‘Prima Di Andare Via’, un sick romance italiano che non rinuncia alla commedia

Prima Di Andare Via’ è la nuova pellicola in streaming su Prime Video.

Prima Di Andare Via la trama

In un innominato borgo italico fotografato con luce gelida (la location è Tarquinia), Luca Rossi (Riccardo Maria Manera) lavora come rider e studia giurisprudenza con discreto profitto. Divide l’appartamento con l’amico di sempre, Samuele (Emanuele Turetta), personaggio-omaggio, nei modi e nel vestire, al mitico Bart(olomeo) di Libero De Rienzo in Santa Maradona. La vita di Luca procede inerte finché, un giorno, non viene travolto in bicicletta durante una consegna. In ospedale, gli esami accertano la presenza di una massa maligna nel suo cervello, con pochi mesi da vivere. Luca dovrà fare i conti con questa dolorosa prospettiva, ma ad aiutarlo ci sarà Giulia (Jenny De Nucci), una ragazza guarita dal tumore che offre sostegno ai malati di cancro. Tra i due si creerà un legame fortissimo e fragilissimo allo stesso tempo, a causa della condizione di Luca, che offrirà a entrambi gioie ormai insperate.

Alla base di questo melò dal concept di gusto nordamericano (ossia il c.d. sick romance, il racconto romantico con malattia incurabile) ci sono le penne di due affermati commediografi come Gianluca Ansanelli e Tito Buffulini e la regia di Massimo Cappelli, altro autore di commedie leggere. Il prodotto di questa compagine autoriale è un’opera che soffre decisamente a livello di tono e di messinscena.

La recensione

Infatti, nonostante la delicatezza del tema (il morbo terminale in giovane età) quasi mai si riesce a trovare il timbro giusto con cui raccontare il dramma, né a costruire un contesto verosimile. Come quello di Samuele, ad esempio.  Non si riesce neppure ad essere coerenti con il tono del racconto, vivendo in un film più divertente, uno in cui il migliore amico del protagonista probabilmente non è in punto di morte.

Non è sbagliato cercare di sdrammatizzare con la leggerezza, ma non si può nemmeno lasciare che i personaggi viaggino su rette parallele (come anche i genitori dei ragazzi o il gruppo di ascolto dei malati di cancro). L’ambientazione, inoltre, asettica, genera un universo congelato, dove non si avverte il decadimento dei corpi e la malattia si presenta solo a parole.

In modo molto pigro, infatti, viene presentato il malessere, ricordato a voce dai personaggi nonostante sia elemento cardine della trama. Nonostante l’ostentata voglia di leggerezza, poi, il film non perde le occasioni per cavalcare i momenti più pietistici. Per raccontare questa storia occorreva una certa sensibilità per rendere il dolore e la frenesia gioiosa che possono unirsi in un’esistenza sul punto di chiudersi nel fiore degli anni.

Questo senso di fine emerge bene a tratti nel rapporto maturo tra Manera e De Nucci, entrambi attori dalle fattezze e dai colori insoliti per il cinema italiano, la vera forza vitale del film.

La malattia è sicuramente un terreno sdrucciolevole, ma se si sbagliano le tinte del racconto possiamo imbatterci in un melò senza arte né parte, come Prima di Andare Via. Infatti, il film aspira da un lato a direzioni estetiche innovative, ma si rivela l’ennesima innocua commedia con patria algoritmica e non artistica che pascola sulle piattaforme streaming.

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