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FESTIVAL DI CINEMA

RIFF XI: “My Sweethearth” e “Tsuyako”

RIFF XI, due cortometraggi: “My Sweethearth (Mon Amoureux)” di Daniel Metge e “Tsuyako” di Mitsuyo Miyazaki

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My Sweethearth (Mon Amoureux)

 

Anno: 2011

Nazionalità: Francia

Genere: Drammatico

Durata: 22’40”

Distribuzione: Les Films du Cygne

Regia: Daniel Metge

In un fine settimana d’estate,  nella umida, verdeggiante e odorosa campagna francese, Estelle (Salomé Stévenin) accompagna sua sorella (Miss Ming) e il suo fidanzato Romain (Grégory Givernaud) nella loro casa fuori città, per fare qualcosa di veramente speciale. Nel centro per disabili che i ragazzi frequentano durante la settimana è vietato fare sesso, ma ora i due hanno deciso che è arrivato il momento giusto per per provarci…

Daniel Metge, che opera a Lione e che ha precedentemente diretto i cortometraggi “Rear skies” (2007) e “Ruts” (2010), è riuscito a donare alla storia quel pizzico di ironia che la rende un pò speciale, come gli stessi protagonisti. I due ragazzi mostrano ad Estelle con una disinvoltura talora imbarazzante la loro intimità e la coinvolgono se necessario.

Esponente della nuovissima generazione dei cineasti francesi, Metge, come Gilles Martinerie (per la prima volta alla regia con lo struggente Le diable dans la peau, in concorso allo scorsa edizione del Festival di Roma), mostra una predilezione per gli elementi naturali che diventano cornice attiva della storia, avvolgendo i personaggi e conferendo al film una bellezza particolare.

Tsuyako

 

Anno: 2011

Nazionalità: Giappone

Genere: Drammatico

Durata: 24’37”

Distribuzione: Ouat Media

Regia: Mitsuyo Miyazaki

Tsuyako è il frutto di un felice connubio tra contenuto filmico e scelta espressiva della narrazione.  Ambientato nel Giappone post-bellico, narra la storia di una donna (Sachiko Katsumata), madre e moglie remissiva, che conduce una vita interamente votata al lavoro di fabbrica e alla sua famiglia tradizionale. La fatica del lavoro e i compiti domestici sembrano aver spento nella donna l’entusiasmo giovanile per la vita, ma l’arrivo di una vecchia amante (Tsuyako Miho Fujima) riaccende un’antica fiamma che verrà consumata in una notte d’amore, raccontata dalla regista con estrema delicatezza. Gli istanti di passione vengono immortalati in scatti che ritraggono, con sguardo intimo, le spalle, le ciglia, i capelli: la camera si posa sui corpi come una carezza e indugia su quelle imperfezioni che conferiscono unicità.

Da questa visita inaspettata Tsuyako sarà chiamata a scegliere tra le sue responsabilità e una promessa di libertà.

Opera prima dell’attrice e fotografa giapponese Mitsuyo Miyazaki,  Tsuyako è già valso all’artista il premio come Miglior Regista Donna al DGA Student Film Awards.

Manuela Materdomini

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