‘Pesci piccoli’ La genialità dei The Jackal al nostro servizio

Disponibile in esclusiva, da giovedì 8 giugno 2023, su Prime Video, Pesci piccoli è il nuovo atteso progetto che porta la firma dei The Jackal, per la prima volta alle prese con una serie, da loro stessi prodotta (in associazione con Mad Entertainment e in collaborazione con Prime Video), ideata e interpretata.

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In cabina di regia, ritroviamo Francesco Ebbasta, al secolo Capaldo, che aveva già diretto alcuni di loro in Addio fottuti musi verdi. Mentre nel cast, danno il loro bel contributo Sergio Del Prete (noto e apprezzato soprattutto in ambito teatrale) e Giovanni Anzaldo (di recente visto ne Il grande giorno).

Pesci piccoli | La trama

La Tree of us è un’agenzia di comunicazione molto ricercata sul mercato e attenta ai bisogni dei clienti. Greta (Martina Tinnirello) lavora presso la sede centrale e conosce bene il fatto suo. Purtroppo, però, durante un incontro con Achille Lauro, le cose non vanno esattamente come il previsto e si ritrova a essere trasferita nella sede provinciale.

Tu mi sorprendi sempre.

Qui, a portare avanti la baracca, c’è un gruppo alquanto particolare ma simpatico. Ne fanno parte Fabio (Balsamo), Ciro (Priello), Aurora (Leone) e (Gianluca) Fru. Il loro modo di lavorare, insieme allo stile di vita, è agli antipodi rispetto a quelli di Greta, motivo per cui, soprattutto all’inizio, la collaborazione non va così liscia. Man mano che iniziano a conoscersi, ciascuno imparerà qualcosa dall’altro, andando a modificare le dinamiche sia dal punto di vita professionale che privato.

Ridere per non piangere

Dopo la breve presentazione del contesto e dei personaggi, appare subito chiaro il tono della serie. Una comedy in tutto e per tutto, sostenuta e arricchita dalla genialità dei The Jackal. Una genialità che pesca a piene mani da ciò che li – e ci – circonda, senza andare a cercare riferimenti alti o di nicchia, ma citando invece opere che appartengono all’immaginario comune. Da Il Signore degli Anelli a The Blair Witch Project, passando addirittura per LOL Chi ride è fuori, ogni battuta va a inserirsi in situazioni di puro spasso, assolutamente pensate per lo scopo e mai prive di fondamenta.

Uno su mille ce la fa, ma resta solo.

Sebbene sembri semplice, il lavoro dei The Jackal non è affatto banale. Usando il filtro della risata e delle gag, riescono a raccontare una società come la nostra, oramai sovraffollata di chi vive di (e per) le apparenze, egoriferita e priva di scrupoli. Le differenze tra la sede centrale e quella provinciale dell’agenzia in cui lavorano i protagonisti sono evidenti. Attraverso il personaggio di Greta emergono e vengono messe in mostra, innescando così i meccanismi grazie ai quali tutti gli equilibri cambieranno.

Abbracciando il cambiamento

L’entrata in scena del nuovo elemento spinge Ciro, Fru, Fabio e Aurora a fare i conti con qualcosa di inatteso, di diverso, di spaventoso. Il cambiamento è (sempre) nell’aria, ma affrontarlo, per quanto necessario possa essere, fa paura. Solo rischiando e superando i propri limiti, si può raggiungere una nuova consapevolezza di se stessi e delle proprie abilità. Ma serve anche sapere e volere lasciarsi andare, sorprendere e, probabilmente, sopraffare da emozioni impreviste.

Non puoi far succedere le cose solo dicendole.

Tra umana competizione, superamento delle etichette e messaggi fondamentali, i The Jackal regalano l’ennesimo piccolo gioiello di creatività, figlio e specchio della società contemporanea. Una società che, forse, è ancora capace di accogliere e dare spazio a chi ha davvero qualcosa da dire.

Una lode a parte la meritano la scelta e l’utilizzo delle canzoni, per lo più posizionate sui finali di puntata – da A mano a mano di Rino Gaetano a Figli delle stelle di Alan Sorrenti – a solleticare corde particolari e a suggerire in maniera più sottile il senso di determinati momenti.

*Salve sono Sabrina, se volete leggere altri miei articoli cliccate qui