linea tracciata dalla solitudine e l’assenza di routine dell’alcolismo si interrompe gradualmente grazie ai rapporti che intesse o recupera. A partire dalle sue migliori amiche, Brit (Sasha Compère) la control freak e Felicia (Lily Mae Harrington) la compagna di bevute, fino alla sua sponsor Olivia (Rebecca Henderson) nonché guida spirituale nel percorso di disintossicazione, gli incontri/sconti con l’altra metà della mela – la realtà oltre il bicchiere – sono il leit motiv della prima stagione, che nella seconda vede Samantha raccogliere i frutti di quanto ha seminato nel suo allontanamento dall’alcol.

Riuscirà a trovare se stessa dentro la sobrietà?

Single Drunk Female, l’esperienza autobiografica come sostrato del racconto

In un’intervista a Entertainment, la creatrice della serie Simone Finch commenta il processo di scrittura della serie:

Questa storia ha subito molte iterazioni e molte, molte bozze. E poi ho guardato l’ultima stesura e ho pensato: “Oh, lei è un’alcolizzata perché sono un’alcolizzata”. Quindi l’ho riscritta. Mi ha aiutato molto a portare la bozza in una forma gestibile da cui potevamo iniziare a tirarla fuori. E lo abbiamo fatto. Per circa due anni abbiamo provato a fare un sacco di cose e non ha funzionato. Ma sì, penso, non accettavo il mio alcolismo e la mia scrittura lo rifletteva. E tutta l’arte che amavo era alcolica e all’epoca non lo sapevo nemmeno. Quindi, una volta sobria, sono riuscita a finirla.

L’alcolismo è infatti raccontato dalla prospettiva della sobrietà, che consente all’autrice di “portare a termine” la narrazione, di raccontare una storia come questa grazie a registri differenti. Sono sostanzialmente due le ragioni per cui si tratta di uno show differente: il problema è affrontato attraverso la vicenda di una giovane donna ed è presentato in maniera diretta, con il giusto bilanciamento di humour e sentimento.

Sempre dalle parole di Simone Finch:

Quando ho attraversato alcune esperienze di vita, all’epoca ero tipo “Questa è la cosa peggiore che abbia mai passato”. E poi ripensandoci ora come una donna sobria che ha 35 anni, posso trovare l’umorismo. Ho imparato a non prendermi troppo sul serio e penso che sia da qui che derivi l’umorismo. Penso che la sobrietà sia davvero una cosa seria e rimanere sobri è della massima importanza per me e per molti altri. Ma ridere di se stessi è un’ottima medicina.

Samantha fatica a rimanere sobria e questo rende, a tratti, la sua storia di dipendenza spaventosa e difficile da sentire empaticamente. Includere nel suo viaggio persone sobrie che con intelligenza, ironia e vicinanza emotiva le camminano accanto è l’escamotage vincente per avvicinare l’audience al racconto.

Non che tu stia diventando sobrio con lei, ma vedi quello che sta passando mentre lo sta attraversando in una sequenza temporale. Avevo dei diari quando sono diventata sobria, specialmente nei primi giorni […]. Rileggere quei diari può essere davvero difficile, ma sono contenta di averli avuti. Quando sei appena sobria, tutto è nuovo, eccitante o orribile in qualche modo. Perché essere nuovi è davvero difficile. Questo è ciò di cui parlano quando metti il cuore sulla pagina. Sembra reale.

Single Drunk Female, chi è Samantha Fink oltre la sobrietà?

“Non giudicarmi per aver bevuto un bicchiere di vino la sera, perché essere una persona è difficile”. Queste sono le parole pronunciate a Sam dalla sua difficile madre.

Se all’inizio della serie la protagonista potrà risultare discretamente antipatica, il suo carisma alla fine lo rende un personaggio difficile da archiviare. Merito senza dubbio della naturalezza e delle nuance attoriali con cui Sofia Black-D’Elia interpreta la parte. Lo show è sicuramente trainato da elementi scrittori plot-driven, dove la storia di sobrietà sovrasta i tratti identitari dei personaggi. Eppure Samantha Fink non è soltanto una donna diversa dalla canonica rappresentazione femminile nella cultura pop. È beffarda, irritante, fragilissima, tendente al panico e spesso in errore. Come nella vita reale. Ma è anche una giovane in viaggio verso l’età adulta, drammaticamente invischiata in un processo di crescita complicato dall’alcol. Cosa si fa nel fine settimana, se non si beve? Come si concilia la sobrietà con le relazioni nuove o vecchie? Si può alleggerire l’ansia e l’angonscia del cammino verso una nuova versione di sé senza ricorrere al prossimo bicchiere?

Resta da scoprire se avremo ancora tempo per seguire le sue vicende rocambolesche. Sappiamo che Samantha è una scrittrice, laureata con il massimo dei voti, divoratrice di romanzi cult della cultura americana. Quando la sobrietà sarà nel suo punto di equilibrio, riusciremo a saperne di più in questo senso?

Sono Diletta e qui puoi trovare altri miei articoli

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